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LIBERTÀ RELIGIOSA: RAPPORTO ACS 2003, NELL’EUROPA DELL’EST ANCORA RESTRIZIONI E DIVIETI

938 morti, 629 feriti e 100.345 detenuti: sono i numeri dei cristiani perseguitati in tutto il mondo nel 2002. A darne notizia, il “Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo” 2003 che, giunto alla quinta edizione e curato come di consueto dalla sezione italiana dell’associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” (Acs), è stato presentato stamani a Roma. Per quanto riguarda l’Europa, prosegue in alcuni Paesi ex-comunisti la restituzione delle proprietà ecclesiastiche confiscate durante i regimi; in altri Stati, come la Bielorussia e la Moldavia, si assiste viceversa all’inasprimento della legislazione riguardante l’attività religiosa, fino a configurare una vera e propria persecuzione amministrativa. La Chiesa cattolica in Russia continua ad essere ostacolata nella propria missione da uno stretto controllo da parte dello Stato e, talvolta, dal rifiuto delle autorità di concedere visti d’ingresso ai sacerdoti. Mentre in Albania, Croazia, Grecia e Slovenia viene garantita dal governo la libertà religiosa, la Bulgaria continua a privilegiare la Chiesa ortodossa penalizzando le minoranze. In Bosnia-Erzegovina una massiccia propaganda islamica non risparmia duri attacchi al cristianesimo, e nel Kosovo permangono gravi episodi di intolleranza verso gli ortodossi serbi. Nella Repubblica ceca è entrata in vigore all’inizio del 2002 la nuova legge sulla libertà religiosa, nonostante il veto dell’allora presidente. “Una minaccia per la democrazia e la libertà della Chiesa”, secondo l’arcivescovo di Praga card. Miloslav Vlk. Grave in Romania la mancata restituzione delle chiese, mentre in Lettonia è entrato in vigore il concordato che riconosce lo statuto giuridico della Chiesa cattolica nel Paese. In Turchia, Paese a schiacciante maggioranza islamica (97,2% della popolazione), i cristiani (0,6%) subiscono forti discriminazioni. Un progresso è da registrarsi con il recente accordo tra il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e il Dipartimento degli affari religiosi turco.Sir