Prato
Area metropolitana, arriva la «cabina di regia»
Di cosa si tratta? Di un nuovo ente locale con conseguente impiego di ulteriori risorse, proprio in un momento in cui a questi è chiesto di stringere la cinghia? «L’area metropolitana non rappresenta un nuovo livello istituzionale», spiega l’assessore regionale alle riforme e alle aree metropolitane Agostino Fragai. «La conferenza permanente, a cui diamo vita con questa intesa, non andrà a sostituire tre province e decine di comuni. Tutte le decisioni che riguardano l’area di Firenze, Prato e Pistoia e in primo luogo quelle che richiedono finanziamenti da parte della Regione dovranno però essere discusse in questa sede: è un primo passo importante per cercare forme stabili di collaborazione e di cooperazione, per assumere orientamenti condivisi, per parlarsi e cercare di ottimizzare le risorse. Nel segno dell’efficienza e della semplificazione, ma anche del rafforzamento del ruolo delle comunità e delle istituzioni locali».
Che significato avrà per la realtà pratese? «I problemi che ci troviamo a dover risolvere non sono affrontabili solo a livello di Comune», spiega il sindaco Romagnoli. «La nostra situazione economica e sociale richiede che ci sia un coordinamento delle politiche fra enti locali di quest’area. Quando, come adesso a Prato, siamo a fare delle scelte urbanistiche, dobbiamo pensare che le facciamo non solo per una città, la nostra, di 180mila abitanti, ma per un’area molto più vasta, quella metropolitana, che di abitanti ne ha un milione e 200mila. Se non risolveremo certi nodi in una dimensione sovracomunale e sovraprovinciale rischiamo di innescare un’involuzione produttiva pericolosa per tutti». Fra i temi che toccheranno più da vicino la città di Prato: la seconda tangenziale cittadina e la terza corsia autostradale, il traporto pubblico e in particolare le ferrovie, con l’alta velocità e l’anello Firenze-Prato-Pistoia. E naturalmente il nodo rifiuti-termovalorizzatori, riferendosi al quale il presidente Martini ha detto che «il testo finale d’intesa, con la definizione di una società unica di gestione, non è ancora stato definito. Ci sono complessità giuridico amministrative da risolvere, cosa che faremo in poche settimane. L’obiettivo finale è quello della semplificazione del sistema».
«Questo patto è una risposta concreta alla necessità di programmare lo sviluppo tutti insieme e all’esigenza di riorganizzare i livelli di governo mantenendo specificità e autonomia», commenta il presidente della Provincia di Prato, Massimo Logli. «Per la prima volta viene individuata l’area metropolitana come soggetto definito nel confronto istituzionale con la Regione. Non è una delle tante firme, ma l’espressione di una volontà forte che avrà una prima realizzazione già nella primavera prossima con la definizione del Patto per lo sviluppo locale di area metropolitana».