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ECUMENISMO ED EUROPA AL CAMPO INTERNAZIONALE DELL’OPERA LA PIRA

Un’Europa “casa comune” dei popoli, accogliente e aperta al mondo, che promuova ad ogni livello sviluppo, pace, riconciliazione, e diritti umani. Un’Europa che recuperi la sua tradizione cristiana, cemento indispensabile “per unire i popoli in nome di valori autentici, inscritti nel cuore di ogni uomo, e dare speranza e forza per costruire il futuro. Lo chiedono i giovani e le famiglie che hanno partecipato dall’8 al 17 agosto al Campo Internazionale, promosso al Villaggio La Vela di Castiglion della Pescaia dall’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”.

Oltre ad una sessantina di giovani italiani e a diverse famiglie, erano presenti al Villaggio anche giovani universitari moscoviti del “Mgimo” (Università per le relazioni internazionali di Mosca), guidati dalla professoressa Tatiana Zenova e dal vicerettore Igor Loginov, un gruppo di studentesse albanesi, accompagnate da un sacerdote, don Mariano Paloka e da Florian Kamsi, consulente giuridico dei vescovi albanesi e un gruppo di studenti di teologia provenienti da San Pietroburgo e guidati dal sacerdote russo-ortodosso padre Serghij Podstavsky.

Filo conduttore del campo è stato il “ruolo dell’Europa nel mondo”, tema che è stato dibattuto sia in lavori di gruppo che in tavole rotonde con esperti, come Antonio Papisca e Marco Mascia (sul nuovo diritto internazionale e la riforma dell’Onu), Cristiano Ciappei e Luigi Andreini (l’Europa e il diritto allo sviluppo), Giorgio Giovannoni e il rappresentante dei palestinesi in Toscana Hakam Halki (l’Europa per il Medio Oriente). Al campo hanno fatto visita il card. Silvano Piovanelli, che oltre ad una conversazione su “I giovani per un’Europa di pace”, ha anche celebrato l’Eucarestia, il vescovo di Grosseto (diocesi nella quale è situato il Villaggio) mons. Franco Agostinelli e l’arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli, che ha celebrato l’eucarestia nel pomeriggio di sabato 16 agosto. Il giorno precedente i partecipanti erano stati ricevuti a Massa Marittima dal vescovo mons. Giovanni Santucci che, nel corso di un breve saluto, aveva illustrato loro i tesori d’arte e di fede della cattedrale.

Al termine del campo l’assemblea dei partecipanti ha approvato all’unanimità un documento, da inviare alle massime autorità sia civili che ecclesiali e nel quale si ribadisce in modo forte il “sì alla pace e il no alla guerra”, e si avanzano alcune richieste sia riguardo al processo di integrazione europeo (che non sia solo di tipo economico) che agli organismi internazionali (rafforzamento e rilancio dell’Onu) che, infine, ai rapporti tra nord e sud del mondo (debito dei paesi poveri, flussi migratori, libera circolazione delle idee e della cultura, ecc..). Tra le proposte anche quella dell’istituzione di una “tavola europea tra tutti gli organismi internazionali e le molteplici espressioni della società civile, per favorire un impegno comune per la pace e i diritti umani”.

Nel documento i partecipanti si assumono però anche degli impegni: riscoprire la “dimensione personale e comunitaria della fede in Cristo Risorto”, adottare “stili di vita sobri ed essenziali”, compiere “gesti concreti di pace e di riconciliazione a partire dalla vita di ogni giorno”, continuare nell’azione educativa con i giovani – propria dell’Opera “La Pira” – “radicata nel messaggio evangelico, capace di suscitare l’impegno personale e comunitario verso i fratelli e nella costruzione della città dell’uomo” e, infine, continuare a ricercare e a promuovere “il dialogo, la condivisione, la conoscenza reciproca e la preghiera comune” con i fratelli cristiani, così come sta avvenendo da anni in questo campo internazionale a La Vela, “costruendo dal basso – si legge nel documento – un’unità di cuori che porti come frutto un’accelerazione del cammino verso l’unità delle Chiese”.

Il testo del documento approvato al Campo Internazionale