Italia

ACLI, GIU’ LE MANI DALLA DOMENICA

18 Dicembre 2002 - 00:00

Link copiato negli appunti

«L’Unione europea dovrebbe occuparsi di ben altro. Le sue radici cristiane si rivoltano e chiedono che si prenda a cuore la pace, il destino dei paesi, la tutela dell’ambiente. Altro che abolire la domenica!». È il commento di Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli in una ferma dichiarazione sulla direttiva Ue che, di fatto, vorrebbe abolire la domenica come giorno festivo.

«Dove hanno fallito la rivoluzione francese e quella d’ottobre – afferma Bobba -, potrebbe invece avere successo una grigia e burocratica direttiva dell’Unione europea. Là dove il furore rivoluzionario del 89 e del 17 fallirono, e cioè nella cancellazione della settimana e dell’alternanza tra lavoro e riposo di cui la domenica è il simbolo proprio, la spinta soft e funzionalista del mercato e il dominio incontrastato dell’individualismo potrebbero aprire una breccia rovinosa.Giù le mani dalla domenica. Dopo aver consumato l’ambiente, risorsa non riproducibile, ora si vorrebbe saccheggiare anche il tempo. No, non ci stiamo. E lo diciamo con tutta la nostra voce, di credenti in primo luogo, perché la domenica è il giorno del Signore, ma anche come cittadini perché non ci rassegniamo ad una società come semplice somma di individui, incapaci di incontrarsi e riconoscersi in tempi comuni e indivisi. No, la domenica non si tocca!».