Italia

CSI: UN 2002 DA RECORD

Tempo di bilanci per il Csi (Centro sportivo italiano), l’associazione cattolica che promuove lo sport di base nelle parrocchie, oratori, circoli: non si tratta di cifre contabili, quanto piuttosto di numero di persone, giovani e adulti, che nel 2002 hanno animato le migliaia di proposte sportive basate sul valore dello “sport per tutti”. Lo scorso anno – spiegano alla presidenza nazionale – si è raggiunto il numero “enorme” di iscritti di 864 mila, cifra mai toccata prima, con ben 91 mila dirigenti e allenatori.

Gli sport più praticati sono il calcio (300 mila tesserati), pallavolo (90 mila), atletica leggere (70 mila), ginnastica (50 mila), nuoto (45 mila), pallacanestro (25 mila) e, a seguire, arti marziali (15 mila), tennis (5 mila). Da diversi anni, partendo dalla presidenza Mosella sino a quella attuale di Edio Costantini, il Csi è impegnato nel portare lo “sport per tutti” nelle periferie urbane, nelle carceri, tra i giovani del disagio, nelle strade e piazze dei quartieri più poveri. Questo particolare “bilancio sociale” – dicono alla presidenza – ha visto interventi dal nord al sud del paese: ad esempio, nelle carceri a Torino, Verona, Vicenza, Mantova, Milano, Cosenza e Siena; per i minori in difficoltà ci sono stati interventi a Bologna, Caltanissetta, Campobasso, Cosenza, Milano, Messina e Noto. Sono stati anche promossi happening per i giovani, ben 1172 attività formative, centinaia di prodotti editoriali, coppe e gare nazionali tra cui la “gettonatissima” Joy Cup, con ben 640 mila atleti partecipanti.Sir