Prato

Videopoker e slot machines i circoli dicono di no

I punti Arci e Acli del nostro territorio hanno deciso di mettere al bando le macchinette «mangia soldi» dai loro locali, stanchi di vedere clienti e amici dilapidare la pensione o il magro stipendio alla ricerca di un colpo di fortuna che permetta loro di contare su un introito in più per arrivare a fine mese. «Per essere precisi – dichiara il presidente provinciale di Acli, Stefano Gelsumini – i circoli Acli di Prato non hanno mai avuto questo tipo di giochi. Voglio sottolineare, però, che il nostro non è un divieto, una “caccia alle streghe” contro i videopoker, che peraltro sono anche legali, ma una sorta di educazione per combatterne l’abuso. La posizione delle Acli è fare in modo che questo tipo di utilizzo diminuisca». «Non abbiamo mai avuto in questo circolo giochi elettronici del genere – conferma Giusy Di Dio, responsabile del Circolo Acli di Vaiano – e siccome è un circolo parrocchiale, non mi sembra giusto, da un punto di vista etico e morale, che questo luogo accolga videopoker e slot machines. Cerchiamo di andare avanti con ciò che vendiamo ogni giorno».A Prato i circoli Acli sono soltanto tre: attualmente ne esiste uno a Vaiano, uno a Chiesanuova e uno accanto alla chiesa di Gesù Divin Lavoratore di via Donizetti. Ma anche i circoli Mcl, più diffusi sul nostro territorio, ormai da tempo stanno lavorando per eliminare i videopoker dai loro locali: «Sono ormai sette o otto mesi – ammette Piero Colzi, presidente provinciale di Mcl – che stiamo cercando di limitare nei nostri circoli l’uso del videopoker. Almeno per il momento non obbligheremo i presidenti a eliminare le slot e questo tipo di giochi d’azzardo, ma la nostra iniziativa è quella di andare circolo per circolo e fare in modo che sia ridotto l’utilizzo di queste macchinette. Sono già molti comunque i nostri locali che le hanno vietate, e, oltre a questo, stiamo cercando di fare un’azione comune contro l’abuso di alcol: già in diversi nostri circoli non si può consumare più di una o due bevande alcoliche per persona».Il problema, non di poco conto, riguarda però il punto di vista economico-gestionale, dato che ogni circolo guadagna dai videopoker e dalle slot machines circa 700 euro – ma si parla, a detta dello stesso Colzi, di guadagni ancora più alti – che servono per il mantenimento e le spese di questi locali. «Una soluzione – spiega Colzi – è quella di aumentare le cene sociali o le iniziative d’intrattenimento, per far fronte ai costi che ogni circolo ha». Una sorte di ritorno alle origini, insomma. Ai tempi, cioè, in cui i circoli, che sono parte integrante della nostra storia, sopravvivevano grazie ai tornei di briscola, alle «tombolate» o alle serate danzanti, l’unico modo per «deslottizzare» in maniera definitiva alcuni dei luoghi d’incontro e di aggregazione più frequentati di Prato.