Prato

Lorenzo consegna al Papa il libro di catechismo scritto con la Comunicazione aumentativa alternativa per bimbi disabili

Era presente anche Prato al convegno su catechismo e disabilità organizzato a Roma dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, che si è tenuto dal 20 al 22 ottobre. L’invito è giunto a un gruppo di catechiste e genitori pratesi, che da tempo stanno cercando di dare vita a sussidi scritti con immagini simboliche secondo le regole della Caa, ossia Comunicazione Aumentativa Alternativa (Caa).

La Caa è un settore della pratica clinica che ha come obiettivo la compensazione di una disabilità temporanea o permanente del linguaggio attraverso l’utilizzo di un sistema simbolico: il più diffuso a livello internazionale è l’Arasaac. Un’equipe della diocesi di Prato, che fa riferimento all’ufficio catechistico diocesano, formato da catechisti e genitori di bambini con difficoltà comunicative, sta lavorando alla creazione di tre libri per il catechismo: i testi di riferimento sono quelli della Cei, ma è necessario che vengano semplificati e poi tradotti in simboli. Molti dei bambini con difficoltà espressive hanno anche disabilità cognitive.

All’incontro di Roma, dal titolo «Catechesi e persone con disabilità: un’attenzione necessaria nella vita quotidiana della chiesa», c’erano dodici pratesi: tra loro anche Elena Ciabatti, catechista di Sant’Ippolito in Piazzanese, e Lorenzo, un ragazzo con disabilità espressive che utilizza la Caa. I suoi genitori, con lui a Roma, sono stati tra i primi a sollecitare la pubblicazione di un testo in Caa per l’iniziazione cristiana riconosciuto a livello nazionale e utilizzabile da tutte le parrocchie. Presente anche don Carlo Geraci, viceparroco della Resurrezione e responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano.

«Un mese fa don Carlo – racconta Elena Ciabatti – disse a me e alle altre catechiste che lavorano sui testi in Caa che sarebbe stato bello partecipare al convegno internazionale su catechesi e disabilità che si sarebbe tenuto a Roma presso l’Università Urbaniana. Lo scopo era non solo quello di confrontarsi con altri catechisti, ma anche di mettere in mostra il progetto principale cui stiamo lavorando: nel nostro caso il libro per l’anno di preparazione alla Comunione. Il testo in realtà ancora non aveva preso forma. Così abbiamo dovuto sbrigarci, e in questo mese abbiamo realizzato 5 capitoli del futuro libro, tutto in simboli Arasaac». «Il momento più bello e commovente – aggiunge don Carlo Geraci – è quando Lorenzo ha consegnato direttamente nelle mani di Papa Francesco il testo. Il Santo padre, infatti, ha voluto incontrare personalmente tutti i partecipanti al convegno, circa 250, stringendo ad ognuno la mano».