Pisa

Una colletta ‘dono sociale’ per i venti anni del vescovo a Pisa

La colletta per i poveri del territorio e per la gente della Terra Santa. È la proposta rivolta dalla Caritas diocesana alle comunità del territorio. «Le microrealizzazioni proposte per la Quaresima 2006 – spiega il direttore della Caritas di Pisa don Emanuele Morelli – sono il dono che la Chiesa pisana ha scelto di fare all’arcivescovo Alessandro Plotti per i suoi venti anni di servizio nella diocesi».La Caritas guarda alla Terra Santa e intende sostenere la costruzione di una sala polifunzionale nel villaggio di Aboud in Cisgiordania, ora parte dei territori occupati palestinesi. Vi risiedono 2200 abitanti, di cui 210 famiglie cristiane, che si dedicano soprattutto all’agricoltura e al piccolo artigianato, anche se rilevante è la parte di reddito costituita dalle rimesse degli emigranti. Nella sala polifunzionale – il cui progetto è approvato dal patriarcato latino di Gerusalemme – saranno svolti gli incontri ecumenici e interreligiosi fra musulmani, cristiani e ortodossi, le celebrazioni festive, religiose e civili e le attività scolastiche per ragazzi e adulti. La Caritas diocesana si propone d’intervenire anche nei servizi essenziali per la cura dell’igiene della persona, destinati a fasce di popolazione che non dispongono di sufficienti risorse economiche. «La cura della propria igiene personale – dice don Emanuele Morelli – è un diritto fondamentale di ogni persona e rendere fattibile l’attuazione di questo diritto a chi non ne ha la possibilità, è soglia minima di civiltà per ogni città». L’immobile individuato per l’installazione di docce è situato nel centro cittadino di Pisa, in via delle Sette Volte, con accesso da via Consoli del Mare, e quindi facilmente raggiungibile. Occorrono però lavori di ristrutturazione, per realizzare ambienti di attesa, servizi igienici, antibagno, un rispostiglio e un magazzino per gli indumenti. Nello stesso immobile verrà realizzato anche il Centro di ascolto diocesano, che ha necessità di opere di consolidamento e di ampliamento dei locali, per offrire accoglienza e rispetto della privacy a chi ne ha più bisogno di altri. La «colletta» per i poveri del territorio è un’altra delle microrealizzazioni proposte dalla Caritas diocesana per questa quaresima. «Tutti i cristiani appartenenti ad una comunità – dice ancora don Emanuele – sono chiamati, in nome del loro battesimo, a vivere la carità attraverso il segno dell’accoglienza degli ultimi». La Caritas diocesana rinnova, infine, la disponibilità ad accompagnare percorsi di formazione alla carità.