Prato

«Ecuador, c’è bisogno di un maggior aiuto»

di Maria Cristina Caputi

Marina e Maura, le due missionarie laiche che operano nella parrocchia di Montalvo, in questi giorni sono a Prato per un breve periodo di riposo. Domenica 17 febbraio, alle messe delle 10,30, delle12, e delle 18,30, durante l’omelia, daranno una testimonianza della loro esperienza. Dalle nostre pagine confermano la gioia del nuovo impegno, pur consapevoli che qualunque cambiamento comporta un po’ di fatica, ma, ha assicurato Marina, «è sempre positivo per la crescita e l’arricchimento personale».

«All’inizio la gente era preoccupata che volessimo cambiare tutto, – ha precisato Maura – poi, però, abbiamo trovato il nostro ruolo nella comunità e siamo soddisfatti. Anche don Luca e don Giovanni sono sereni». «Con le persone si riesce a lavorare bene quando si condividono cose pratiche, – aggiunge Marina – e questo accade anche nel nostro impegno con i catechisti. È una bella esperienza, vediamo tanta disponibilità da parte di tutti. Curiamo la formazione sui fondamenti della fede e sull’aspetto pedagogico, visto che qui manca totalmente il riferimento della famiglia».Con don Bruno Strazieri, invece, ci siamo sentiti via e-mail. Grato del nostro interesse, con entusiasmo ci ha inviato il suo contributo. «Seguire Gesù è un’avventura meravigliosa. Sono in Ecuador dal 1° gennaio del 1982; da allora, tutto è stato meraviglioso perchè ricco di tante difficoltà. Gli anni più belli sono stati i 23 passati a Malimpia, dove la gente mi ha insegnato tante cose. È come se loro avessero evangelizzato me. Ora, da quando i padri Comboniani hanno lasciato la missione, vivo e lavoro a Quinindè. Dio vuole il sacerdote servitore e l’unico arnese di lavoro che ci ha lasciato Gesù è il grembiule. Io voglio essere un servitore di Gesù! Di opere ne sono state fatte tante. E qui mi vengono in mente le parole di Gesù a chi gli chiese in quale opera il Padre ci voleva impegnati. Gesù rispose: “Che crediate nel Figlio”. È la fede che costruisce veramente la vita eterna». Don Bruno conclude con un accenno alla sua salute. «La stanchezza si fa sentire spesso, ma la mia è una vita meravigliosa. L’unico problema è che, ogni giorno che passa, ci si accorge che la vecchiaia non scherza. Aiutatemi con la vostra preghiera».(dal numero 7 del 17 febbraio 2008)

L’appello del Vicario

Sono passati ormai 20 anni da quando, con il sinodo diocesano, abbiamo preso l’impegno di una nostra presenza missionaria in Ecuador.Lì si trovano tre nostri sacerdoti, don Bruno Strazieri, don Luca e don Giovanni Finocchi, e le Suore Domenicane di Iolo.Don Bruno è in Ecuador da 26 anni ed è parroco a Quinindè. Da lì raggiunge i villaggi sparsi nella foresta. In ognuno di essi è stata costruita una cappella dove la gente, affidata ad un catechista, prega e si incontra. La missione sostiene con dei contributi la scuola pubblica di piccoli villaggi. Sono sorte esperienze di lavoro di riforestazione e di cooperazione che responsabilizzano la gente del luogo. Lo aiutano due sacerdoti e la comunità delle suore Laurite.Don Luca e don Giovanni hanno lasciato Atacames e si sono trasferiti nella parrocchia di Montalvo, nella Diocesi di Babahoyo che conta 600.000 abitanti. La popolazione, con religiosità popolare, quasi totalmente rurale, distribuita in 43 villaggi, vive in situazione di povertà. Il Vescovo, mons. Jesùs Ramòn Mertinez de Ezequerecocha Suso, da tempo ha fatto la scelta delle comunità ecclesiali di base. I sacerdoti locali sono nove, ventuno i missionari. Le due missionarie laiche, Marina Blotto e Maura Sabatini, dirigono la casa degli incontri diocesani e l’oratorio.Le Suore Domenicane di Iolo – sono in cinque – continuano il loro lavoro missionario ad Atacames con il «Nido de paz», che accoglie 150 bambini della scuola materna e del doposcuola elementare. In una «casa» accolgono undici ragazze delle scuole superiori provenienti dalla foresta. Svolgono catechesi nelle scuole e dal martedì al sabato visitano i villaggi dedicandosi alla catechesi e alla formazione delle «guide».La nostra Diocesi, nell’anno 2007, ha contribuito per queste tre realtà missionarie con la somma di 42.733 euro. Sono stati raccolti nella giornata per l’Ecuador dello scorso anno 17.335,59 euro.Le offerte che si raccolgono nella «Giornata per l’Ecuador» vanno quindi per le spese ordinarie della missione. Potremmo, quest’anno, raccogliere di più? Chiedo, a nome del Vescovo che, nonostante i gravi impegni quotidiani delle parrocchie, si continui a sostenere l’opera benefica di evangelizzazione e di promozione umana della nostra missione in Ecuador. Ringrazio anche a nome dei nostri missionari per quanto sarà fatto.Mons. Eligio FrancioniVicario generale