Dal primo ottobre il trasporto domiciliare di farmaci non sarà più effettuato dalle associazioni di volontariato, ma da una ditta privata che si è aggiudicata una gara d’appalto. E così, le associazioni, Misericordia, Pubblica Assistenza, Croce d’Oro protestano e scendono in piazza, questo giovedì, con una protesta in piazza Duomo.La vicenda sta così: il nodo riguarda il trasporto domiciliare dei farmaci per le persone non autosufficienti o presenti nelle strutture sanitarie, circa duecento persone su tutto il territorio provinciale. Il medico di famiglia fa la ricetta, questa viene portata alla farmacia dell’ospedale, i volontari prelevano i pacchi e li consegnano a domicilio. E qui è uno dei punti su cui si incentra la protesta. «Non siamo semplicemente un corriere che preleva un pacco e lo deposita in fondo alle scale», spiegano ad esempio alla Misericordia. Noi andiamo nelle famiglie, conosciamo le persone, stiamo attenti ai loro bisogni parlando con loro. E poi comunichiamo alla stessa Asl quelli che sono i possibili problemi. E poi possiamo ripassare tre, quattro volte. Una ditta, una cooperativa privata, ha un altro approccio… Si rischia che gli anziani siano abbandonati a se stessi, mentre noi in qualche modo ne curavamo anche l’assistenza, portando loro i farmaci». La Asl replica che si è trovata costretta a mettere a gara questo tipo di servizio e che la procedura è stata regolarmente gestita tramite Estav, l’ente che si occupa di approvvigio- namento di beni e servizi nelle varie «aree vaste» della Toscana. A vincere la gara, la Plurima Spa di Corciano, Perugia, per 330mila euro più iva in tre anni. Finora il servizio costava circa 150mila euro all’anno, suddiviso fra le quattro associazioni (alle tre già menzionate si aggiunge anche la Croce Rossa). «Si tratta poco più che rimborsi benzina», spiegano le associazioni. Uno dei timori è anche quello di perdere volontari: «Ci sono persone che venivano apposta per fare questo tipo di servizio, che è un servizio leggero», sottolineano alla Misericordia. Dove è palese l’amarezza: la convenzione scadeva alla fine di giugno, poi la Asl ha chiesto di prolungare il servizio fino a settembre. Qualche giorno fa la lettera: dal primo ottobre fuori il volontariato dal trasporto dei farmaci.Damiano FedeliBraganti (Asl): è un trasporto di cose, non avevamo alternative a fare la gara«Per noi è stata una scelta obbligata. A inizio anno c’è stata una verifica dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che ha riconfermato la necessità che per questo tipo di servizio venga fatta una selezione pubblica». Massimo Braganti è il direttore amministrativo della Asl 4 di Prato. In punta di normativa spiega come «Per un ente pubblico come noi c’è necessità per un servizio che può essere svolto da più soggetti di andare a gara. In 30 Usl su 43 verificate sono stati contestati affidamenti diretti. E poi: alla selezione fatta da Estav potevano partecipare anche le associazioni di volontariato, e solo la Croce Rossa lo ha fatto. I concorrenti sono stati alla fine nove». E l’aspetto di assistenza che in questo servizio del trasporto dei farmaci le associazioni di volontariato potevano coniugare con il puro e semplice trasporto dei farmaci? «Si tratta di sfaccettature nell’ambito sociale che, per la verità, spettano ai comuni. Questo valore aggiunto che si potrebbe riconoscere alle associazioni di volontariato è più di natura sociale, e rientra quindi nelle deleghe ai comuni, piuttosto che sanitaria, che è l’ambito in cui invece è nostra la competenza. Quello che però dico io è che, anche rispetto ad altre Asl, noi cerchiamo di valorizzare al massimo il volontariato. I servizi che possiamo fare con le associazioni sono tanti: dalla diagnostica al trasporto sanitario ai centri prelievi. Questo dei farmaci è un rasporto di cose, come quello dei pannoloni. E, così, non posso fare un’assegnazione diretta».Mondanelli: «Rispetto delle regole, ma serve un percorso condiviso»«Nel rispetto delle regole e delle normative europee bisogna cercare un percorso per facilitare il fatto che i servizi alla persona possano essere effettuati dalle associazioni di volontariato». Dante Mondanelli, assessore comunale alla sanità, ha promosso una riunione della Società della salute (di cui è presidente), allargata anche ai presidenti delle associazioni di volontariato che adesso protestano per essere state estromesse dal servizio del trasporto domiciliare di farmaci. «Intendiamoci chiaramente: non sono in contrapposizione alla Asl. E mi pare difficile far retrocedere le associazioni dalla loro intenzione di manifestare. La questione non è nel merito della cosa, ma di come ci si arriva: quello che occorrerebbe è un percorso condiviso. Il volontariato è una forza importante sul territorio e anche il Comune ci collabora strettamente».