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Il Papa e i giovani, un dialogo continuo
VI HO CERCATO, ADESSO VOI SIETE VENUTI DA ME E PER QUESTO VI RINGRAZIO. Queste parole, pronunciate a gran fatica, sono le ultime che Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani, molti dei quali vegliavano sotto la sua finestra in piazza San Pietro, prima della sua morte. Dopo averli cercati ed incontrati in tutti i continenti i giovani sono andati da Wojtyla per accompagnarlo nel suo viaggio più importante. È un nuovo e definitivo mandato quello che il Pontefice ha consegnato ai giovani nelle sue ultime ore e che riassume un’amicizia lunga quasi 27 anni. Con la sua vita vissuta sull’impronta del Vangelo, Giovanni Paolo II lascia ai giovani un forte testamento spirituale che non può e non deve essere disperso.
Un testamento’ improntato innanzitutto alla FIDUCIA verso le nuove generazioni: Nei giovani c’è un immenso potenziale di bene e di possibilità creative. Quando li incontro, in qualunque luogo del mondo, attendo prima di tutto ciò che vorranno dirmi di loro, della loro società, della loro Chiesa. E sempre li rendo consapevoli di questo: Non è affatto più importante ciò che vi dirò: importante è ciò che mi direte voi. Me lo direte non necessariamente con le parole, lo direte con la vostra presenza, con il vostro canto, forse anche con la vostra danza, con le vostre rappresentazioni, infine con il vostro entusiasmo’. Abbiamo bisogno dell’entusiasmo dei giovani. Abbiamo bisogno della gioia di vivere che hanno i giovani. In essa si riflette qualcosa della gioia originaria che Dio ebbe creando l’uomo. (Varcare la soglia della speranza, 1994)
Basato su un PROGRAMMA DI VITA, quello evangelico delle beatitudini. Per i giovani e per le giovani è semplicemente un programma affascinante. Ben si può dire che colui che ha compreso e si propone di praticare le otto beatitudini proposte da Gesù ha compreso e può fare divenire realtà tutto il Vangelo. Per entrare in sintonia con le beatitudini bisogna accettare senza riserva l’intero Vangelo. L’ideale che il Signore propone nelle beatitudini è elevato ed esigente. Proprio per questo, però, risulta un programma di vita fatto a misura dei giovani, dal momento che la caratteristica fondamentale della gioventù è la generosità, l’impegno concreto e deciso in cose di cui valga la pena, umanamente e soprannaturalmente. La gioventù è sempre in marcia verso le vette, verso gli ideali nobili, cercando di trovare risposte agli interrogativi che pone l’umana esistenza e la vita spirituale. E allora, c’è forse un ideale più alto di quello che ci propone Gesù Cristo?. (Messa per i giovani, 2 febbraio 1985, Perù)
Ricco di PROPOSTE: Non cedete a mendaci illusioni e mode effimere che lasciano non di rado un tragico vuoto spirituale! Rifiutate le seduzioni del denaro, del consumismo e della subdola violenza che esercitano talora i mass-media. Adorate Cristo: Egli è la Roccia su cui costruire il vostro futuro e un mondo più giusto e solidale. Gesù è il Principe della pace, la fonte di perdono e di riconciliazione, che può rendere fratelli tutti i membri della famiglia umana. (Messaggio per la XX Giornata mondiale della gioventù, 2005)
Ed anche di CONSIGLI: L’esperienza insegna che è di grande aiuto la figura del direttore spirituale: scegliete una persona competente e raccomandata dalla Chiesa, che vi ascolti ed accompagni lungo il cammino della vita, che vi sia accanto nelle scelte difficili come nei momenti di gioia. Il direttore spirituale vi aiuterà a discernere le ispirazioni dello Spirito Santo e a progredire lungo un cammino di libertà: libertà da conquistare per mezzo di un combattimento spirituale che va vissuta con costanza e perseveranza. (Messaggio per la XIII Giornata mondiale della gioventù, 1998)
Denso di APPELLI: Cari giovani, lasciatevi guardare negli occhi da Gesù, perché cresca in voi il desiderio di vedere la Luce, di gustare lo splendore della Verità. Che ne siamo coscienti o no, Dio ci ha creati perché ci ama e affinché lo amassimo a nostra volta. Ecco il perché dell’insopprimibile nostalgia di Dio che l’uomo porta nel cuore: Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto’ (Sal 27,8). Questo Volto lo sappiamo Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. (Messaggio per la XIX Giornata mondiale della gioventù, 2004)
Forte di un IMPEGNO: Cercare, amare, testimoniare Gesù! Ecco il vostro impegno; ecco la consegna che vi lascio! Così facendo, non soltanto conserverete nella vostra vita la vera gioia, ma beneficherete anche la società intera che ha bisogno soprattutto di coerenza al messaggio evangelico. (Discorso ai giovani italiani, mercoledì 8 novembre 1978).
FINALITÀ DELLA GMG. A spiegare le finalità della Gmg è lo stesso Giovanni Paolo II nella lettera per il seminario di studio sulle Gmg, tenuto a Czestochowa nel 1996: “Le Giornate sono nate dal desiderio di offrire ai giovani significativi ‘momenti di sosta’ nel costante pellegrinaggio della fede, che si alimenta anche mediante l’incontro con i coetanei di altri Paesi e il confronto fra le rispettive esperienze.
Finalità principale delle Giornate è di riportare al centro della fede e della vita di ogni giovane la persona di Gesù, perché ne diventi costante punto di riferimento e perché sia anche la vera luce di ogni iniziativa e di ogni impegno educativo verso le nuove generazioni.
E tutte insieme appaiono come un continuo e pressante invito a fondare la vita e la fede sulla roccia che è Cristo. I giovani sono così periodicamente chiamati a farsi pellegrini per le strade del mondo.
In essi la Chiesa vede se stessa e la sua missione fra gli uomini; con loro accoglie le sfide del futuro, consapevole che l’intera umanità ha bisogno di una rinnovata giovinezza dello spirito. Questo pellegrinaggio del popolo giovane costruisce ponti di fraternità e di speranza tra i continenti, i popoli e le culture”.
FASE PREPARATORIA. Al raduno di Roma, Domenica delle Palme del 15 aprile 1984, in occasione dell’Anno Santo della Redenzione e alla consegna della Croce ai giovani nella settimana successiva (22 aprile 1984), seguì, nel 1985, sempre a Roma, un altro grande incontro giovanile, Domenica delle Palme (31 marzo 1985), per l’Anno internazionale della gioventù. Fu qui che il Papa dedicò la Lettera apostolica, “Dilecti amici”, ai giovani e alle giovani del mondo. L’annuncio dell’istituzione della Gmg risale, invece, al 20 dicembre 1985.
LA STORIA. La prima edizione della Gmg si svolge, in chiave diocesana, nella Domenica delle Palme (23 marzo) del 1986, sul tema “Sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,15). Nel 1987 è Buenos Aires, Argentina (11-12 aprile), ad ospitare la II edizione sul tema: “Noi abbiamo conosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi” (1Gv 4,16). La Domenica delle Palme (27 marzo) del 1988 torna la celebrazione diocesana, III Gmg, con il tema “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv 2,5). Santiago de Compostela, in Spagna (15-20 agosto), nel 1989 fa da sfondo alla IV Giornata su “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6). L’anno successivo, 1990, per la V edizione, Domenica delle Palme (8 aprile), si sceglie il tema “Io sono la vite voi i tralci” (Gv 15,5). Nel 1991, la VI Giornata, “Avete ricevuto uno spirito da figli” (Rm 8,15), arriva a Czestochowa, Polonia (10-15 agosto), per poi ritornare, nel 1992, VII edizione, alle diocesi, Domenica delle Palme (12 aprile), con il tema: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo” (Mc 16,15). L’VIII Giornata si svolge dal 10 al 15 agosto 1993, a Denver (Usa). Slogan scelto: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Il biennio 1994-1995 vede la celebrazione diocesana, (27 marzo, Domenica delle Palme) della IX, “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21) e della X edizione. Quest’ultima approda nel continente asiatico, a Manila (Filippine), dal 10 al 15 gennaio.