Prato

Fabbriche e famiglie, la nuova missione del Vescovo

di Gianni Rossi

Vorremmo che i cattolici diventassero più cristiani» e così «fossero autenticamente missionari». Potremmo riassumere con queste due sintetiche affermazioni del vescovo Simoni gli obiettivi della seconda parte del Cammino pastorale docesano 2005 – 2010, quelli che saranno caratterizzati dall’impronta più marcatamente missionaria.

Davanti alla platea – numerosa ma non certo gremita – dei membri del Consiglio pastorale diocesano e di quelli dei Consigli pastorali vicariali – giovedì 21 giugno, dopocena, mons. Simoni espone le linee generali della «bozza del documento programmatico della seconda fase», chiedendo suggerimenti e proposte da inviare entro la fine del mese di luglio.

Così il Vescovo comincia a spiegare la «grande preghiera per il risveglio della fede», che farà da preludio a tutto il biennio finale del cammino pastorale; poi l’impegno ad «incontrare tutti gli operatori pastorali di tutte le parrocchie, vicariato per vicariato»: «Voglio – spiega – ripassare con loro il Credo della Chiesa». L’illustrazione entra nel vivo delle iniziative di incontro e di annuncio, della missione: la visita, innanzitutto, alle famiglie che vorranno invitare in casa loro persone «più o meno non praticanti e non credenti».

Potrebbe trattarsi di un’occasione preziosa, unica, di dialogo, di confronto, di annuncio del Vangelo. Accanto alle famiglie i cosiddetti «ambienti»: «Si tratta di andare – spiega ancora Simoni – nelle aziende, negli uffici, nei circoli, nei clubs, tra amministratori, politici, sindacalisti, imprenditori, e nelle scuole, nei centri culturali come in quelli sportivi e dovunque possiamo essere invitati o farci invitare». Un po’ come già avvenne in preparazione al Grande Giubileo del 2000, l’obiettivo è di «gettare al largo le reti e comunicare con più persone possibile, da cristiani e da apostoli, attraverso il tessuto di buoni rapporti umani». Sarà il Vescovo protagonista di questa speciale visita, ma non sarà solo: con lui entreranno nei diversi ambienti collaboratori e collaboratrici «capaci di interloquire e animare gli incontri».

Accanto a questo programma – che costituisce l’ossatura del biennio 2008-2010 – nella bozza vengono proposte altre iniziative, come eventi-testimonianza, opere di carità. Non poteva mancare una specifica attenzione alla pastorale degli immigrati, richiamata dal Vescovo più volte in assemblea. Mons. Simoni cerca di tranquillizzare i timori che potrebbero sorgere, per la possibile mole di lavoro aggiuntiva, soprattutto nei sacerdoti, già oberati di impegni e di richieste: «I parroci non abbiano paura», perché non saranno loro in primo luogo a dover farsi carico degli eventi in ponte. Piuttosto a loro e alle loro comunità è richiesto di «cambiare mentalità». Chiaro l’auspicio di Francesca Innocenti, vicepresidente del consiglio pastorale diocesano. «Ci dobbiamo sentire coinvolti in una trasformazione missionaria della nostra pastorale, non in una cosmesi».

La riunione in palazzo vescovile è stata in gran parte dedicata al dibattito, che ha visto numerosi interventi di sacerdoti e laici. Pronte, intanto, le date del tradizionale convegno diocesano di settembre: sarà lunedì 10 e martedì 11. Il programma verrà definito a breve. Nel frattempo i vicariati zonali dovrebbero consegnare all’Ufficio pastorale diocesano i risultati del lavoro di verifica della situazione parrocchiale e vicariale.

(dal numero 25 del primo luglio 2007)