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DIALOGO INTERRELIGIOSO: CRISTIANI E MUSULMANI, «NON ESISTE UNO SCONTRO DI CIVILTÀ»
Smentire in modo chiaro ed esplicito chi crede che ci sia in atto in Italia uno scontro tra civiltà. Cristiani e musulmani tornano oggi a ribadire che il dialogo è possibile e che il futuro appartiene a chi sa accogliere l’altro. E’ il messaggio lanciato oggi dai rappresentanti delle due religioni, riuniti a Modena per l’8° incontro Cristiano-musulmano sul tema “Pace e/o guerra? Cristiani e musulmani a confronto”, organizzato dalle Acli.
“Il problema ha detto Stefano Allievi, sociologo dell’Università di Padova, intervenendo alla tavola rotonda di apertura è che oggi ci sono alcune leadership, sergenti’ o generali’ senza esercito che cercano di costruirsi un nemico per dichiarare le loro guerre”. “Oggi in Italia ha aggiunto il sociologo non c’è un conflitto così come viene dipinto”. Ma attenzione, perché può essere “una profezia che si autorealizza. E più diciamo che c’è e più sarà. E’ questo il problema”.
Dello stesso parere Hamza R. Piccardo, segretario dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia). “Non esiste ha detto lo scontro di civiltà”. Questa tesi è in realtà “uno scenario che è stato scritto a priori e che vuole vedere queste parti opposte tra loro, quando invece la storia ci dimostra che a parte qualche momento storico, in realtà si sono sempre trovate forme di convivenza, di comprensione, di mutuo aiuto reciproco”.
Lo scrittore Khaled Fouad Allam dell’Università di Trieste ha parlato di “frontiere simboliche”. “Non sono ha spiegato – scontro di civiltà ma dei muri che hanno la tendenza di allargare sempre di più i rapporti tra il mondo musulmano e l’Occidente”. Ciò che preoccupa lo scrittore è la contrapposizione di immagine che si è creata tra il “mondo occidentale che vede nell’Islam una religione intollerante, una religione di conquista” e i musulmani che “non sentono di corrispondere a questa immagine”. “Questa differenza ha aggiunto tende ad offuscare ciò che potrebbe essere un dialogo”, e rischia di “essere veramente esplosivo” perché “dà spazio da una parte al razzismo e dall’altra ad un ripiegamento su se stessi dei musulmani”.
Khaled Fouad Allam ha poi lanciato una prospettiva per il dialogo. “Quanto al futuro ha detto alla convivenza tra islamici, cristiani e laici, io penso che l’Europa debba investire su questi uomini-ponti, su questi musulmani che sono in grado di fare il passaggio fra le culture. Questo mi sembra importante perché è un investimento sulla cittadinanza”.
Carmine Di Sante, esperto di ebraismo, ha invece proposto la via della “ospitalità” come “grande risposta ai problemi di fronte ai quali oggi ci si trova: immigrazione, ingiustizia, fame e violenza”. E’, in realtà, una via iscritta nella Bibbia. “Il testo biblico ha ricordato è quello che non soltanto parla dell’accoglienza dello straniero ma addirittura dell’accoglienza del nemico, nel senso di rispondere alla sua violenza con un gesto di non violenza”.