Prato

I pompieri spengono…dieci candeline

di Francesco MariniIl 2006 è un anno importante per i Vigili del Fuoco di Prato. In gennaio hanno festeggiato un anniversario significativo, il decennale della creazione del Comando Provinciale, e l’arrivo del nuovo comandante, Pietro Salvadori. È quindi un momento di consuntivi e allo stesso tempo di programmi per il futuro.Il 18 gennaio del 1996 fu nominato il primo comandante, Gioacchino Giomi, al quale fu dato l’incarico di insediare, nella appena nata Provincia di Prato, la struttura provinciale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Nell’anno successivo, con l’arrivo del nuovo comandante Francesco Fiorilla, fu inaugurata l’attuale sede in via Paronese 100, al centro del Macrolotto. I mezzi e il personale sono cresciuti nel corso degli anni. È nata una sezione distaccata a Vaiano per gestire meglio le emergenze in Val di Bisenzio e l’attività dei vigili si è estesa a più campi d’intervento. Il 9 gennaio scorso si è insediato Pietro Salvadori. Comandante di grande esperienza, è nei vigili del fuoco da trent’anni, ha guidato i comandi di Palermo, Ragusa, Siena, Massa e coordinato da funzionario l’attività nelle province di Pistoia e Livorno. Salvadori, aretino di Monte San Savino, conosce molto bene la realtà toscana ma anche quella nazionale. Per questo motivo possiamo credergli quando afferma che i vigili del fuoco di Prato sono i migliori della Toscana e fra i migliori in Italia.Il comando è formato da persone giovani ma con molta esperienza già accumulata. Ad una grande professionalità uniscono molta passione per questo lavoro. Il comando può attualmente contare su circa 105 vigili permanenti, 150 discontinui e 30 volontari, distribuiti nelle due sedi di Prato e Vaiano. Tra due anni sarà in funzione anche il nuovo distaccamento di Montemurlo, la cui nascita rientra nei piani nazionali di miglioramento dell’attività di soccorso. Il personale, che è destinato ad aumentare di molte unità nei prossimi cinque anni, lavora con mezzi e dotazioni di ultima generazione che garantiscono nel miglior modo la buona riuscita degli interventi e la sicurezza degli stessi vigili. Nel corso di questi dieci anni, l’attività a Prato è mutata. La grande emergenza degli incendi nelle fabbriche, che si ripetevano al ritmo di uno alla settimana, si è attenuata e porta i vigili ad agire circa una volta al mese. Nel 2005 il comando dei vigili del fuoco è intervenuto 3.367 volte ma solo poco più di 800 sono state le azioni di soccorso per incendi. Il lavoro dei vigili non è solo legato al fuoco ma alla risoluzione di vari servizi tecnici urgenti. La capacità di intervenire rapidamente si unisce alle capacità professionali che sono patrimonio del corpo. Lo stereotipo del vigile legato solo alla figura del pompiere che spegne gli incendi non è veritiero.Il comandante Salvadori ha ribadito più volte che i suoi uomini sono dotati di competenze altamente specifiche (chimiche, fisiche, ecc.) che riescono ad applicare bene per risolvere anche i casi più difficili. Su ogni mezzo dei vigili del fuoco sono presenti cinque persone con competenze specifiche diverse in modo da rendere più efficace l’azione di soccorso. Dissesti statici, allagamenti, soccorso a persone, apertura di porte e finestre, salvataggio animali e recupero di veicoli e merci sono gli altri campi d’intervento. Il fine delle loro azioni è salvaguardare la vita delle persone, i beni e il paesaggio. L’azione dei vigili del fuoco non si svolge soltanto nella risoluzione delle emergenze. Da diversi anni una parte fondamentale del loro lavoro è legata alla prevenzione, tema molto caro anche al nuovo comandante. Questa attività ha portato una sensibile diminuzione degli incendi e degli infortuni. Su questo versante, il comando di Prato porterà avanti i progetti «Scuola sicura» e «Casa sicura», organizzando corsi per i più giovani, ma anche per gli adulti. In queste occasioni saranno diffusi alcuni opuscoli informativi che spiegheranno come evitare le minacce più frequenti e come comportarsi in caso di pericolo.