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Opera La Pira, Documento finale del Campo Internazionale 2008

DOCUMENTO FINALEDal 14 al 24 agosto 2008 ci siamo incontrati al Villaggio La Vela a Castiglione della Pescaia, chiamati dall’Opera per la Gioventù Giorgio La Pira da paesi diversi: Russia, Palestina, Israele e Italia. Apparteniamo anche a religioni diverse, siamo ebrei, musulmani, cristiani ortodossi e cattolici. 1. Veniamo da mondi, nazioni e religioni diverse, ma abbiamo molte cose in comune. Abbiamo condiviso le nostre paure e le nostre speranze e per questo dobbiamo agire insieme in collaborazione, accordo e rispetto, per battere le nostre paure e rendere la nostra speranza vera per tutta l’umanità.Abbiamo iniziato questo campo come stranieri, ma lo terminiamo da amici che vogliono continuare ad agire, crescere e sperare insieme. Torniamo a casa cambiati. Qualcuno fra noi, proveniente dalle zone di conflitto, ha iniziato questo campo pensando ad altri come a nemici che portano armi puntate su di lui. Ci siamo scoperti reciprocamente come persone umane reali, condividendo pensieri, divertimento, spontaneità, cibo e sorrisi insieme. In particolare giocare e ridere, riflettere e pregare insieme è stato essenziale. Siamo onorati di avere incontrato gli altri partecipanti al campo.Le differenti esperienze e le diverse nazioni da cui proveniamo ci aiutano a guardare e comprendere il mondo da una nuova prospettiva e a crescere come persone umane. 2. Dalle persone che abbiamo incontrato e dalle discussioni sul tema del campo “Sviluppo umano e speranza” abbiamo condiviso l’idea che lo sviluppo non è un insieme di condizioni da realizzare o una ricetta da mettere in atto. Per sviluppo umano intendiamo la possibilità di ogni comunità di scegliere in libertà e democrazia il proprio futuro e di percorrere la strada per realizzarlo.La dimensione economica è essenziale per garantire ai membri delle comunità i beni e i servizi necessari per soddisfare i bisogni fondamentali, ma non esaurisce la vita della comunità né è il fine ultimo. Anzi, uno sviluppo economico fine a se stesso rischia di aumentare le disuguaglianze sociali e far peggiorare le condizioni di vita dei più poveri.Non c’è sviluppo umano se non sono garantite la pace e la sicurezza di tutti i cittadiniNon c’è sviluppo umano se non sono assicurate democrazia e pluralismo, le libertà fondamentali e la possibilità di una partecipazione autentica di tutti i membri della comunità alla vita sociale.Non c’è sviluppo umano senza una informazione libera e pluralista, e che dia anche spazio alle buone notizieNon c’è sviluppo umano se a tutti non viene garantito l’accesso all’educazione e la possibilità di ampliare la propria conoscenza. Solo lo sviluppo integrale delle singole persone permette infatti lo sviluppo della comunità sociale.

Non c’è cammino di sviluppo efficace che non si fondi sulla corresponsabilità. Vi è una corresponsabilità dei singoli nei confronti della comunità a delle comunità fra loro sul piano internazionale. Nella prospettiva dello sviluppo umano e nell’attuale contesto di globalizzazione la cooperazione fra le nazioni diventa essenziale e deve guidare la politica internazionale. La mancanza di cooperazione può solo portare alla guerra.

3. Abbiamo riflettuto sulla speranza. Speranza è guardare al futuro con la fiducia che un mondo migliore sia possibile se lavoriamo concretamente per costruirlo. Speranza è attesa, azione e fiducia. Vivere insieme al campo e vivere in gioia rispettandoci reciprocamente, ci dà speranza per il futuro, ci fa dire che l’assunzione di responsabilità è feconda e ci fa pensare che ogni azione personale può contare. La nostra presenza qui, le esperienze e le discussioni, ci hanno fatto sentire parte della società globale. Vogliamo usare questa esperienza per diventare più attivi socialmente e politicamente e per sviluppare un senso di responsabilità umana e civile. Vogliamo mettere in atto un impegno politico che inizia dai nostri studi, dai nostri lavori e dalle nostre azioni quotidiane.Siamo consapevoli che noi siamo la speranza per un futuro migliore nei nostri paesi e nelle nostre nazioni.Pensiamo che l’informazione sia fondamentale per costruire un mondo migliore e vogliamo cercare informazioni buone e indipendenti da condividere fra noi e all’interno delle nostre comunità.Vogliamo mantenerci in contatto in futuro. Questo è anche uno strumento per accedere ad informazioni sui nostri diversi paesi.Abbiamo deciso di condividere azioni concrete fra noi. In particolare per chi di noi vive in zone di conflitto speriamo e crediamo che questo possa essere un piccolo passo per cambiare le nostre vite e i nostri paesi.Abbiamo legato i nostri destini insieme, le relazioni e le esperienze che abbiamo condiviso qui non possono essere dimenticate, non cammineremo più soli finché cammineremo sul sentiero della vita. Vogliamo promettere che saremo sempre capaci di camminare avanti e crescere insieme. FINAL DOCUMENTFrom 14th to 24th of august we met at the La Vela Village in Castiglione della Pescaia, called by the Opera per la Gioventù Giorgio La Pira from different countries: Russia, Palestine, Israel and Italy. We belong also to different religions, we are Jewish, Muslim, Orthodox and Catholic Christians. 1. We come from different worlds, nations and religions but we have many things in common. Our fears and hopes are shared and because of that we must act together in collaboration, agreement and respect in order to overcome our fear and make our hope come true for all humankind.We started this camp as strangers, but we finish it as friends that have the will to continue to act, develop and hope together. We go back home changed. Some of us coming form hot zones started this camp thinking of others as enemies carrying arms targeted at him. Here we discovered each other as true human persons, sharing thoughts, amusements, spontaneity, food and smiles together. In particular playing and laughing, reflecting and praying together has been essential. We are honoured to have met each other.The different experiences and nations we come from help us to see and understand the world from a new perspective and evolve as human beings. 2. From the people we met and the discussions on the topic of the camp “Development and Hope” we share the view that development is not a list of things to do or a recipe to put in place. Human development for us is the possibility for every community to choose, in freedom and democracy, their own future and to walk on the path to reach it.The economic dimension is essential to provide all members of the community with goods and services necessary for basic needs, but doesn’t exhaust the social life of the community nor is it its last aim. A mere economic development risks increasing social inequality and worsening the life of the poorest.There is no human development if there is no peace and security for all the citizens.There is no human development if there is no democracy and pluralism, if there is no freedom and the possibility of a real participation of all members of the community in social life.There is no human development without free and pluralist information, able to give room to good news too.There is no human development if there is no universal access to education and the possibility for all to expand their knowledge. Only integral development in fact makes possible the development of social community.There is no effective development if not based on corresponsibility. There is a corresponsibility of everyone for their community and of every community in the international dimension. In the human development perspective and in the actual context of globalization, cooperation among nations becomes essential and must lead international politics. The absence of cooperation can only lead to war. 3. Together we reflected on the idea of hope. Hope is to look at the future trusting that a better world is possible if we work hard to build it. Hope consists of waiting, action and trust. Living together in the camp, living in joy and in mutual respect gives us hope for the future. It makes us say that undertaking responsibility is fertile and makes us think that every personal action counts. Our presence here, the experiences and discussions, made us feel a part of the global society. We want to use this experience to become more active socially and politically and to develop a sense of human and civil responsibility. We want to put in place a political commitment that begins in our studies and jobs and in our everyday actions.We are aware that we are the hope for a better future in our countries and nations.We think information is fundamental in building a better world and we want to seek good and independent information to share among us and with our communities.We want to keep ourselves in contact in the future. This is also a way to access information about our different countries.We decided to share concrete actions among us. Particularly for those of us who live in hot zones we hope and believe that this can be a small step to change our lives and our countries.We have tied our destinies together, the relationships and experiences we shared here cannot be forgotten. As we keep walking in the path of life we will no longer walk alone. We want to make the pledge that we will always be able to march forward and grow together.