Prato
Il vescovo Franco sbarca su Facebook
«Anche tu, adesso!» è lo slogan del percorso che la Chiesa di Prato rivolge alle nuove generazioni. Il sottotitolo dell’iniziativa, una vera e propria campagna di ascolto dei ragazzi e delle ragazze, non solo delle parrocchie, è preso a prestito da un invito di papa Francesco: «Sognate cose grandi!». E dunque il terreno di scambio, confronto e discussione più naturale è indubbiamente lo spazio senza confini offerto da Facebook, utilizzato da quasi tutti gli adolescenti, i giovani e anche dagli adulti, ma non sono rari i casi di anziani «smart» presenti in rete.
«Per me è una esperienza nuova, – ammette monsignor Agostinelli – uso il computer, invio e ricevo email, scrivo i miei documenti in formato elettronico, ma non sono mai entrato nel mondo dei social. Penso però sia importante per chi, come me, è chiamato a parlare e incontrare tutte le persone, dai bambini agli anziani, sapersi confrontare con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie». Non si tratta di una novità, mons. Agostinelli non è il primo vescovo ad aver scelto di aprire un account sui social, in tutta Italia sono una quarantina i presuli presenti su Facebook, tuttavia, a pensarci bene, rappresentano una parte minoritaria rispetto al numero di diocesi presenti nel nostro Paese: ben 226.
Con l’aiuto delll’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, che gestisce il sito web della Diocesi, con i relativi profili Facebook e Twitter, e della Pastorale giovanile, il Vescovo sta imparando a «postare» messaggi e condividere foto. Insomma, la sua intenzione è quella di creare un ambiente vivo e interattivo. «Invito tutti, giovani e meno giovani, a seguirmi mettendo un like sulla pagina, entriamo in contatto e iniziamo a conoscerci», dice monsignor Agostinelli, che aggiunge: «Certamente niente può sostituire l’incontro e il dialogo fatto di persona, il mio essere online intende favorire, preparare il terreno all’amicizia vera e non virtuale. Essere Chiesa in uscita, andare là dove la gente si ritrova, oggi significa anche abitare la rete».