Prato

Vancanze alternative Pietro e Chiara, 11 e 9 anni, con babbo e mamma

Vacanze in Eritrea per una ventina di persone, prevalentemente giovani che partiranno il prossimo 12 agosto e vi rimarranno fino alla fine del mese. Un gruppo eterogeneo – visto che comprende anche due bambini, Pietro e Chiara di 11 e 9 anni – che alla scuola agraria di Hagaz e nella casa della salute delle suore Cappuccine di madre Rubatto a Fedelareb cercheranno di terminare il lavoro iniziato dai tecnici del Consiag per portare l’acqua nei villaggi, giocheranno con i bambini, insegneranno l’italiano, aiuteranno le suore nella gestione della casa; insomma, cercheranno di rendersi utili sempre nel rispetto delle tradizioni e della cultura degli eritrei. «L’idea di partire – racconta Chiara di 9 anni – è venuta alla mamma e al babbo, io sono contenta di andarci anche se ho dovuto fare un monte di vaccini e prendere le pasticche per la malaria». Meno soddisfatto il fratello Pietro che, più realisticamente, immagina i disagi a cui si va incontro passando qualche settimana in Africa. «Oltre al fatto che non so esattamente cosa mi daranno da mangiare, sono preoccupato per come impiegare il tempo, io sono ancora piccolo e non so se sarò in grado di aiutare. La mamma mi ha assicurato che potrò giocare a pallone con gli altri bambini per buona parte della giornata, e questo un po’ mi conforta».Ciascuno utilizzerà le proprie doti per mettersi al servizio degli altri, un’esperienza che arricchirà non solo i grandi, ma anche i piccini forse troppo abituati ad aprire il frigorifero e trovare cibo a volontà, girare la manopola del rubinetto e vedere scorrere acqua senza dovere fare chilometri per arrivare al pozzo.Nel gruppo qualche ragazzo ha già fatto un’esperienza in missione, per altri è un mondo nuovo, comunque tutti sono uniti dal desiderio di fare qualcosa di diverso, non solo per gli altri, ma anche per sé stessi, ritrovare una dimensione di vita diversa, condividere il proprio tempo con gli altri, allontanarsi da ritmi di vita ormai ossessivi.Per preparare il gruppo alla partenza don Remo Ricci, responsabile della pastorale giovanile, da alcuni mesi, organizza degli incontri settimanali per riflettere sul senso della missione, ma anche per far conoscere il gruppo che passerà venti giorno gomito a gomito.Tra le iniziative realizzate anche una cena per raccogliere fondi e la proiezioni di diapositive, ogni giovedì sera, presso la chiesa dei salesiani in viale Piave.In Eritrea ci saranno anche quattro ragazze pratesi che partecipano a un campo con le suore vincenziane.S.M.