Prato

Quando l’estate diventa una missione

di Maria Cristina CaputiAlcuni lo chiamano «turismo responsabile»; per altri è «attività missionaria»; per altri ancora è un «campo di lavoro»; per tutti è «un modo speciale di vivere l’estate». Quest’anno, sono quattro i gruppi pratesi «in missione»: il gruppo «Shaleku» (Caritas e Pastorale Giovanile) va in Eritrea; il gruppo Marimba va in Tanzania; sempre in Tanzania, ma in un’altra diocesi, vanno i volontari che fanno riferimento ai Padri Cappuccini; mentre il gruppo Betania, del Soccorso, è in Calabria. «Abbiamo già spedito un container con il materiale per gli arredi della scuola – racconta Mario Lanza, responsabile del gruppo Shaleku – e abbiamo preparato l’attività con i bambini; ora non resta che partire». Con lui e la sua famiglia, andranno in Eritrea, dall’8 al 26 agosto, la famiglia Aiazzi, don Helmut e altri 9 volontari. Il loro compito sarà, da un lato, quello di fare animazione per i 3/400 bambini che ogni giorno vanno ad Hagaz per questo particolare «oratorio estivo»; altri si occuperanno dell’assemblaggio degli arredi per la scuola, recentemente ultimata anche grazie alla Quaresima di carità; altri verificheranno lo stato degli impianti idraulici attivati lo scorso anno, per poi valutare la fattibilità di un nuovo progetto che porti l’acqua ad un altro villaggio. «Porteremo anche medicinali – aggiunge Lanza – e con il dottor Aiazzi valuteremo anche la situazione sanitaria». Il 15 agosto, saranno ad Hagaz, per inaugurare la scuola, il vescovo Simoni, l’ausiliario di Firenze, mons. Maniago, e mons. Brunetti, della Caritas di Prato. Dal 7 al 26 agosto, una ventina di persone del gruppo Marimba, con un medico e una dentista di Modena, andranno in Tanzania, nella diocesi di Same. «Nel nostro campo di lavoro – spiega Carlo Faggi, responsabile delle missioni nella parrocchia delle Carceri – sono previsti momenti di meditazione e adorazione, che comunque saranno accompagnati dall’attività lavorativa». La particolare attenzione all’aspetto spirituale non è una novità per il gruppo: «Per noi – aggiunge Faggi – è importante non perdere di vista la dimensione di fede che ci caratterizza e motivare la nostra scelta di servizio». I tre dentisti che fanno parte del gruppo, anche con il contributo di alcuni amici, hanno acquistato materiale sanitario e un gabinetto dentistico che sono già stati inviati in Tanzania. Inoltre, fra le attività più concrete, c’è la costruzione della casa dei volontari per accogliere gli ospiti durante l’estate, e che, poi, sarà utilizzata per l’oratorio.

Con padre Corrado, responsabile del centro missionario regionale dei Padri Cappuccini che ha sede a Prato, sono 18 le persone che trascorreranno il mese di agosto nella diocesi di Dodòma, in Tanzania. A loro si affiancheranno, per 10 giorni, quattro professionisti, ingegneri e architetti. Tre sono le sedi interessate all’esperienza di condivisione fraterna, preghiera e lavoro a cui si dedicheranno i giovani volontari provenienti da Prato, Livorno e Siena. A Mkoka si completerà la costruzione di un asilo e una chiesa; alcune ragazze andranno a Kongwa per affiancare le suore infermiere del dispensario; infine gli altri, inclusi due giovani frati, presteranno la loro opera a Mlali, nel centro di riabilitazione dell’unico ospedale ortopedico pediatrico della nazione. Qui, in estate, alcuni chirurghi italiani operano i piccoli pazienti che poi necessitano di cure e fisioterapia: ai volontari è dunque chiesto di collaborare in questa attività. Infine, un piccolo gruppo, realizzerà un affresco nel chiostro della struttura. «È bene che si sappia che ci sono tanti bravi giovani che si dedicano ad opere così importanti», racconta padre Corrado che, nonostante i suoi 71 anni e i 58 voli effettuati fra Tanzania e Nigeria, ha sempre un grande entusiasmo e un’incredibile vitalità.

Sono circa 30 i giovani partiti lo scorso 23 luglio per la Calabria. Suddivisi fra Gerace montagna e Gerace città, Agnana calabra e Grotteria, trascorrono una settimana con i bambini del luogo per aiutarli a comprendere, attraverso il gioco, il concetto di legalità; incontreranno suor Carolina, che ha lavorato con padre Puglisi, ucciso nel 1992 dalla ‘ndrangheta; e infine si troveranno con alcuni esponenti del Consorzio Goel che cerca di offrire ai giovani calabresi opportunità lavorative oneste, all’insegna della legalità. «Il nostro impegno – spiega Alessia, del gruppo Betania – è volto, da un lato, ad avvicinare la popolazione della Locride per far sentire la nostra presenza e solidarietà, dall’altro, cerchiamo di prepararci per comprendere e trasmettere il concetto di turismo responsabile».