Mons. Agostinelli, perché questa volontà di cambiamento?«Non voglio interrompere nessuna tradizione, soltanto compiere un gesto significativo in un luogo significativo. Ho detto più volte che la Chiesa deve essere missionaria e così ritengo che il nostro uscire e testimoniare l’appartenenza a Cristo debba essere fatto là dove il Cristo non è conosciuto».Lei è stato in via Pistoiese quando ha guidato la Via Crucis bilingue, che impressione ha avuto?«Ho pensato che saremmo dovuti tornare altre volte, per farci conoscere. Camminando per quelle strade insieme alla croce, certo ho notato indifferenza ma anche curiosità. Bastano anche queste scintille per avvicinare le persone. La nostra volontà è quella di far capire che l’incontro con Cristo è liberante e pieno di speranza».Lei ha invitato spesso la Chiesa a uscire dal tempio, adesso vuole che la processione esca dal centro, dove è sempre stata e la sposta in periferia.«La Chiesa è dappertutto non ha centro o periferia. È chiaro che certe zone sono abitate da persone che non conoscono la Chiesa ed è per questo motivo che la Chiesa ha il dovere di mostrarsi a loro».Che senso ha, oggi, portare l’Eucaristia per le strade della città?«Non è folclore, altrimenti sarebbe disdicevole, non portiamo una statua o un feticcio per le strade, ma Gesù Cristo. Dobbiamo ricordarci che dentro l’Eucaristia c’è la Chiesa, che l’Eucaristia è fons et culmen, fonte e culmine. Questo dobbiamo proporre alla gente, non il rito in sé. E poi oggi viviamo in un mondo fatto di parole, ce ne sono troppe, ne sentiamo tante. C’è bisogno di segni, di punti di riferimento. Il nostro è Cristo».Questa è anche la sua prima processione del Corpus Domini, vuol fare un invito particolare alla partecipazione?«Mi piacerebbe la più alta partecipazione possibile con la presenza di tutte le associazioni, i gruppi e i movimenti che si riconoscono nella chiesa. Che ci fossero tutti i labari e le insegne. E naturalmente vorrei la presenza della gente, del popolo di Dio».Attualmente il percorso è in via di definizione e nel prossimo numero del giornale daremo conto dell’effettivo tragitto e di tutta la logistica della manifestazione.