di Giacomo Cocchi«Dove vanno a finire i feti abortiti?». La domanda è diretta e il Vescovo la rivolge alla città nella Giornata per la Vita. «Voglio porre questo problema, perché lo sento particolarmente – ha detto mons. Simoni domenica scorsa nell’omelia – l’aborto, sia quello naturale che quello volontario, causa la morte di un essere umano. Non si tratta di “materiale biologico”, ma di una vita».Il Vescovo non propone soluzioni, «anche se alcune città italiane si sono dotate di cimiteri dedicati ai bambini mai nati», ha detto, ma intende portare all’attenzione di tutti qualcosa che forse nessuno ha presente. «Ne dobbiamo parlare con coraggio e senza fondamentalismi», ha aggiunto. Alla celebrazione erano presenti i volontari del Centro di aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita, che proprio lo scorso fine settimana hanno rinnovato la tradizione di consegnare un fiore a tutte le neomamme presenti all’ospedale di Prato. Sempre nel corso della messa per la Vita mons. Simoni ha rivolto un pensiero a tuttequelle donne che hanno deciso di abortire. «Cristianesimo significa anche sollevare gli altri dai loro pesi e sofferenze – ha detto il Vescovo -, penso così al dolore che attanagli le donne che hanno interrotto volontariamente la gravidanza, quello che hanno fatto è grave, a loro diciamo di pentirsi, di ricorrere al perdono della Chiesa, di offrire il proprio rimorso affidandosi a Dio».(dal numero 6 del 12 febbraio 2012)