Prato

Per Wang un ponte tra Prato e la Cina

di Giacomo Cocchi

U na storia di solidarietà e collaborazione che ha visto Prato e la comunità cinese lavorare insieme per aiutare una giovane donna orientale, colpita da un male incurabile, a riabbracciare la famiglia. Una vicenda che ha avuto eco anche in Cina grazie a numerosi passaggi televisivi andati in onda sulle reti di Stato, riuscendo a far parlare di sé e ad appassionare anche la comunità cinese in patria.Feng Qing Wang nel 2005, a 35 anni, è arrivata clandestina a Prato, lasciando a casa il marito e una figlia adolescente. La sua famiglia aveva bisogno di soldi; il suocero, colpito da ictus, li aveva messi in difficoltà: le spese per le cure erano divenute ormai insostenibili e Feng Qing aveva acconsentito a cercare fortuna a Prato come tanti altri connazionali.Dopo un anno di lavoro in una confezione, la donna scopre di avere un tumore allo stomaco. Le sue condizioni peggiorano, Feng Qing viene operata, deve abbandonare il posto di lavoro, di colpo si ritrova sola e senza possibilità di mantenersi. S’interessa a lei la Caritas diocesana, alla quale la donna si rivolge per avere un aiuto. Per prima cosa le viene trovata una sistemazione presso le suore di madre Teresa di Calcutta a Firenze e un contatto con una connazionale: la dottoressa Elisabetta Liang Ling Yi, che da anni lavora all’ospedale di Prato.Iniziano le cure con la chemioterapia e poi una seconda operazione, questa volta la diagnosi è drammatica: il male è incurabile, poche le speranze di vita. Il pensiero di Feng Qing corre subito alla figlia tredicenne e al marito che in Cina aspettano sue notizie. Il desiderio della donna è uno solo e nelle sue condizioni apparentemente irrealizzabile: poter riabbracciare la famiglia prima di morire.A questo punto la comunità cattolica cinese prende a cuore la storia di Feng Qing. In particolare un fotografo cinese che abita a Prato, che preferisce mantenere l’anonimato, si attiva per far conoscere la vicenda della donna ai propri connazionali che vivono a Prato: servono almeno 15 mila euro per pagare il volo aereo per la Cina e per sostenere le cure una volta giunta in patria (forse non tutti sanno che in Cina l’assistenza sanitaria è totalmente a carico del cittadino, senza soldi non si ha diritto a nessun tipo di cura).Il fotografo collabora con Europe express, il giornale per i cinesi che vivono in Italia, la cui redazione centrale si trova a Prato. Il quotidiano dedica un ampio servizio alla richiesta d’aiuto di Fen Qing pubblicando in prima pagina la sua storia. Inizia così una vera e propria gara di solidarietà, arrivano molte donazioni e tanti sono i cinesi «pratesi» che si recano in ospedale per far visita alla donna malata.«È stato bello quanto inaspettato – dice Domenico – vedere tutta la comunità cinese di Prato finalmente unita per aiutare una persona in difficoltà». Europe express pubblica, nelle prime pagine, le foto delle tante visite all’ammalata e addirittura l’importo delle cifre versate da ciascun benefattore per la causa. La notizia varca i confini dell’Italia e arriva direttamente in Cina, Domenico invia un video con la storia di Feng Qing alla Cctv, la televisione di Stato cinese. Pochi giorni dopo vengono realizzati ben tre speciali a lei dedicati nei quali si parla di Prato e della sua comunità cinese che si sta adoperando per aiutare una giovane donna bisognosa.In poco tempo si riescono a raccogliere più di 20 mila euro, grazie anche all’impegno delle associazioni di categoria dei commercianti e delle imprese cinesi a Prato. Si attiva anche il Console cinese a Firenze, riuscendo a trovare un volo in una delle due compagnie di bandiera della Repubblica popolare, adatto per le esigenze della donna ammalata. Non rimane che accompagnare Feng Qing fino a Pechino, le sue condizioni non le permettono di affrontare il viaggio da sola, ha bisogno di assistenza continua e qualificata. La dottoressa Liang e l’infermiera italiana Roberta Bibbiani si offrono di accompagnare la donna in Cina. Il 18 ottobre scorso il viaggio. «Mi mancava il passaporto e il visto – racconta la Bibbiani – così grazie all’interessamento del Questore sono riuscita ad averlo in un giorno solo, addirittura qualcuno del personale della questura ha voluto dare un contributo pagando di tasca propria le spese per i miei documenti; il viaggio è stato emozionante – continua l’infermiera – Feng Qing ha sempre avuto un comportamento molto dignitoso nell’affrontare le pene della malattia e quando ha rivisto la figlia è stato un momento davvero toccante».Anche la Misericordia di Prato ha fatto la sua parte, portando le tre donne all’aereoporto di Fiumicino, a Roma, proprio con il nuovo mezzo della Confraternita donato a maggio dalla comunità cinese.«Cinesi, italiani, comunità cristiane e laiche, associazioni e istituzioni di entrambi i paesi, tutti insieme per aiutare una persona che aveva bisogno; – conclude Domenico – spero che questo gesto possa essere l’inizio di una nuova stagione all’insegna dell’amicizia e della collaborazione fra i popoli».

(dal numero 38 del 28 ottobre 2007)