Prato

«L’attesa cristiana di Natale significa sapere che l’Atteso è davvero venuto»

«Il mio primo e principale augurio è che l’attesa di Natale sia davvero cristiana, il che, purtroppo, non è affatto scontato. L’attesa cristiana di Natale significa sapere che l’Atteso è davvero venuto e che la sua presenza è viva ed efficace in mezzo a noi. Si tratta perciò di rivivere la festa con la disponibilità sincera a guardare di nuovo a Gesù Cristo e ad aprirsi a un incontro – nuovo o rinnovato – con Lui. Per la ripresa generale della vita, di una vita buona, prima che dell’economia». Lo afferma il vescovo Gastone Simoni nell’intervista rilasciata a «Notizienostre», il bimestrale già rivista dell’associazione ex allievi del «Buzzi» in questi giorni in edicola. L’intervista prende le mosse da un ampio servizio sul restauro degli affreschi di Filippo Lippi in duomo, che offre l’occasione a mons. Simoni di ricordare il grande impegno della diocesi sul fronte della conservazione dei beni culturali. Ma l’attenzione dell’intervistatrice si sofferma soprattutto sulla crisi del tessile, che si ripercuote sulla serenità dei pratesi alla vigilia del Natale. «Non ho ricette tecniche», risponde mons. Simoni a chi gli domanda cosa fare per uscire dalla crisi. «Penso, in proposito – spiega – che sia necessario mettere e tenere insieme almeno tre valori e condizioni. Anzitutto la creatività e l’intraprendenza tipicamente pratesi. Poi il sostegno della politica italiana ed europea (senza la guida alta della politica non riesce a farcela un’economia che voglia essere umana, non basta il libero mercato senza regole, aiuti finanziari e una “tessitura” di solidarietà interna ed internazionale). Infine, un forte senso del “bene comune” (l’opposto di una filosofia del “si salvi chi può”: il vicino non mi interessa o mi interessa finché mi fa comodo). È una bella sfida».Infine un appello alla solidarietà. «Intanto – e il Natale, anche in questo, ci dovrebbe aiutare – di guardarci intorno e vedere come dare una mano concreta e generosa, alle persone e alle famiglie già colpite, e più colpite, dalla crisi in atto. È in questo spirito che in Diocesi stiamo lanciando la proposta «Famiglie per le famiglie».