Single e famiglie, nonni, giovani coppie e ragazzi: la grande famiglia dell’Azione cattolica si ritrova domenica 4 dicembre a Pisa per la festa dell’adesione.Dici festa dell’adesione e pensi, immediatamente, alla giornata del tesseramento, che tradizionalmente si svolgeva nelle parrocchie per la festa dell’Immacolata.Solo una questione di lessico? «No – risponde Anna Catarsi, presidente diocesana dell’Ac – il decidersi per l’associazione ha assunto significati nuovi. Chi si avvicina sa che prima di tutto aderisce ad un progetto elaborato in questi anni di rinnovamento associativo, e che non a caso porta come titolo il versetto mutuato dalla lettera ai Galati Perché Cristo sia formato in voi. Già nel titolo emergono due aspetti: riguardo al fare, la centralità della formazione, riguardo all’essere, la centralità di Cristo».Che senso ha oggi la tessera dell’Ac?«La volontà di associarsi si esprime con l’acquisizione di una tessera. Con questa scegliamo di metterci insieme per condividere la comune ricerca di una adesione sempre più decisa a Cristo. L’obiettivo impegnativo e nello stesso tempo entusiasmante è quello che l’associazione diventi sempre più il luogo della contemplazione delle gioie, delle domande e delle ansie degli uomini e delle donne di questo tempo, per trovare insieme risposte cariche di speranza nel Vangelo di Gesù».La festa dell’adesione coincide con la memoria del 40° anniversario della chiusura del Concilio… «L’Azione cattolica di oggi è profondamente ancorata al Concilio Vaticano II. È nella visione di chiesa scaturita dal Concilio e che recupera la dimensione di popolo di Dio, che l’associazione trova tutta la sua ragione di essere. Parleremo del Vaticano II in un incontro (vedi box). In particolare lo sguardo sarà orientato a leggere i passi di un cammino tracciato, per intuire le tappe di un percorso ancora da fare, che ci appartiene, che ci sollecita ad andare avanti per dare piena attuazione alle intuizioni che lo Spirito suggerì ai padri conciliari».I numeri dell’associazione… «A Pisa abbiamo circa 40 associazioni parrocchiali, con 1.100 iscritti, suddivisi nelle varie fasce di età. I numeri ci dicono che si ha una buona percentuale di iscritti tra i ragazzi dell’Acr e negli adulti, mentre una minore presenza di iscritti si ha nella fascia dei giovani adulti. È questa la fascia più critica per l’associazionismo in genere: ma ciò non ci consola, anzi ci spinge a capirne le ragioni e a tentare di trovare spazi e modalità di dialogo. Siamo presenti in otto vicariati su dieci. Tra le associazioni parrocchiali, molte sono di entità medio-piccola, ma una decina di esse supera i cinquanta iscritti».