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Un “missionario itinerante”. I viaggi

Il Papa viaggiatore instancabile nel mondo: sono stati 249 i viaggi compiuti in Italia e all’estero da Giovanni Paolo II, con circa 1.500 incontri di vario genere. Nel pontificato di Papa Wojtyla i viaggi sono diventati parte della sua “pastorale ordinaria”.

“Fin dall’elezione a vescovo di Roma, il 17 ottobre 1979 – ha detto ricevendo in udienza i giornalisti di ritorno dal suo 100° viaggio apostolico – è risuonato nel mio intimo con particolare intensità ed urgenza il comando di Gesù: ‘Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura’. Mi sono sentito quindi in dovere di imitare l’apostolo Pietro che ‘andava a far visita a tutti’, per confermare e consolidare la vitalità della Chiesa nella fedeltà alla Parola e nel servizio della verità; per dire a tutti che Dio li ama, che la Chiesa li ama, che il Papa li ama; e per ricevere da essi l’incoraggiamento e l’esempio della loro bontà, della loro fede”.

Tra gli incontri con folle oceaniche si ricordano la Giornata mondiale della gioventù di Manila nel 1985, quando si è parlato di 4 milioni di persone, i 2 milioni in Polonia (Cracovia 1979 e 2002, Czestochova 1983, Varsavia e Czestochowa 1987), Brasile (Rio de Janeiro 1997), Nigeria (Onithsa 1998), mentre di 1 milione di presenti ad una cerimonia del Papa si è parlato, ad esempio, in Messico (Città del Messico 1979 e 2002), Polonia (Varsavia 1979), Filippine (Manila 1981), Zaire (Kinshasa 1985), India (Cochin 1986), Argentina (Buenos Aires 1987), Corea (Seoul 1989), Francia (Parigi 1997), Cuba (L’Avana 1998), Italia (Roma 2000), Spagna (Madrid 2003).

NEL MONDO. Sono stati 104 i viaggi internazionali, in 130 Paesi in tutti i continenti. Oltre 700 le località visitate (comprese quelle dove è stato più volte) nelle quali ha pronunciato circa 3.300 discorsi. Il Papa ha percorso in viaggio oltre 1.160.000 km, pari a 29 volte il giro del mondo. Il primo viaggio internazionale, a pochi mesi dall’elezione, fu dal 25 gennaio all’1 febbraio 1979 in Repubblica Dominicana, Messico e Bahamas. I 14 Paesi visitati più volte sono Polonia, Francia, Spagna, Usa, Messico, Brasile, Portogallo, Germania, Austria, Canada, Guatemala, Kenya, Repubblica dominicana e Svizzera. La distanza maggiore in un solo viaggio, 48.974 chilometri, la coprì andando in Bangladesh, Singapore, Nuova Zelanda, Australia e Isole Seychelles, tra il 18 novembre e il 1° dicembre 1986: durò 13 giorni, 6 ore e 15 minuti.

Il viaggio più breve è quello del 29 agosto 1982, a San Marino: 470 chilometri, durata 5 ore. L’ultimo viaggio all’estero è stato nel 2004 in Svizzera e a Lourdes.

Il Papa ha usato ogni mezzo di trasporto: aerei, elicotteri, automobili, navi, motoscafi, battelli, barche da pesca e addirittura una piroga. Nei suoi viaggi internazionali, anche nelle zone più estreme e proibitive (Cina, Vietnam, Russia, Birmania, Iraq, Iran, Algeria…) ha fatto sempre vedere il suo volto di “Papa missionario”: “I miei viaggi in America Latina, in Asia ed in Africa – si legge nel messaggio per la Giornata missionaria del 1981 – hanno una finalità eminentemente missionaria”. Nell’enciclica Redemptoris Missio ha scritto: “Già dall’inizio del mio pontificato ho scelto di viaggiare fino agli estremi confini della terra per manifestare la sollecitudine missionaria, e proprio il contatto diretto con i popoli che ignorano Cristo mi ha ancor più convinto dell’urgenza di tale attività”.

Di particolare importanza, sono i viaggi nei Paesi dell’Est europeo, che sanciscono la fine dei regimi comunisti e quelli in zone di guerra, quali Sarajevo (aprile 1997) e Beirut (maggio 1997), che rinnovano l’impegno della Chiesa cattolica per la pace. Storico anche il suo viaggio a Cuba (gennaio 1998) e l’incontro con il “leader maximo” Fidel Castro.

IN ITALIA. Sono stati quasi 150 i viaggi in Italia e circa 300 le località toccate. E in Italia è stata anche la sua ultima visita: il 5 settembre 2004 a Loreto per la beatificazione di Pedro Tarres y Claret, Alberto Marvelli e Pina Suriano. Giovanni Paolo II ha sempre considerato l’Italia la sua “seconda patria”, come ha più volte dichiarato in occasioni pubbliche, tra cui la storica visita al Parlamento italiano riunito in seduta comune a Montecitorio, il 14 novembre 2002.

I primi due viaggi in Italia il Papa li ha compiuti poco dopo la sua elezione: al Santuario della Mentorella, nel Lazio, il 29 ottobre 1978 e Assisi il 5 novembre del 1978, poi sede di alcuni incontri rimasti storici, come la prima Giornata mondiale di preghiera per la pace (27 ottobre 1986) con i leader delle confessioni cristiane e delle grandi religioni mondiali, o la speciale Giornata di preghiera per la pace nel mondo (24 gennaio 2002) dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001. Da ricordare, inoltre, le “vacanze” in montagna di Giovanni Paolo II: l’ultima in ordine cronologico (la quindicesima) il Papa l’ha trascorsa a Les Combes, in Val d’Aosta.

A ROMA. Il Papa è anche il vescovo di Roma e Giovanni Paolo II non ha mai fatto mancare ai fedeli della capitale la sua presenza e vicinanza: 301 visite pastorali alle parrocchie o per l’inaugurazione delle nuove chiese. Una Roma che “ho imparato a conoscere e ad amare sin dal novembre 1946, quando qui giunsi come studente”, aveva detto in occasione del conferimento (il 31 ottobre 2002) della “cittadinanza onoraria di Roma” da parte del sindaco Walter Veltroni. Un Papa capace di “varcare la soglia” delle case dei romani, ma anche degli ospedali, delle mense per i poveri, delle carceri o della sinagoga. Sono stati infatti 749, complessivamente, i luoghi diversi visitati nei Comuni di Roma e Castelgandolfo.