Prato

Caritas parrocchiali in rete per vincere le nuove povertà

di Giacomo Cocchi

Era dedicato a loro, alla ramificata realtà delle Caritas parrocchiali del territorio diocesano. Piccole luci che con la loro presenza riescono a essere fari per tante persone in difficoltà che si rivolgono ai centri d’ascolto delle parrocchie pratesi.Quello che si è svolto sabato scorso, 9 ottobre, nel pomeriggio in Seminario, è il primo convegno delle caritas territoriali. Tema dell’incontro, «che vuol essere il primo di una serie di appuntamenti annuali di confronto e programmazione comune», ha detto Idalia Venco, direttore della Caritas diocesana, era «La parrocchia laboratorio di relazioni».Il convegno si è aperto con la relazione di don Emanuele Morelli, direttore della Caritas di Pisa, che nel suo intervento ha dato il via alle successive discussioni, suddivise in lavori di gruppo, che hanno analizzato e messo in relazione le realtà parrocchiali presenti.«Le parrocchie – ha detto don Morelli – devono essere le nuove frontiere della carità. Innanzitutto dobbiamo recuperare il concetto di “condivisione” a scapito dell'”elemosina”. In questo è importante il ruolo del volontario, dell’operatore che dona se stesso e non solo beni materiali a chi ha bisogno». Il sacerdote pisano ha poi sottolineato come l’impegno caritativo deve essere al centro di tutta la dimensione della vita parrocchiale. «Dobbiamo passare da una pastorale della carità a una pastorale “nella” carità, tutto il popolo di Dio deve crescere nella capacità di assumersi la responsabilità dei suoi membri sofferenti».Divisi in piccoli gruppi i rappresentanti delle 21 caritas parrochiali presenti si sono confrontati all’interno di laboratori su temi riguardanti ad esempio le relazioni interne alla parrocchia, i punti di contatto con i catechisti e le altre realtà. In particolare la riflessione è stata puntata sulla valorizzazione del «povero», inteso come persona non solo da aiutare materialmente ma anche spiritualmente e socialmente.In un momento come quello attuale, dove è forte e diffusa la crisi economica che inevitabilmente si fa sociale, le parrocchie sono fondamentali esempi di welfare dal basso. Sinergia, fare rete e percorrere percorsi condivisi sono dunque le strade maestre per essere non solo segno ma soprattutto realtà di una Chiesa presente sul territorio.(dal numero 36 del 17 ottobre 2010)