Prato

Da Prato a Roma: i cinesi in preghiera

Una preghiera per la Chiesa in Cina. Prato ha risposto in forze alla giornata promossa, per la prima volta quest’anno, da papa Benedetto XVI. Sabato scorso – nella ricorrenza di Nostra Signora di Sheshan, santuario nazionale della Cina – una delegazione di 55 cinesi della comunità pratese, guidati da padre Giuseppe Zhao, loro assistente spirituale alla parrocchia del Pino (insieme a loro anche il francescano fra’ Giuseppe Neri della comunità di via Donizetti), sono andati a Roma per pregare con i loro connazionali arrivati da tutta Italia, per conoscerli e farsi conoscere. È stato il primo incontro – sostenuto dall’Ufficio Migrantes della Conferenza episcopale italiana – per i cinesi cattolici italiani. «Sono stati diversi gli scopi principali di questo pellegrinaggio», spiega padre Zhao. «Innanzitutto è stata una risposta all’appello del Papa per una giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Poi, un’occasione per incontrarci, come voluto dalla Cei, con tutti i nostri connazionali cattolici: c’erano circa 500 persone e noi pratesi eravamo il gruppo più numeroso. Insieme a noi c’erano anche una decina di cinesi non cattolici. Questo pellegrinaggio è stato anche un modo per far conoscere loro certi contenuti della nostra fede».Il sabato è stata celebrata la messa bilingue nella basilica di Santa Maria Maggiore, presieduta dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Domenica, l’appuntamento in piazza San Pietro con l’Angelus del Papa. «È stata una bella occasione di amicizia e di scambio fra i cattolici cinesi venuti da tutta Italia. Il pellegrinaggio a Roma, dove molti cinesi di Prato non erano mai stati, è stato per noi anche l’occasione per visitare alcuni dei luoghi sacri del cristianesimo, come le basiliche di San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura. Ma anche per conoscere la capitale dello Stato che li ospita».Oltre alle tappe canoniche nel centro storico romano, il gruppo pratese ha avuto anche l’occasione di una messa insieme ai connazionali empolesi, domenica, e un rosario itinerante in cinese sul Lungotevere, avvicinandosi a San Pietro.Nella piazza, durante l’Angelus, il gruppo sventolava tre bandiere: «Quella cinese – ricorda padre Giuseppe – ricordo della nostra nazione per cui, specialmente in questo momento doloroso del terremoto, abbiamo pregato. Quella italiana, il Paese cui siamo grati e alla cui crescita vogliamo contribuire. E quella del Vaticano: proprio la fede ci può aiutare nell’integrazione, perché dentro la Chiesa non c’è straniero».

(dal numero 21 del 1° giugno 2008)