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SIRIA: GIORNATA DI SANGUE, 133 MORTI E 700 RIFUGIATI IN TURCHIA

(ASCA) – Un fiume di sangue ha avvolto quest’oggi gran parte delle città siriane: secondo quanto scrive il sito web dell’emittente araba Al Arabiya sono 133 le vittime della nuova ondata di violenze lanciata dal regime nelle province di Homs, Idlib, Aleppo ed Hama. In particolare, riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, la città di Latamna è stata teatro di pesanti bombardamenti delle truppe di Damasco costati la vita ad almeno 40 persone. I nuovi disordini seguono i 112 morti contati tra giovedì e venerdì, raggiungendo così un primo bilancio, tuttora provvisorio, di 245 vittime negli ultimi tre giorni. Fonti governative turche hanno in queste ore fatto sapere inoltre di aver accolto circa 700 rifugiati nelle ultime 24 ore, portando cosi’ a 24 mila il numero dei siriani in fuga dalla repressione delle forze del presidente Bashar al-Assad. Sostenute in mattinata da una manifestazione nel cuore della capitale in occasione del 65esimo anniversario della creazione del Partito Bath, di cui il rais è leader. Un corrispondente dell’Afp ha parlato di una folla che sventolava bandiere nazionali sulle note di una ”musica patriottica” che riecheggiava tra gli altroparlanti della città. La tragica giornata di sangue giunge all’indomani delle dichiarazioni del Segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon che ieri sera aveva condannato i nuovi attacchi lealisti contro le città ribelli malgrado la promessa di Damasco di cessare le operazioni militari entro 48 ore dal prossimo 10 aprile, affermando che queste azioni ”violano” la posizione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Secondo le stime Onu sono oltre 9.000 le persone rimaste uccise in Siria da quando è scoppiata la rivolta.