Prato

La Pira, da trent’anni pasti e letti per gli ultimi

L’Associazione GiorgioLa Pira, che a Prato gestisce la mensa dei poveri e il dormitorio, compie 30 anni e per festeggiare lo speciale anniversario ha pensato bene di rendere protagonisti coloro che tutti i giorni bussano alle porte della sede in via del Carmine per chiedere un aiuto.

«A quindici ospiti, italiani e stranieri, alcuni sono senzatetto, abbiamo consegnato altrettante macchine fotografiche usa e getta e chiesto loro di raccontare, per immagini, la città di Prato; ne è venuto fuori un lavoro che ci ha stupito», spiega Elena Pieralli, presidente dell’AssociazioneLa Pira.«Nessuno ha fotografato scorci brutti, in tutte le foto si vede la bellezza della città e questo ci ha fatto riflettere», afferma Pieralli: «Sono persone che, pur vivendo in condizioni di povertà, hanno voluto vedere le cose in modo positivo:la Pratovista con i loro occhi è bellissima». Con queste foto verrà realizzata una mostra che sarà allestita nella cripta della chiesa di San Bartolomeo sul Mercatale, nel cui complesso parrocchiale si trovano la mensa e l’asilo notturno. «Il titolo dell’esposizione nasce proprio da una espressione di uno di loro: “Prato a modo mio!”», raccontala Presidente. Lamostra è realizzata con l’aiuto del fotografo Bolognini.

L’esperienza della La Pira nacque nel febbraio del 1984 grazie all’Azione Cattolica pratese. Inizialmente la mensa si trovava in via Pallacorda, in seguito si spostò in piazza Mercatale per poi essere ospitata, insieme al dormitorio, nella sede attuale in via del Carmine.

I trent’anni di impegno per gli ultimi saranno festeggiati questo venerdì, 7 febbraio, con una messa, alle18, inSan Bartolomeo, presieduta dal vescovo Franco Agostinelli e concelebrata dal parroco don Marco Natali. «Sarà una festa molto semplice, secondo il nostro stile – sottolinea Pieralli – non ci sembrava giusto spendere soldi in un convegno o con altre manifestazioni, così avrebbe voluto ancheLa Pira, al quale ci ispiriamo».

Saranno comunque ringraziati con una cena comunitaria i tanti volontari, quasi 130, che ogni giorno a turno danno una mano per preparare e servire un pasto caldo a circa 200 persone. Tanti sono infatti coloro che quotidianamente si presentano all’ora di pranzo. «Nel 2013 la mensa ha cucinato oltre 57mila pasti, 156 al giorno – dice il segretario Leonardo Favilli –, mentre 1618 sono state le persone aiutate, di queste il 26% sono italiani». La crisi si è riflettuta anche sul numero degli accessi, che negli ultimi tre anni sono aumentati del 38,5%. «Altro dato interessante – aggiunge Favilli – è che il 64% dei nostri ospiti è residente nella provincia di Prato».

Per quanto riguarda il servizio di asilo notturno, accessibile solo agli uomini, lo scorso anno è stato utilizzato da 107 persone, la metà costituita da italiani. Anche il dormitorio è un servizio molto prezioso. L’Associazione mette a disposizione 21 posti letto, bagni con docce e anche la lavanderia. «Qui le volontarie sono tre signore: Raimonda, Maria Rosa e Marinella, tre donne preziosissime che ogni giorno puliscono i bagni e poi lavano e stirano i vestiti degli ospiti», conclude Pieralli, «questo aiuto serve a dare tanta dignità».