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SOCIAL FORUM, LA CHIESA FIORENTINA NON PARTECIPA

Una delegazione del gruppo organizzativo del Social Forum Europeo ha incontrato questa mattina l’Arcivescovo di Firenze, mons. Ennio Antonelli, in vista dell’appuntamento in programma nel capoluogo toscano nel prossimo novembre. Al termine dell’incontro la Diocesi ha illustrato la propria posizione attraverso un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.

La sofferenza di milioni e milioni di poveri dovuta ai gravissimi squilibri dell’attuale configurazione del mondo, ferisce profondamente i discepoli di Cristo. Perciò la Chiesa guarda con grande attenzione ai temi che riguardano la globalizzazione in riferimento allo sviluppo integrale di tutta la famiglia umana e alla salvaguardia del creato. Si tratta di fenomeni e dinamiche assai complesse che interpellano la responsabilità dei cristiani e di tutti gli uomini di buona volontà, e che richiedono di essere affrontate con serietà e competenza. Quello della globalizzazione è un processo che non può essere fermato, ma deve essere governato prestando particolare attenzione alle popolazioni povere, assicurando un’equa distribuzione dei beni e delle risorse della terra tra i diversi Paesi e i diversi cittadini, tutelando allo stesso tempo gli equilibri della natura. Illuminanti sono, in questo senso, le parole pronunciate da Giovanni Paolo II il 27 aprile 2001: “La globalizzazione, a priori, non è né buona né cattiva. Sarà ciò che le persone ne faranno. La Chiesa continuerà a operare con tutte le persone di buona volontà per garantire che in questo processo vinca l’umanità tutta e non solo un’élite prospera che controlla la scienza, la tecnologia, la comunicazione e le risorse del pianeta a detrimento della stragrande maggioranza dei suoi abitanti. La Chiesa spera veramente che tutti gli elementi creativi nella società cooperino alla promozione di una globalizzazione al servizio di tutta la persona umana e di tutte le persone”.

La Chiesa fiorentina è impegnata da tempo in un cammino di riflessione sui temi della globalizzazione, che proseguirà anche dopo il prossimo mese di novembre, e che ha avuto una recente tappa importante nel seminario di studio del 26 giugno scorso ed ora ha in programma la partecipazione attiva all’assemblea a carattere nazionale promossa a Firenze per il 21 settembre dall’associazionismo cattolico e poi la realizzazione di un seminario sui processi migratori nella globalizzazione. Il compito della Chiesa è certamente quello di mantenere desto l’interesse e la riflessione permanente su queste problematiche, di stimolare l’impegno concreto dei cristiani e degli uomini di buona volontà, di offrire occasioni di confronto e di dialogo. La Chiesa non ha però il compito di fare azione politica e proposte politico-operative. Questo spetta ai laici secondo la loro competenza e responsabilità.

La Diocesi di Firenze, pertanto, non partecipa al Social Forum Europeo di novembre, che si presenta come un incontro di natura propriamente politica e di carattere non istituzionale. Auspica che l’incontro si svolga in modo pacifico e nella legalità, e che le persone, le associazioni e i movimenti coinvolti in questo evento diano vita a un dibattito costruttivo, evitando ogni forma di violenza ed esprimendo una convincente e concreta capacità di proposta. I laici cristiani che in base alla loro personale responsabilità decideranno di intervenire al convegno di novembre, lo dovranno fare mantenendosi in ogni caso coerenti con i principi evangelici e la dottrina sociale della Chiesa sia riguardo ai contenuti che alle modalità della loro partecipazione.

Non essendo coinvolta nel Social Forum Europeo, la Diocesi di Firenze non assume compiti di ospitalità, cosa d’altronde assai difficile già di per se stessa. Questo non esclude che fra persone che si conoscono e sulla base della reciproca fiducia, ci possa essere qualche forma di accoglienza spontanea e privata.

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Il sito ufficiale del Social Forum Europeo