Il Vescovo Simoni l’ha da sempre avuto come sogno: estendere l’adorazione eucaristica perpetua il più possibile in Diocesi. E adesso si fa un altro passo: dopo quella del Chiesino di San Paolo, nel vicariato Ovest, quindi, l’adorazione perpetua parte anche nel vicariato Est: alla chiesa della Sacra Famiglia. Qui, la cappellina feriale all’interno della chiesa sarà adibita a questa forma tutta speciale di preghiera, contemplazione, ringraziamento. Giorno e notte, ventiquattrore su ventiquattro, ci sarà qualcuno, almeno una persona davanti al Santissimo in adorazione. Le persone si daranno il cambio, in turni organizzati, come già avviene a San Paolo. Si comincia questo giovedì 17, alle 21. Ci sarà la messa alla Sacra Famiglia, presieduta dal Vescovo con i sacerdoti del Vicariato Ovest. «Al termine, l’ostia consacrata verrà portata nella cappella feriale e partirà l’adorazione continua», spiega il parroco della Sacra Famiglia, padre Stefano Bertolini. «In parrocchia ci stiamo organizzando: anche perché l’idea è nata all’ultimo momento, rispolverando il progetto già in cantiere qualche anno fa». Quando ci sarà la messa feriale, in inverno, l’adorazione sarà sospesa momentaneamente (la cappella feriale è più facilmente riscaldabile e non ci sarebbero alternative). «L’iniziativa dell’adorazione eucaristica perpetua è ottima e ci fa molto piacere. Sono tanti i parrocchiani che hanno già dato la loro adesione», continua il parroco.Don Guglielmo Pozzi, è stato incaricato dal Vescovo di diffondere in Diocesi la pratica dell’adorazione perpetua: da parroco a San Paolo è stato lui che l’ha inaugurata e portata avanti nel chiesino (si veda anche qui sotto). «La nuova tappa dell’adorazione spiega è nata anche grazie all’opera di padre Justo Lo Feudo, che nelle domeniche di settembre e ottobre, è passato a predicare nelle varie parrocchie del vicariato, parlando dell’Eucarestia e annunciando la nuova proposta dell’adorazione perpetua in una delle parrocchie del vicariato». Inizialmente, si era pensato a Casa Serena di Mezzana, ma difficoltà logistiche lo hanno sconsigliato. Ecco allora l’ipotesi Sacra Famiglia, che ora si concretizza e parte. Grazie al grande entusiasmo che l’iniziativa ha già raccolto. «Le persone che sono già iscritte per i turni di adorazione sono più di 350», sottolinea don Pozzi. «Ogni ora del giorno ha il suo coordinatore. E ci sono quattro coordinatori per le fasce del giorno: notte, mattino, pomeriggio e sera. Ciascuno si occupa del fatto che il turno sia coperto. Fra le persone che si alternano giorno e notte, ora dopo ora (a ciascuno viene chiesta un’ora alla settimana) ci sono tante persone di una certa età, è vero, ma anche diversi giovani».Don Bertolini sorride: «Forse non è un caso che questa iniziativa sia nata a San Paolo con Don Pozzi, esorcista, e ora arrivi alla Sacra Famiglia dove ci sono io, esorcista: l’Adorazione tiene lontano il demonio e ci riavvicina a Cristo». «È un presidio di grazia», conferma don Pozzi. «Ma anche di partecipazione per il bene della Diocesi: si prega per tutti».(dal numero 41 del 20 novembre 2011)A San Paolo da quattro anni ininterrottamenteAl chiesino di San Paolo, l’Adorazione perpetua comuncià quattro anni fa. Oggi sono più di cinquecento le persone iscritte che la portano avanti, giorno e notte. «Se si aggiungono i 350 che stanno partendo alla Sacra Famiglia, sono quasi 900 le persone che in Diocesi dedicano un’ora del loro tempo, o due se di notte, all’Adorazione», spiega don Pozzi, ex parroco di San Paolo e oggi coordinatore dell’Adorazione perpetua in Diocesi. «Queste persone sono una risorsa per tutta la Diocesi. La preghiera e l’adorazione silenziosa sono azioni indispensabili. Lo stesso Gesù si congedava dalle folle e si ritirava in preghiera sul Tabor. E allora: noi, pur soffocati dai tanti impegni quotidiani, non riusciamo a trovare un’ora alla settimana?».Fra le tante persone che a San Paolo si sono alternate in questi quattro anni e continuano ad avvicendarsi davanti all’ostia consacrata, ne ricorda una con particolare tenerezza: «Era una mamma che allattava il bambino. Ma ci sono moltissime persone, giovani, meno giovani: vengono, adorano in silenzio, qualcuno piange. Tutti sentono la presenza reale del Signore nell’Eucarestia. L’iniziativa è stata ben accolta e continua a essere valorizzata dalle persone del luogo e da gente che viene da altre parti».Tutti i lunedì mattina, alle 8,30, il chiesino si riempie per la messa: «Ci sono anche cento persone», spiega don Pozzi. «Li esorto sempre all’Eucarestia, alla necessità dell’adorazione. Per tutti quelli che vengono a San Paolo preparo spunti di preghiera e di riflessione».Prato è in collegamento con le altre cappelle di adorazione della Toscana «e si sono svolti tutti insieme anche due incontri, uno a Pistoia e uno proprio qui a Prato, utili per approfondire e confrontare le esperienze», spiega don Pozzi, che in conclusione si augura «che il Signore ci dia la forza della perseveranza e un continuo ricambio con elementi giovani. L’adorazione perpetua è una grazia di Dio, per tutta la nostra Chiesa».