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Pellegrinaggio a Lourdes (14-15 agosto 2004)

1) Saluto all’aeroporto di Tarbes. Incontro con il presidente Jacques Chirac

Signor Presidente,

Venerati Fratelli nell’Episcopato,

Illustri Autorità qui convenute!

1. Benedico il Signore che mi permette di fare ritorno, ancora una volta, in quest’amata terra di Francia e di venire incontro a tutti voi con un augurio cordiale di grazia e di pace. Il motivo della mia odierna visita è la celebrazione del 150.mo anniversario della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

Intendo unirmi con intimo trasporto ai milioni di pellegrini che da ogni parte del mondo giungono ogni anno a Lourdes, per affidare alla Madre del Signore le intenzioni che portano nel cuore e chiedere il suo aiuto e la sua intercessione.

2. Recandomi verso quel luogo benedetto, desidero fin d’ora porgere il mio saluto cordiale a Lei, Signor Presidente della Repubblica, e, nella Sua persona, a tutti i figli e le figlie di questo nobile Paese, che ricorda proprio in questi giorni il 60.mo anniversario del “débarquement de Provence”. Auspico che tali celebrazioni favoriscano la concordia tra i popoli e servano a rinnovare l’impegno comune nella ricerca e nella costruzione della pace.

Ricordo con gioia le altre mie precedenti visite in Francia, e colgo volentieri anche questa occasione per rendere omaggio al grande patrimonio di cultura e di fede che ne ha segnato la storia. Non posso dimenticare, infatti, i grandi Santi di questa vostra Terra, gli illustri maestri del pensiero cristiano, le scuole di spiritualità, i numerosi missionari che hanno lasciato la patria per portare in tutto il mondo l’annuncio di Cristo Signore. E guardo con fiducia alla comunità cristiana di oggi, che accoglie con generosità l’invito ad animare questo nostro tempo con la sapienza e la speranza che vengono dal Vangelo.

3. Nel rispetto delle responsabilità e delle competenze di ciascuno, la Chiesa cattolica desidera offrire alla società un suo specifico contributo nell’edificazione di un mondo in cui i grandi ideali di libertà, di uguaglianza e di fraternità possano costituire la base del vivere sociale, nella ricerca e nella promozione instancabile del bene comune.

Affido questi auspici all’intercessione della giovane Bernadette Soubirous, umile figlia delle campagne della Bigorre, e imploro su questo Paese, per il materno intervento della Vergine Maria, le più elette benedizioni di Dio, pegno di un presente e di un futuro di prosperità e di pace.

2) Sosta di preghiera alla grotta di Massabielle e saluto agli ammalati

Giungendo alla Grotta di Massabielle, desidero rivolgere il mio primo saluto ai malati, che sempre più numerosi vengono in questo santuario, a quanti li accompagnano, a coloro che se ne prendono cura e alle loro famiglie.

Sono con voi, cari fratelli e sorelle, come un pellegrino presso la Vergine; faccio mie le vostre preghiere e le vostre speranze; condivido con voi un tempo della vita segnato dalla sofferenza fisica, ma non per questo meno fecondo nel disegno mirabile di Dio. Insieme a voi prego per coloro che si sono affidati alla nostra preghiera.

Ho sempre avuto grande fiducia, per il mio ministero apostolico, nell’offerta, nella preghiera e nel sacrificio di quanti sono nella sofferenza. Vi domando di unirvi a me ,durante questo pellegrinaggio, per presentare a Dio, per intercessione della Vergine Maria, tutte le intenzioni della Chiesa e del mondo.

Cari fratelli e sorelle ammalati, vorrei stringervi fra le mie braccia con affetto, uno dopo l’altro, e dirvi quanto sono vicino e solidale con voi. Lo faccio spiritualmente affidandovi all’amore materno della Madre del Signore, e chiedendo a Lei di ottenere per voi le benedizioni e le consolazioni di suo Figlio Gesù.

3) Rosario nella grotta di Massabielle

Nel pomeriggio del 14 agosto, alle 17.15, il Papa si è recato alla Grotta di Massabielle per la recita del Santo Rosario, presieduta dal Vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier. Riportiamo di seguito le parole con cui Giovanni Paolo II ha introdotto la recita del Santo Rosario e concluso con la preghiera finale.

Carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Inginocchiandomi qui, presso la grotta di Massabielle, sento con emozione di aver raggiunto la meta del mio pellegrinaggio. Questa grotta, dove apparve Maria, è il cuore di Lourdes. Fa pensare alla caverna del monte Oreb, dove Elia incontrò il Signore, che gli parlò nel “mormorio di un vento leggero” (1 Re 19,12).

Qui la Vergine invitò Bernadette a recitare il Rosario, sgranando Lei stessa la corona. Questa grotta è diventata così la cattedra di una singolare scuola di preghiera, in cui Maria insegna a tutti a contemplare con ardente amore il volto di Cristo.

Per questo Lourdes è il luogo dove i credenti di Francia, e di tante altre nazioni dell’Europa e del mondo, in ginocchio, pregano.

2. Pellegrini a Lourdes, vogliamo anche noi questa sera ripercorrere pregando, insieme con la Madre, i “misteri” nei quali Gesù si manifesta “come luce del mondo”. Ricordiamo la sua promessa: “Chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Vogliamo imparare dall’umile serva del Signore la disponibilità docile all’ascolto e l’impegno generoso nell’accogliere l’insegnamento di Cristo nella nostra vita.

In particolare, meditando sulla partecipazione della Madre del Signore alla missione redentrice del Figlio, vi invito a pregare per le vocazioni al sacerdozio ed alla verginità per il Regno di Dio, affinché quanti sono chiamati sappiano rispondere con disponibilità e perseveranza.

3. Rivolti a Maria Santissima, con Bernadette diciamo: “Ma bonne Mère, ayez pitié de moi; je me donne tout entière à vous afin que vous me donniez à votre cher Fils que je veux aimer de tout mon coeur. Ma bonne Mère, donnez-moi un coeur tout brûlant pour Jésus”.

A conclusione

Ave Maria, Donna povera ed umile,

benedetta dall’Altissimo!

Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi,

noi ci associamo al tuo cantico di lode

per celebrare le misericordie del Signore,

per annunciare la venuta del Regno

e la piena liberazione dell’uomo.

Ave Maria, umile serva del Signore,

gloriosa Madre di Cristo!

Vergine fedele, dimora santa del Verbo,

insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola,

ad essere docili alla voce dello Spirito,

attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienza

e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia.

Ave Maria, Donna del dolore,

Madre dei viventi!

Vergine sposa presso la Croce, Eva novella,

sii nostra guida sulle strade del mondo,

insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo,

a sostare con Te presso le innumerevoli croci

sulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso.

Ave Maria, Donna della fede,

prima dei discepoli!

Vergine Madre della Chiesa, aiutaci a rendere sempre

ragione della speranza che è in noi,

confidando nella bontà dell’uomo e nell’amore del Padre.

Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro:

nella profondità del silenzio e dell’orazione,

nella gioia dell’amore fraterno,

nella fecondità insostituibile della Croce.

Santa Maria, Madre dei credenti,

Nostra Signora di Lourdes,

prega per noi.

Amen.

4) Omelia nella Messa dell’Assunta nel Santuario di Lourdes (15 agosto 2004)

1. “Que soy era Immaculada Councepciou“. Le parole che Maria rivolse a Bernadette il 25 marzo 1858 risuonano con intensità tutta particolare nel corso di questo anno, nel quale la Chiesa celebra il 150° anniversario della solenne definizione del dogma, pronunciata dal Beato Pio IX con la Costituzione apostolica Ineffabilis Deus.

Ho desiderato vivamente di compiere questo pellegrinaggio a Lourdes, per ricordare un evento che continua a rendere gloria alla Trinità una e indivisa. La concezione immacolata di Maria è il segno dell’amore gratuito del Padre, l’espressione perfetta della redenzione operata dal Figlio, l’inizio di una vita totalmente disponibile all’azione dello Spirito.

2. Sotto lo sguardo materno della Vergine, saluto di cuore tutti voi, cari Fratelli e Sorelle, convenuti presso la Grotta di Massabielle per cantare le lodi di Colei che tutte le generazioni chiamano beata (cfr Lc 1,48).

Saluto innanzitutto i pellegrini francesi con i loro Vescovi, in particolare Mons. Jacques Perrier, Vescovo di Tarbes e Lourdes, che ringrazio per le cordiali parole rivoltemi all’inizio della celebrazione.

Saluto il Signor Ministro dell’Interno, che rappresenta qui il Governo francese, e le altre Autorità civili e militari presenti.

Il mio pensiero beneaugurante si rivolge poi ai pellegrini qui convenuti da diverse parti d’Europa e del mondo e a tutti coloro che sono a noi spiritualmente uniti mediante la radio e la televisione. Con speciale affetto saluto voi, carissimi ammalati, che siete venuti in questo luogo benedetto a cercare sollievo e speranza. La Vergine Santa vi faccia sentire la sua presenza e dia conforto ai vostri cuori!

3. “In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna…” (Lc 1,39). Le parole del racconto evangelico ci hanno fatto rivedere con gli occhi del cuore la giovane fanciulla di Nazaret in cammino verso quella “città di Giuda ove abitava la cugina, per offrirle i suoi servizi.

Ci colpisce in Maria innanzitutto l’attenzione colma di tenerezza verso la parente anziana. Il suo è un amore concreto, che non si limita a parole di comprensione, ma si fa carico in prima persona della fatica dell’assistenza. Alla cugina la Vergine non dona semplicemente qualcosa di sé; dona se stessa, senza nulla chiedere in cambio. Ha perfettamente capito che il dono ricevuto da Dio più che un privilegio è un compito, che la impegna verso gli altri con la gratuità che è propria dell’amore.

4. “L’anima mia magnifica il Signore…” (Lc 1,46). I sentimenti che Maria vive nell’incontro con Elisabetta erompono con forza nel cantico del Magnificat. Sulle sue labbra s’esprime l’attesa piena di speranza dei “poveri del Signore” e insieme la consapevolezza del compimento delle promesse, perché Dio “s’è ricordato della sua misericordia (cfr Lc 1,54).

Proprio da questa consapevolezza scaturisce la gioia della Vergine Maria che pervade l’intero cantico: gioia per sapersi “guardata” da Dio nonostante la propria “bassezza” (cfr Lc 1,48); gioia per il “servizio” che le è possibile rendere, grazie alle “grandi cose” a cui l’ha chiamata l’Onnipotente (cfr Lc 1,49); gioia per il pregustamento delle beatitudini escatologiche, riservate agli “umili” ed agli “affamati” (cfr Lc 1,52-53).

Al Magnificat segue il silenzio: sui tre mesi di permanenza accanto alla cugina Elisabetta nulla ci è detto. O forse ci è detta la cosa più importante: il bene non fa rumore, la forza dell’amore s’esprime nella quiete discreta del servizio quotidiano.

5. Con le sue parole e col suo silenzio la Vergine Maria sta davanti a noi come modello per il nostro cammino. E’ un cammino non facile: per la colpa dei progenitori, l’umanità porta in sé la ferita del peccato, le cui conseguenze continuano a farsi sentire anche nei redenti. Ma il male e la morte non avranno l’ultima parola! Maria lo conferma con tutta la sua esistenza, quale vivente testimone della vittoria di Cristo, nostra Pasqua.

I fedeli lo hanno capito. Per questo accorrono in folla presso questa grotta per ascoltare i moniti materni della Vergine, riconoscendo in lei “la donna vestita di sole” (Ap 12,1), la Regina che risplende accanto al trono di Dio (cfr Sal. resp.) ed intercede in loro favore.

6. Oggi la Chiesa celebra la gloriosa Assunzione al Cielo di Maria in corpo e anima. I due dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione sono tra loro intimamente legati. Entrambi proclamano la gloria di Cristo Redentore e la santità di Maria, il cui destino umano è già da ora perfettamente e definitivamente realizzato in Dio.

“Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”, ci ha detto Gesù (Gv 14,3). Maria è il pegno del compimento della promessa di Cristo. La sua Assunzione diventa così per noi “segno di sicura speranza e di consolazione” (cfr Lumen gentium,68).

7. Carissimi Fratelli e Sorelle! Da questa grotta di Massabielle la Vergine parla anche a noi, cristiani del terzo millennio. Mettiamoci in ascolto!

Ascoltate innanzitutto voi, giovani, che cercate una risposta capace di dare senso alla vostra vita. Qui la potete trovare. E’ una risposta esigente, ma è la sola pienamente appagante. In essa sta il segreto della gioia vera e della pace.

Da questa grotta parte uno speciale appello anche per voi, donne. Apparendo nella grotta, Maria ha affidato il suo messaggio ad una ragazza, quasi a sottolineare la particolare missione che spetta alla donna in questo nostro tempo, tentato dal materialismo e dalla secolarizzazione: essere nella società di oggi testimone di quei valori essenziali che si vedono solo con gli occhi del cuore. A voi, donne, il compito di essere sentinelle dell’Invisibile! A tutti voi, fratelli e sorelle, lancio un pressante appello perché facciate tutto ciò che è in vostro potere affinché la vita, tutta la vita, sia rispettata dal concepimento sino alla sua fine naturale. La vita è un dono sacro, di cui nessuno può farsi padrone.

La Vergine di Lourdes ha infine un messaggio per tutti. Eccolo: siate donne e uomini liberi! Ma ricordate: la libertà umana è una libertà ferita dal peccato. Ha bisogno essa stessa di essere liberata. Cristo ne è il liberatore, Lui che “ci ha liberati perché restassimo liberi” (Gal 5,1). Difendete la vostra libertà!

Carissimi, noi sappiamo di poter contare per questo su Colei che, non avendo mai ceduto al peccato, è la sola creatura perfettamente libera. A Lei vi affido. Camminate con Maria sulle strade della piena realizzazione della vostra umanità!

5) Angelus nel Santuario di Lourdes (15 agosto 2004)

1. Al termine di questa solenne Liturgia, desidero dirigere uno speciale saluto ai partecipanti al Pellegrinaggio Nazionale francese, guidato dalla “Famille de l’Assomption”.

Saluto in modo speciale i giovani, che a Lourdes sono di casa, e che pongono generosamente le loro forze al servizio dei fratelli ammalati come hospitaliers. Ricordo con emozione gli incontri avuti in Francia con i giovani: il primo a Parigi, poi a Lione, a Strasburgo e infine nuovamente a Parigi per la Giornata Mondiale della Gioventù. Questi incontri mi hanno dato una grande speranza, che oggi voglio condividere con voi, cari giovani amici. Ponetevi alla scuola di Maria e porterete nel mondo una ventata di speranza!

2. Dalla roccia di Massabielle, la Vergine Santa venne incontro a Bernadette rivelandosi come Colei che è ricolma della grazia di Dio, e le domandò penitenza e preghiera. Le indicò una sorgente di acqua, e le chiese di bere. Quell’acqua che sgorga sempre fresca è diventata uno dei simboli di Lourdes: simbolo della vita nuova, che Cristo dona a quanti si convertono a lui.

Sì, il Cristianesimo è sorgente di vita, e Maria è la prima custode di questa fonte. A tutti la indica chiedendo di rinunciare all’orgoglio, di farsi umili, per attingere dalla misericordia del suo Figlio e collaborare così all’avvento della civiltà dell’amore.

3. Facendo memoria del mistero dell’incarnazione di Gesù, ci rivolgiamo ora a Maria Santissima per invocarne la protezione su ciascuno di noi, sulla Chiesa, sul mondo.