Prato
Ecuador, l’impegno della Chiesa di Prato continua
Don Luca e don Giovanni: «Presto accoglieremo le suore»
Quest’anno 2020 è caratterizzato da due avvenimenti molto importante per la parrocchia di San Cristoforo in Quevedo. Il primo è l’arrivo delle suore, che apriranno una piccola casa qui da noi. Si tratta di una congregazione italiana (le Missionarie della Dottrina Cristiana) nata a L’Aquila e presente anche a Prato, nella parrocchia di Grignano. Realizzano il loro servizio soprattutto con la catechesi e l’assistenza spirituale ai malati. Da una loro comunitá in Bolivia è nato il desiderio di aiutare una parrocchia necessitata in America Latina, e cosí, attraverso l’interessamento di mons. Carlo Stancari, siamo entrati in contatto con la Madre Generale la quale, dopo essersi consultata con il suo Consiglio, ha dato parere favorevole. Abbiamo già preparato la casa dove andranno a vivere. Il quartiere dove faranno servizio è popoloso e povero; pensiamo che fin dall’inizio avranno un bel daffare. Bambini, ammalati, poveri, famiglie disagiate saranno il loro obiettivo di lavoro. E così, da questo punto di vista, noi tiriamo un bel respiro di sollievo. Siamo certi che tutto procederà sotto la benedizione materna e amorosa di Maria, che ci seguirà da vicino con la sua protezione.
Don Luca e don Giovanni Finocchi
Don Bruno: «Il mio progetto? Lasciarmi guidare da Dio»
Da 38 anni don Bruno Strazieri è parroco a Quinindè nella diocesi di Esmeraldas. La sua è una comunità molto grande, 140mila abitanti, distribuita in tanti villaggi sparsi nella foresta. In ognuno di essi è costruita una cappella dove i fedeli, guidati da un catechista, si incontrano e pregano insieme. Don Bruno è arrivato in Ecuador da Prato nel 1982, è originario di Mantova ma ha studiato nel nostro Seminario ed è stato ordinato da monsignor Fiordelli. Fin dall’inizio la sua missione è quella di provvedere all’educazione dei ragazzi, anche attraverso la donazione di contributi alle scuole pubbliche presenti nei piccoli villaggi. Ha sempre sostenuto l’importanza di responsabilizzare la gente del luogo attraverso esperienze lavorative. Negli anni passati ha aiutato famiglie a comprare appezzamenti di terreno per dar modo di sostenersi economicamente. Si è adoperato per aprire nella capitale Quito una casa di accoglienza per malati, che devono andare in ospedale, e per i loro familiari. A Quinindè ha dato vita a un centro sociale diurno che fornisce vitto e assistenza medica a persone anziane. Nonostante mille difficoltà, nel 2016 la zona di Esmeraldas è stata colpita da un forte terremoto, qualche acciacco dovuto all’età (ha 77 anni), don Bruno è sempre positivo e in una email che ci ha inviato nei giorni scorsi scrive: «Voglio, sempre più, lasciarmi fare da Dio! Da tanto tempo ho imparato,dalla mia gente, che lasciarsi fare da Dio è camminare verso Dio con sicurezza. Pregare non è ripetere molte parole, pregare è amare e amare è vivere la vita di Dio. Lui, facendosi come noi, ci ha dato la possibilità d’essere come Lui. Questo è il mio progetto attuale».
Suore Domenicane di Iolo: Un nuovo impegno a Babahoyo per le famiglie con figli disabili
Ste.Ban.