Prato

Nelle strade dove trovi un «Affittasi» dietro l’altro

di Lorenzo TempestiniCamminando per le vie del centro della città sembra quasi che una grande catena di negozi abbia installato le sue filiali aprendo decine e decine di negozi: una catena di negozi che si chiama «Affittasi». La situazione è apparentemente più critica rispetto a qualche anno fa. Molte sono le vie che hanno almeno una – nei migliori casi – saracinesca abbassata. Il 2012 non si è aperto nel migliore dei modi su questo fronte. Nei primi giorni di gennaio infatti, dopo una svendita totale, ha spento le luci dell’insegna – non sapendo se e in che modo le riaccenderà – il negozio di abbigliamento «Castellani», punto vendita dell’imprenditore Flavio Castellani, famoso in mezzo mondo per i suoi abiti di tendenza. E stiamo parlando di via Garibaldi, una delle vie principali dello shopping pratese. Questo si va ad aggiungere all’elenco dei vari marchi che un tempo affollavano il centro e adesso non ci sono più: oltre a quelli che un tempo erano Sisley e Levi’s in via Guasti – una delle vie più «colpite» – o Valleverde in via Magnolfi, hanno chiuso i battenti anche marchi di abbigliamento «low cost» come New Memphis e Melrose, oltre alle decine di piccole imprese cittadine. Le vie in cui gli «Affittasi» sono più numerosi sono sicuramente via del Serraglio e via Luigi Muzzi sono le vie più colpite dalla mortalità dei negozi e dei fondi che rimangono sfitti, mentre via Santa Trinita, come le strade che si incrociano con via dell’Accademia si presentano con molti fondi deserti, vetrine vuote e malridotte: quelli che un tempo erano negozi e adesso vengono lasciati stare, aspettando, chissà, di ritornare a nuova vita. Mentre corso Mazzoni e via Garibaldi sembrano piano piano riottenere, secondo l’Amministrazione, lo splendore dei tempi migliori.I fattori che hanno portato a questa situazione sono tanti e non si trovano soltanto all’interno delle mura della città. Malgrado questo quadro, il bilancio – stando alle stime sia dell’assessore comunale alle attività produttive Roberto Caverni, che a quelle delle associazioni di categoria – sembrerebbe però positivo, con le aperture che superano le chiusure. Il dato non tiene conto però della «longevità» dei negozi che aprono, ossia di quanto restano aperti, dato che mediamente, secondo l’Unione commercianti si aggira sui dodici mesi. Ai negozi in affitto vanno aggiunti gli altri invece lasciati sfitti. In queste pagine abbiamo raccolto i vari punti di vista dei soggetti interessati: l’assessore Caverni, soddisfatto dei passi avanti compiuti in questi anni e dell’aiuto che l’Amministrazione sta dando con varie iniziative per far rivivere il centro, l’Unione commercianti e la Confesercenti «La città del sole» di via Luigi Muzzi – negozio di giocattoli nato nello stesso fondo dove anni fa chiuse il Capecchi, storico negozio per bambini. Per capire le nuove tendenze nel centro storico, abbiamo sentito anche le opinioni di cittadini, nel tentativo di dare un quadro il più completo possibile, capire le motivazioni di questa situazione e anche intravedere che cosa diventerà il centro nei prossimi anni. Sperando che la catena degli «Affittasi» di cui si parlava inizialmente tolga un po’ di sue «insegne» dalle vetrine delle vie di Prato.(dal numero 3 del 22 gennaio 2012)