Prato

Ogni giorni 4 licenziamenti

«Siamo in caduta verticale: il distretto sta dimagrendo troppo velocemente». Le parole di Gianni Rizzuto, sindacalista della Cisl pratese fotografano impietose la situazione. I numeri sono ancora più impressionanti: alla fine dell’anno fra licenziamenti ed esuberi, si presume che i posti di lavoro che saranno persi fra industria e artigianato tessile saranno dai 1500 ai 1600, quattro al giorno. Ovvero dal 50 al 60% in più rispetto alla media del triennio 2005-2007, quando i licenziamenti si erano assestati sul migliaio all’anno. «In questo numero ci sono sia le uscite o le future uscite, ovvero i lavoratori che saranno in esubero dopo un periodo di cassa integrazione». Ancora peggiore il dato relativo alle piccole imprese, sotto i 15 dipendenti: qui, praticamente solo da settembre in avanti, i cassintegrati («in deroga», come si dice in linguaggio tecnico, ovvero con modalità diverse da quelle previste per le aziende più grandi) sono già circa 2500. «A tutto questo – prosegue Rizzuto – si devono aggiungere gli innumerevoli slittamenti nei pagamenti degli stipendi e il mancato anticipo della stessa Cassa». La crisi sta colpendo trasversalmente tutti, dai piccoli ai grandi, dal terzista all’impresa più grande. Fra le situazioni critiche, quelle del gruppo Fedora, in liquidazione, di Becagli, l’inventore del pile (14 esuberi su 50 lavoratori), di Bellucci, della tintoria Bernocchi che cessa l’attività e manda a casa 38 dipendenti. Così come grossa preoccupazione ha suscitato la chiusura dell’ufficio pratese (13 dipendenti) del colosso statunitense Ann Taylor, fra i clienti più importanti del nostro distretto. Grossi problemi anche per la storica Filatura a pettine di Vaiano.

Un testo da leggere a tutte le messe nella prima domenica di avventoUna speciale e corale preghiera per allontanare il più possibile da Prato gli effetti della grave crisi economica. L’ha disposta il Vescovo Gastone Simoni per la prima domenica di Avvento, 30 novembre. In tutte le chiese verrà letta una preghiera al termine delle messe per domandare «al Cristo, che ha conosciuto bene il lavoro nella sua vita, una speciale grazia: che il lavoro – spiega il Vescovo – tenga il più possibile, che siano scongiurati altri licenziamenti e chiusure di aziende».Sabato 29 novembre, alla vigilia di questa speciale giornata penitenziale e di preghiera, mons. Simoni celebrerà un messa in duomo: l’appuntamento è per le ore 18, con l’Eucaristia teletrasmessa da Tv Prato.Il tema del lavoro e della crisi economica che attanaglia particolarmente il distretto pratese, il principale centro tessile europeo, resta centrale nelle preoccupazioni della Chiesa locale. Mercoledì 19 novembre, in palazzo vescovile si è tenuta una riunione con i rappresentanti delle categorie economiche e delle istituzioni locali.La scorsa Pasqua mons. Simoni aveva affidato ai quotidiani locali un suo accorato appello. «Non ci si può rassegnare alle condizioni precarie e pesanti di troppe persone e famiglie».