Vescovi Toscani

Mons. Betori, Lettera alle famiglie 2011

La famiglia è «lo snodo essenziale dell’impegno educativo» e questo ruolo «va riconosciuto e sostenuto con scelte politiche ed economiche adeguate». Lo afferma l’arcivescovo di Firenze mons. Giuseppe Betori nella «Lettera alle famiglie» che è stata consegnata nei giorni scorsi ai preti della diocesi e che i sacerdoti provvederanno a portare casa per casa, come di consueto, durante la benedizione delle famiglie che precede la Pasqua. La lettera è dedicata al tema dell’educazione con un richiamo agli Orientamenti pastorali dei vescovi italiani, «Educare alla vita buona del Vangelo». L’Arcivescovo ribadisce soprattutto «il primato educativo della famiglia» che non è sufficientemente sostenuto: «Nel nostro Paese, infatti, la famiglia continua a restare confinata nella sfera del privato, una faccenda legata unicamente alle scelte del singolo – che si vogliono per giunta revocabili -, quindi dalla scarsa rilevanza pubblica e priva di valore sociale; al più, una realtà da dover aiutare in senso assistenzialistico; un costo, insomma». La riflessione interpella in modo particolare quanti hanno responsabilità sociali, «affinché si accorgano che la famiglia non è la semplice sommatoria di più individui, ma un soggetto a cui è finalmente doveroso riconoscere pieno diritto di cittadinanza». Un «salto culturale», scrive Betori, da cui possono discendere molte scelte amministrative: ad esempio «un fisco più equo, che non continui a penalizzare chi ha figli a carico, il superamento delle molteplici forme di penalizzazione della donna, la qualità dei servizi per i bambini e gli anziani, le riforme necessarie per conciliare i tempi della casa con quelli del lavoro e questi con quelli della festa…»Nella lettera dell’Arcivescovo di Firenze, anche un appello agli adulti «perché non vengano meno alle loro responsabilità educative»: oggi, scrive Betori, è più che mai necessaria «la presenza di adulti che accettano di essere tali». Allo stesso tempo, l’Arcivescovo si rivolge anche ai ragazzi e ai giovani, perché siano protagonisti nell’itinerario educativo: «Non devono mai sentirsi semplici destinatari di un progetto fatto da altri, ma attivi ricercatori di un senso della vita che è proprio di ciascuno e risponde a una chiamata che proviene da Dio».Il testo integrale della Lettera alle famiglie (pdf)