Prato

Quaresima di carità: Una mano tesa ai bimbi di Betlemme

di Damiano Fedeli

Una mano tesa a una zona del mondo sempre particolarmente «calda»: la Terra Santa. Un aiuto concreto a chi, nelle situazioni di conflitto, ci rimette sempre per primo: i bambini. È rivolta ai piccoli di Betlemme la raccolta di fondi per la Quaresima di Carità 2008 promossa dalla Diocesi di Prato (in particolare dall’Ufficio Catechistico e da quello per l’Educazione e la scuola) e coordinata dalla Caritas diocesana. Una campagna che, questa domenica 16 marzo, sarà ulteriormente sostenuta dalla giornata di sensibilizzazione e di raccolta straordinaria di offerte in tutte le parrocchie della Diocesi.Il progetto per la Quaresima di Carità di quest’anno si chiama «Infanzia ferita» ed intende assicurare un concreto aiuto all’orfanotrofio La Creche (La Culla) di Betlemme. Si tratta di un’iniziativa coordinata dalla Caritas pratese e che ha come partner l’Opera Santa Rita, la San Vincenzo de’ Paoli e la Cooperativa Alice. La struttura di Betlemme è attiva dalla metà degli anni Ottanta e ospita attualmente circa 120 bambini, di cui 42 orfani. Nonostante la sua importante funzione sociale, l’orfanotrofio non riceve nessun sostegno economico da parte delle autorità locali e vive solamente di donazioni.«Il nostro progetto “Infanzia ferita” ha preso il via a fine 2007 e ha una durata triennale», spiega Stefania Moretti della Caritas diocesana. «Il nostro obiettivo è quello di portare avanti un progetto pedagogico, studiato dall’università di Betlemme, che prevede la formazione di una serie di figure professionali che operino accanto ai bambini, aiutandoli a superare i traumi dovuti alla difficile situazione dell’ambiente in cui vivono». In particolare, sarà assicurata la formazione di due responsabili coordinatori in pedagogia, di quattro educatrici, oltre al sostegno a un pediatra e a uno psicologo. «Avere accanto professionisti ben preparati, si rifletterà sul benessere generale dei bambini», spiega ancora l’operatrice Caritas.Proprio nell’ottica della formazione di operatori specializzati nel lavoro con l’infanzia, sarà importante la collaborazione dell’Opera Santa Rita. «Abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza nel campo dei minori», spiega Paola Perazzo del Santa Rita. «Ci siamo resi disponibili a livello operativo, con personale qualificato da mandare a Betlemme a dare una mano, nel massimo rispetto delle necessità del luogo». Non solo. Nell’ottica della sensibilizzazione sui problemi della Terra Santa che il progetto «Infanzia ferita» si propone, è allo studio – ma siamo ancora ai preliminari – uno spettacolo teatrale del laboratorio dello stesso Santa Rita, «proprio per far conoscere ai nostri ragazzi i problemi di cui si parla».L’altro partner del progetto, la San Vincenzo, darà una mano operativa nella raccolta di questa domenica. «Le nostre Conferenze hanno ricevuto l’invito a rendersi disponibili per le iniziative che le parrocchie prevedono per questa giornata, dalla raccolta di fondi alla distribuzione di volantini e manifesti», spiega Andrea Gori, presidente della San Vincenzo pratese.Il progetto «Infanzia ferita» non assicura solo un sostegno economico, – il costo preventivato è di 50mila dollari (32mila euro circa) per un anno – ma mira anche a far conoscere, a Prato, i temi del conflitto israelo-palestinese: un’opera di informazione che viene portata avanti in alcune parrocchie, ma non solo, come testimonia la mostra fotografica organizzata a febbraio in collaborazione con il Comitato Pro-Pace in Palestina (di cui fanno parte istituzioni e associazioni) o la visita di Suor Maria Mastinu, di cui abbiamo dato conto nel numero della scorsa settimana di Toscana Oggi.Il tutto rientra in un più ampio progetto (intitolato «La solidarietà ci avvicina (Percorsi di Pace)») promosso dallo stesso Comitato Pro-Pace in Palestina. In questo ambito rientra anche l’iniziativa «Scuola di pace: Gerusalemme città di Dio- Bambini senza confine», coordinata da Prato per la Pace e che ha come partner il Csi: un sostegno alle attività della Parrocchia di San Salvatore a Gerusalemme, dove è la parroco Padre Ibrahim Faltas. Ma anche il sostegno a borse di studio triennali per cinque studenti meritevoli di Ramallah (il contatto è con la parrocchia latina della Sacra Famiglia), da parte della parrocchia di Maliseti. E, infine, il lavoro, ancora in fase embrionale, sul turismo responsabile per sostenere l’economia locale, che vedrà coinvolti tutti quanti i partneri dei progetti pratesi.

(dal numero 11 del 16 marzo 2008)

E a settembre partono i giovani per un campo di lavoro

Dieci giorni di campo di lavoro in Terra Santa. È la proposta della Caritas diocesana di Prato per i giovani dai vent’anni in su. Le date del campo sono dal primo al dieci settembre. Il gruppo sarà guidato da don Helmut Szeliga, vicedirettore della Caritas pratese, e da Stefania Moretti, operatrice. Sarà un importante tassello del progetto «Infanzia ferita» per cui vengono raccolte le offerte della Quaresima di Carità 2008, specialmente in questa domenica delle Palme. I ragazzi che andranno a Betlemme, risiederanno presso l’orfanotrofio La Creche della cittadina. Sarà per loro un’esperienza di servizio a favore di questi bambini disagiati: il numero di minori orfani e abbandonati è infatti molto alto, a causa della situazione di conflitto e delle numerose violenze familiari cui sono sottoposte con frequenza le donne palestinesi. I ragazzi pratesi – ne andranno una quindicina circa – faranno un’esperienza intensa, di aiuto ma anche di conoscenza diretta di quella realtà, in linea con gli obiettivi generali del progetto che prevedono esplicitamente una sensibilizzazione a Prato sulle problematiche di quella martoriata zona del mondo. Avranno modo di toccare con mano, insomma, cosa significhi vivere quotidianamente in un contesto ambientale così difficile.Le adesioni al campo e le iscrizioni vengono raccolte fino al 30 maggio prossimo. Per informazioni o per partecipare, ci si può rivolgere a don Helmut o a Stefania Moretti, presso la Caritas diocesana in via del Seminario. Il numero di telefono è: 0574/34047. Si può anche visitare il sito Internet www.solidarietacaritaspato.it.