Prato
Il questore Savi: «Il centro non è insicuro»
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«Il nostro obiettivo è quello di monitorare continuamente la zona cinese di Prato, facendo controlli serrati per la garanzia e il rispetto delle norme. Purtroppo però facciamo molta fatica a comunicare. I cinesi non si rivolgono a noi, neanche per denunciare fatti gravi che li riguardano, come lo sfruttamento e l’estorsione. La lingua è una barriera pesantissima. Una soluzione, suggerita anche da un nostro collaboratore cinese, potrebbe essere quella di legare la conoscenza della lingua italiana al rinnovo del permesso di soggiorno».
(dal numero 19 del 18 maggio 2008)