Prato
Marzo 1944: settant’anni fa la deportazione dei pratesi
«Lo sa perché nonostante l’età ricordo perfettamente quei giorni? Perché mai ho cancellato quella sofferenza dalla mia mente». Giancarlo Biagini ha 83 anni, ne aveva appena 13 quando, il 7 marzo del 1944, suo padre Diego fu arrestato dai fascisti e il giorno successivo fu spedito in treno a Mauthausen. «Per tre mesi nessuno ci dette notizie, non sapevamo dove fosse, – racconta Biagini – poi, a giugno, ci arrivò una lettera dalla Germania: nostro padre era “morto sul posto di lavoro a causa di una incursione del nemico”. Così c’era scritto». La realtà arrivò solo vent’anni più tardi, nel 1963, grazie ad una informativa della Croce Rossa internazionale, che in quel periodo ha rivelato la tragica fine di moltissime persone catturate dai tedeschi e non più tornate: Diego Biagini era morto in un campo di concentramento. In quel drammatico marzo di 70 anni fa, la stessa sorte toccò ad altri pratesi, ne furono catturati 137 e soltanto in 18 riuscirono a tornare a casa.
Da dieci anni, Giancarlo Biagini è presidente della sezione pratese dell’Aned, l’associazione nazionale ex deportati, che ha come scopo principale di mantenere viva la memoria di quelle atrocità. Biagini ha sostituito alla presidenza Roberto Castellani, il più conosciuto tra i deportati pratesi sopravvissuti, una persona che ha fatto del racconto della propria esperienza di vita il tratto distintivo del proprio impegno. L’attuale presidente invece, che non ha vissuto in prima persona l’orrore dei lager, ha impostato il proprio mandato sulla conservazione della memoria, attraverso l’archiviazione dei tanti documenti posseduti dall’Aned, con la raccolta delle testimonianze e la produzione di materiali, scritti e video, grazie ai quali poter spiegare, soprattutto ai giovani, cosa è successo in quegli anni. Benché preferisca che non siano le proprie vicende personali ad essere al centro, ma quelle dei deportati, la storia di Biagini rappresenta anche un inno alla forza di volontà e alla possibilità di risollevarsi.