Prato

Il Papa benedice Prato e la sua Chiesa

di Damiano Fedeli Una delle cose che lo ha più colpito è la celebrazione in città della messa in tante lingue, per i numerosi stranieri presenti a Prato. Papa Benedetto XVI ha conosciuto così, dalla presentazione che il Vescovo Simoni gli ha fatto, la realtà della diocesi pratese. Venerdì scorso, nello studio privato del Santo Padre, nel Palazzo Apostolico, il Vescovo ha incontrato privatamente il Pontefice. È stato il momento culiminante della visita «ad limina apostolorum» – ovvero alle tombe degli apostoli, cuore della cristianità – che tutti i vescovi della Toscana hanno compiuto da lunedì 16 aprile. L’incontro privato è avvenuto venerdì 20, intorno a mezzogiorno, ed è durato circa venti minuti, secondo quanto previsto dal preciso protocollo. «Il clima è stato molto cordiale», racconta adesso il Vescovo Gastone. «Il Papa è una persona molto mite che sa mettere a proprio agio l’interlocutore col sorriso. Confesso di aver avuto, inizialmente, un filo di emozione, ma il dialogo l’ha stemperata subito: con lui si parla davvero molto bene». Base di partenza del colloquio il riassunto della relazione più approfondita sullo stato della Diocesi inviata ai vari dicasteri vaticani con i quali pure, nei giorni della visita, il Vescovo ha avuto occasione di dialogare. «Venti minuti possono sembrare pochi, ma abbiamo avuto ugualmente il modo di trattare diversi temi legati alla nostra realtà diocesana. Come ad esempio quello dell’immigrazione e del rapporto con varie etnie, con la Cina, con l’Islam». Un tema, questo, che ha particolarmente interessato il Santo Padre che ha lodato particolarmente la pastorale per i cinesi e le diverse messe festive nelle lingue dei principali gruppi etnici presenti in città. A proposito di Islam, il Papa ha poi affermato: «Noi siamo per la pace». Anche il tema dell’ecumenismo e del rapporto con gli ortodossi è stato affrontato nel colloquio Ratzinger-Simoni. Un’ulteriore tematica è stata quella delle procedure canoniche in ordine all’eventuale dichiarazione di nullità del matrimonio. «Al termine dell’incontro, ho chiesto al Santo Padre la benedizione apostolica per la diocesi e la gente di Prato che ho ricevuto e che riporto a tutta la città». Durante la settimana della visita «ad limina», c’era già stato un primo incontro, non privato, fra Simoni e Benedetto XVI, a margine della affollata udienza generale in piazza San Pietro, mercoledì 18, alla quale era presente, insieme a tantissimi altri pellegrini toscani, anche un gruppo di circa quattrocento fra fedeli e sacerdoti pratesi. Quello di venerdì è stato il primo incontro faccia a faccia fra Simoni e Papa Benedetto. Il Vescovo di Prato aveva incontrato Ratzinger – allora cardinale e guida della Congregazione per la Dottrina della fede – nel 1996. Una relazione più approfondita sulla diocesi pratese – e sulle altre toscane – era stata inviata alla Nunziatura e da questa trasferita alla Congregazione dei Vescovi e infine ai vari dicasteri, in sostanza i ministeri del Vaticano. La visita «ad limina» è stata l’occasione per Simoni e gli altri vescovi toscani per incontrarsi con i responsabili e i funzionari di diversi di questi organismi della Santa Sede. Simoni è stato presso le Congregazioni dei Vescovi, della Dottrina della fede, dell’Educazione cattolica (che si occupa dei seminari e degli istituti di studi), in quelle per gli Istituti di vita consacrata, del Clero, per il Culto divino e Disciplina dei Sacramenti. E si è recato presso i Pontifici consigli Laici e Famiglia. «Ognuno aveva la parte della relazione diocesana sulla materia di propria competenza», spiega Simoni. «Ci siamo incontrati coi responsabili e i funzionari di ciascuno di questi dicasteri. Abbiamo ascoltato i loro indirizzi e, in diversi casi, dialogato sui problemi da noi posti. I temi principali sono tanti: le vocazioni, la catechesi, l’attualità disciplinare, la famiglia, i giovani, la vita del clero. Ci siamo soffermati in particolare sul tema dei laici, sul rapporto fra diocesi, associazioni e movimenti». Per Simoni «La visita, complessivamente, è stata molto utile e positiva, sia dal punto di vista ecclesiale sia pastorale. Abbiamo avuto modo di conoscere le idee e soprattutto di confrontarci con le persone». Durante la settimana, i vescovi della regione hanno approfittato anche per riunirsi per l’assemblea della Cet, la Conferenza episcopale toscana. Fra i temi trattati, molti di quelli emersi durante le visite ai dicasteri, e in particolare la questione delle vocazioni. Numerose anche le celebrazioni liturgiche durante la visita romana, fra cui la preghiera sulla tomba di San Pietro, il 18 insieme ai pellegrini, e quella sulla tomba di San Paolo, giovedì, con una messa celebrata insieme dai vescovi toscani.

(dal numero 16 del 29 aprile 2007)