Prato
L’infanzia negata dei bambini cinesi
E dopo? Un figlio più grandicello che frequenti la scuola e che conosca l’italiano è ritenuto un valido aiuto. «Spesso bambini cinesi si trovano ad accompagnare i genitori in uffici, come la questura, l’ospedale o qui alla Caritas, in cui si muovono con grande familiarità e che i loro coetanei italiani, fortunatamente viene da dire, manco conoscono», spiegano al Centro d’ascolto. Bambini quindi che crescono precocemente. «Ci sono molti genitori che vorrebbero che i propri figli studiassero, ma, e questo è paradossale, si fanno aiutare da loro nel lavoro del capannone», spiega la Ceccagno. «La generazione di adolescenti cinesi di Prato è insofferente nei confronti del modello di vita dei propri genitori: tanto lavoro e poca affermazione sociale. Tanto più che adesso confrontano la propria condizione con quella dei cugini in Cina: con il boom economico diversi, nella madrepatria, cominciano a permettersi l’università».