Prato

Due sacerdoti, quattro diaconi

Le loro sono due vocazioni adulte ed entrambi vengono dal mondo del lavoro. Uno è un ex dirigente delle Ferrovie. L’altro un ex commesso della Coop. Domenica 15, alle ore 16, in Cattedrale, saranno ordinati sacerdoti per le mani del Vescovo Simoni. Luigi D’Arco e Gino Calamai stanno effettuando gli ultimi preparativi in vista dell’importante passo. «Il Signore continua a donarci la sua grazia: fra non molto, con l’imposizione delle mani del Vescovo e la preghiera di consacrazione saremo ordinati presbiteri», sottolinea D’Arco, 62 anni, originario di Napoli e, appunto, già dirigente delle Ferrovie a Firenze. «In questi giorni la gioia è immensa e indescrivibile», continua. «Nello stesso momento, però, viviamo con trepidazione per il fatto di sentirci indegni del ministero da svolgere e del grande mistero di poter continuare l’opera del Signore, la sua testimonianza e il suo servizio».La prima messa, Luigi la celebrerà a Tobbiana, parrocchia dove già da tempo presta servizio, il 29 aprile alle 11,15. «All’ordinazione saranno presenti i miei familiari: non avendo più i genitori, ci saranno i miei fratelli e sorelle, in tutto quattro, e tutti i miei nipoti. A essi si aggiungeranno amici provenienti dai luoghi dove ho lavorato e dalla città dove sono nato. Insieme a tanti altri conosciuti nella mia vita. La presenza più cospicua, come si è verificato con l’ordinazione diaconale, sarà proprio quella dei parrocchiani di Tobbiana che mi hanno sostenuto in tutti questi anni di servizio».Gino Calamai ha invece 47 anni e lavorava come commesso presso i supermercati Coop. Pratese, originario della parrocchia di Coiano, dal 2006 è diacono permanente. «Il mio percorso di formazione è stato a Maliseti e, da due anni, a Gamberame-La Cartaia dove sono stato chiamato da don Francioni». Il suo, racconta, «è stato un cammino lungo: prima, appunto, da diacono permanente. Poi ho ricevuto la chiamata e il desiderio di diventare sacerdote. E nel seminario pratese, dove sono entrato nel 2009 proprio con Luigi, ho portato avanti la mia formazione. È un momento importante, questo, che viviamo con grande trepidazione, ma anche gioia. È vero: uno si sente indegno. Dio ci ha chiamati e noi abbiamo solo risposto sì e lo confermeremo con il nostro “eccomi” davanti alla Chiesa. Sarà l’aiuto del Signore a darci la forza per continuare a essere veri seguaci di Gesù, ma anche testimoni di Cristo». Per Calamai la prima messa sarà nella parrocchia di origine, Coiano, il 22 aprile alle 11,30.La sua storia viene, appunto, dal mondo del lavoro: «Per 25 anni sono stato dipendente Unicoop come commesso. Lì è maturata la mia vocazione». Quali particolari sensibilità avranno i due futuri sacerdoti, proprio per il fatto di venire da esperienze lavorative? «Certamente il nostro percorso di lavoro e di vita potrà esserci utile per consigliare persone che sono in difficoltà», sottolinea D’Arco. Prosegue Calamai: «Già dopo la mia ordinazione di diacono permanente, ho notato come la mia presenza fosse diventata un punto di riferimento importante per i miei colleghi e colleghe, che anch’essi verranno il 15 in duomo. Sicuramente la nostra esperienza vicino a queste realtà lavorative ci darà una sensibilità particolare per i problemi delle persone, specie nel campo del lavoro oggi così drammaticamente d’attualità».Ma Gino ha anche un’altra questione che gli sta particolarmente a cuore. «Io ho subito due trapianti di cornea, nel ’92 e nel ’94. È stato un momento importante nella mia vocazione, nella volontà di mettere a disposizione me stesso in cambio di quello che ho ricevuto. Fra l’altro, con i familiari di uno dei due donatori, una ragazza di Empoli, che morì 18enne, sono rimasto molto legato e saranno presenti all’ordinazione sacerdotale».

(dal numero 14 dell’8 aprile 2012)

Quattro nuovi diaconi permanenti

Lunedì 9 aprile alle 16, in duomo il Vescovo Simoni ordinerà quattro nuovi diaconi permanenti. Si tratta di Luigi Abbachini – 63 anni, pensionato della parrocchia di Santa Maria Assunta a Cafaggio, sposato e con due figli – Michelino Bolognese – 65 enne, di origine abruzzese, sposato e con una figlia: la sua opera pastorale la svolge nelle parrocchie di Reggiana, Santa Maria della Pietà e alla Villa del Palco – Giuseppe Bruno – 57 enne di origine pugliese, docente di Economia aziendale, sposato, fa parte del Cammino neocatecumenale e lavora presso la parrocchia dell’Ascensione al Pino – e di Savino Giovanni Amorese – sottufficiale dell’Aeronautica, sposato, con tre figli, della parrocchia di Santa Caterina de’ Ricci, dove presta servizio. «È un momento di gioia per queste quattro persone, sposate, che andranno a esercitare il ministero diaconale», sottolinea padre Gino Dal Cero, responsabile per il diaconato permanente. «La Chiesa vuol essere tutta ministeriale, così come l’ha voluta il Concilio. Questi laici si impegnano e sono una testimonianza».