Vescovi Toscani

Comunicato sui lavori della Cet (29-30 marzo 2004)

Il comunicato ufficiale emesso al termine dei lavori della Conferenza episcopale toscana, riunitasi al Santuario della Madonna delle Grazie, a Montenero (Livorno) il 29 e 30 marzo 2004.

I Vescovi della Toscana si sono riuniti nei giorni 29 e 30 aprile nel santuario della Madonna delle Grazie, patrona della regione, a Montenero (Livorno), per la sessione primaverile della Conferenza Episcopale Toscana. L’incontro è iniziato con una mattina di ritiro spirituale in preparazione alla Pasqua, guidato dal cardinale Silvano Piovanelli. È stato rivolto un pensiero a monsignor Vincenzo Savio, vescovo di Belluno-Feltre e già vescovo ausiliare di Livorno. L’assemblea ha inoltre dato il benvenuto a mons. Fausto Tardelli, vescovo eletto di San Miniato e ha nominato il Vescovo ausiliare di Firenze, mons. Claudio Maniago, direttore dell’Osservatorio Giuridico-Legislativo della Conferenza Episcopale Toscana. L’arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti, Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, ha quindi riferito sui lavori del Consiglio Permanente della Cei.

1) Condividendo le preoccupazioni e le speranze di questo tempo, i Vescovi della Toscana vogliono radicarsi nell’annuncio del mattino di Pasqua per confermare nei loro fratelli la fede e ravvivare in tutti la fiducia e l’impegno al bene. Il primo giorno dopo il Sabato le donne erano tornate dicendo, sconvolte, che il sepolcro era vuoto. L’affetto al maestro crocifisso fece correre Pietro e Giovanni fino al luogo dove lo avevano deposto. Giovanni attese… poi entrò, vide e credette che Colui che lo aveva amato era vivo e che le sue parole, la sua vita non erano state per sempre cancellate dall’ingiustizia, dalla violenza e dall’odio. La sua morte era stata la porta per entrare in tutte le morti, per caricarsi di ogni dolore. E l’amore aveva vinto la morte e il sangue versato curava ogni ferita. Giovanni, Pietro e poi ad uno ad uno, fino all’incredulo Tommaso, i suoi apostoli furono testimoni della resurrezione e il loro annuncio ha generato la Chiesa e portato la luce al mondo.

Noi vescovi, successori degli Apostoli, continuiamo ad annunciare l’amore, la fede e la speranza fondandoci su quanto lui ha vissuto, fatto e insegnato. Egli è il Signore dei vivi e dei morti, la sua parola è vita, egli è vivo per sempre! Con questa fede ci avviciniamo alla Pasqua e la proclamiamo con forza e umiltà a tutti e in particolare a coloro che come Cristo sono provati dal dolore, dalla paura, dalla morte e dall’insicurezza. Le tante violenze abbattutesi su innocenti, le vittime dell’odio, le numerose situazioni di tensione e di guerra che continuano a ferire l’umanità, le incertezze che attanagliano la vita di tanti sembrano voler seppellire la speranza e il bene. Ci avviciniamo ad esse, anzi ne facciamo parte, con l’attenzione e il cuore ferito delle donne che avevano seguito Gesù, col timore di Pietro e Giovanni che sia tolto all’uomo anche il segno e l’annuncio di un amore fino alla fine. Ma, con la forza dello Spirito, lo facciamo dicendo che anche in questi dolori egli è presente, anche di essi si è caricato nella sua morte e vi ha seminato la vita. Vediamo i segni della morte, ma crediamo e vi invitiamo a credere che l’amore non lo si sconfigge mai, che ogni vita donata diventa vita nuova, seme di umanità più bella. La Pasqua di resurrezione ci spinge a correre, a vedere e a credere. Ad avvicinarci ad ogni realtà, a guardare tutto ma anche a vedere oltre i muri, le divisioni, le ferite e, uniti a Cristo, a non abbassare l’impegno per l’amore, la verità, la riconciliazione, l’annuncio del bene… a costo della vita. Egli ci sta accanto e, indicandoci il cammino, ci sostiene. Buona Pasqua!

2) I Vescovi toscani hanno rinnovato il loro appello in vista dell’approvazione del nuovo Statuto della Regione Toscana, richiamando ancora l’attenzione su tre temi fondamentali: innanzitutto la famiglia fondata sul matrimonio, fondamentale esperienza di comunione e di responsabilità umana e sociale, luogo naturale della trasmissione e della continuità della vita, prima cellula, sorgente e risorsa della società e della solidarietà: essa ha il diritto di essere riconosciuta, sostenuta e valorizzata dalla cultura e dalle istituzioni, e non può essere equiparata – giuridicamente, socialmente ed economicamente – ad altre forme di convivenza (fermi restando i diritti-doveri inalienabili di ogni persona). I Vescovi raccomandano inoltre l’attenzione alla persona umana in ogni stato biologico, da quello embrionale a quello del suo tramonto naturale, e in particolare le persone più povere, indifese e sofferenti, e il riconoscimento effettivo del principio di sussidiarietà che dovrà favorire spazi di reale partecipazione alla vita della Regione da parte del variegato mondo civile, sociale, culturale e religioso della Toscana.

3) I Vescovi hanno inoltre rivolto il loro pensiero al mondo della scuola. In primo luogo hanno espresso la loro vicinanza e la loro premura per gli insegnanti di religione cattolica, in questi giorni impegnati con il concorso per l’immissione in ruolo. A tutti l’augurio di un esito positivo della prova.

L’attenzione si è rivolta poi alla riforma scolastica in atto; è stata sottolineata la necessità di una conoscenza adeguata della normativa e di un impegno da parte di tutti i cristiani a valorizzare gli aspetti positivi, guardando oltre i limiti e le carenze che potranno essere rilevate, collaborando in serenità con gli insegnanti e con le istituzioni scolastiche per superare le eventuali difficoltà nell’applicazione. È stato anche annunciato che sulla riforma scolastica si terrà un convegno il prossimo 22 maggio, organizzato dalla Diocesi di Firenze e aperto a tutte le Diocesi della Toscana.

4) L’assemblea ha dedicato la propria attenzione anche al tema dei Beni Culturali e Artistici di pertinenza ecclesiastica. I Vescovi della Toscana sono consapevoli di essere, con le loro Chiese, i custodi di un patrimonio di fede e di cultura che non ha eguali. Essi ravvisano in questo patrimonio non solo un bene da tutelare e da trasmettere integro alle future generazioni, ma anche una testimonianza di fede che ci proviene dalle passate generazioni e chiede di poter entrare in un fecondo confronto con la nostra. I Beni Culturali ed Artistici di pertinenza ecclesiastica costituiscono un grande potenziale di dialogo e di evangelizzazione per la cultura contemporanea e per la presente generazione attraverso il linguaggio universale ed evocante della bellezza. La Conferenza Episcopale Toscana esprime il proprio compiacimento per l’Intesa firmata con la Regione, allo scopo di creare sinergie di attenzione e di risorse per la valorizzazione dei Beni Culturali. Allo scopo i Vescovi toscani intendono proseguire nel dialogo e nella collaborazione con le quattro Soprintendenze presenti nel territorio della nostra Regione, nel quadro dell’Intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana ed il Ministero dei Beni Culturali ed in riferimento al nuovo Codice dei Beni Culturali, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri.

5) La Cet ha riflettuto infine sulla situazione politica, in vista delle prossime elezioni: i Vescovi hanno affidato i loro richiami a un documento specifico, attraverso cui intendono esortare tutti al compimento del dovere elettorale, superando la tentazione dell’assenteismo: è doveroso votare con senso di responsabilità, dopo essersi informati a sufficienza sia sui programmi dei diversi partiti e schieramenti, sia sulla qualità delle persone, sulla loro moralità, sulle vere intenzioni che perseguono, sulla competenza che hanno, sulla loro capacità di realizzare quanto, a volte con troppa facilità, viene promesso. A coloro che ricoprono incarichi politici, i Vescovi rivolgono l’invito a elevare il dibattito elettorale con la formulazione e la proposta di programmi di alto contenuto.

I Vescovi toscani sulle prossime elezioni: un’occasione per risvegliare le coscienze