Mille delegati e più provenienti dalle 226 diocesi d’Italia saranno ospiti di 13 strutture alberghiere di Pisa, San Giuliano Terme, Tirrenia e Pontedera In albergo i delegati troveranno dei simpatici omaggi, offerti dalla Confcooperative provinciale di Pisa e dalla Fondazione diocesana Casa Cardinal Maffi (cfr pezzo in fascia bassa).Un centinaio di volontari accoglieranno i convegnisti negli alberghi, li accompagneranno negli spostamenti , li assisteranno durante i lavori al Palazzo dei congressi. I volontari provengono da Acli, Ac, Agesci, Caritas, dalle Misericordie di Pisa e Cascina, dalle cooperative sociali e da alcune parrocchie della diocesi.I trasferimenti della giornata sono garantiti da venti autobus messi a disposizione dal Cpt, grazie all’interessamento dell’amministrazione provinciale. A tutti l’Agenzia provinciale per il turismo mette a disposizione depliant illustrativi dei tesori d’arte e naturali del nostro territorio. L’assistenza logistica è garantita dall’amministrazione comunale. Il programma dei lavoriA Pisa i convegnisti arrivano la sera di giovedì. Venerdì partecipano, di primo mattino, ad una celebrazione eucaristica negli alberghi. Poi si trasferiscono al Palazzo dei Congressi, la cui ospitalità è offerta dalla Società Acque e ToscanaEnergia. Qui i convegnisti sono accolti dai ragazzi di terza quarta e quinta dell’istituto alberghiero Matteotti di Pisa. Al centro congressi è in programma la seconda sessione dei lavori, dedicata al tema «Il bene comune nell’era della globalizzazione»: e, in particolare, la proiezione di un video dedicato a Giuseppe Toniolo e la relazione di Stefano Zamagni, ordinario di economia politica all’università di Bologna; nel primo pomeriggio, riflettori puntati su «stato, mercato e terzo settore», con la relazione principale di Pierpaolo Donati, ordinario di sociologia all’ateneo di Bologna. Alla sera ai convegnisti (e ai pisani) è offerta la possibilità di assistere, nella chiesa di San Francesco a Pisa, alla produzione teatrale di SantAndrea teatro dedicata a «Giorgio La Pira: il sindaco dei poveri» (cfr colonnino, ndr).Sabato, Messa al mattino negli alberghi. Al palazzo dei congressi i lavori iniziano alle ore 9, con il ricordo di Armida Barelli, protagonista del movimento cattolico in Italia e una relazione di Francesco D’Agostino, ordinario di filosofia del diritto all’Università Tor Vergata a Roma su «le prospettive della biopolitica»; e, nel pomeriggio, una relazione del presidente dell’Azione cattolica Luigi Alici sulla sfida educativa. Il concerto in DuomoLa sera di sabato 20 ottobre l’Opera del Duomo di Pisa offre ai partecipanti alla Settimana Sociale un concerto straordinario del festival di musica sacra «Anima Mundi»: la cappella musicale della Cattedrale pisana – diretta dal maestro Riccardo Donati – si esibisce in un programma «strettamente polifonico», con musiche composte dal 1500 fino ai nostri giorni. Partendo da Bernardo Pisano, Costanzo Festa, Marco Antonio Ingegneri e Jacobus Gallus, passando attraverso le «Laudi alla Vergine», l’ultimo dei Quattro pezzi sacri composti da Giuseppe Verdi, si arriverà a quattro maestri del Novecento storico europeo: il francese Maurice Duruflé, l’inglese Benjamin Britten, l’ungherese Zoltan Kodaly, l’italiano Bruno Bettinelli. Infine, un omaggio alla contemporaneità, con la musica del maestro Bartolucci. La celebrazione in DuomoSolenne celebrazione eucaristica in Cattedrale domenica 21 ottobre alle ore 8.30. Alla concelebrazione, presieduta dall’arcivescovo Alessandro Plotti, parteciperanno altri 36 vescovi italiani Poi, alle ore 10, si torna al Palazzo dei Congressi, per i lavori conclusivi: una tavola rotonda con Giuseppe Anzani (magistrato e giornalista), Alessandro Azzi (presidente della federazione italiana delle Banche di Credito cooperativo), Savino Pezzotta (presidente della Fondazione Sud) e Maria Rita Saulle (giudice della Corte Costituzionale) sul tema: «Un futuro per il bene comune?». I pastiLa «Casa della Città Leopolda» di Pisa ospiterà i pranzi e le cene dei convegnisti. Pasti a base di pesce il venerdì. Qualche piatto, per soddisfare la curiosità: zuppetta di moscardini (venerdì) gran farro della Garfagnana (sabato), gnocchetti sardi alla Bolognese (domenica). Preparati espressi sul posto e serviti in meno di sessanta minuti, assicurano al Catering Del Carlo di Calci, che curerà la cucina. Il lavoro del liceo BuonarrotiI temi affrontati nella Settimana sociale «entrano» anche nelle scuole. Accade al liceo scientifico Buonarroti, dove i ragazzi delle classi quinte, grazie alle loro insegnanti di religione, stanno lavorando da tempo sulla dottrina sociale della chiesa e sul significato di bene comune. I partecipanti alla Settimana Sociale hanno ricevuto, nei loro alberghi, una gradita sorpresa: un pacco dono di Confcooperative e della Fondazione Casa Cardinal Maffi.Nel pacco hanno trovato una bottiglia di vino fornita dalla Cantina delle Colline pisane, una bottiglietta di olio fornita dall’oleificio cooperativo tra produttori agricoli di Volterra, dalla cooperativa produttori agricoli Pieve di Santa Luce e dal frantoio Le Macine di Cascine di Buti. Di più: un’icona con un passaggio della «Gaudium et Spes» realizzata dai ragazzi diversamente abili della cooperativa Le Sagome; e poi: oggetti vari realizzati dagli anziani, dai diversamente abili e dagli ammalati psichiatrici ospiti delle case di Fivizzano, Olmarello, Collesalvetti, Mezzana, Rosignano, San Pietro in Palazzi e Cecina della Fondazione Casa Cardinal Maffi. Molte cooperative hanno sponsorizzato l’iniziativa: il consorzio all services della Confcooperative, il consorzio sociale Polis, il consorzio agrario provinciale, la Banca di Bientina di credito cooperativo, le cooperative Insieme, Paim, Il Simbolo, Axis, Impegno e futuro, Spes, Linnea, Il Sole, Ciclat di Valdicecina, Albanuova e altre ancora. La medaglia commemorativaA tutti i convegnisti, infine, sarà consegnata una medaglia commemorativa di 60 millimetri di circonferenza, realizzata da Antonio Maria Fascetti, coniata dal laboratorio dei fratelli Pazzaglia di Pisa e raffigurante, sul dritto, la piazza del Duomo e, sul rovescio, il logo dell’Opera della Primaziale pisana con la dicitura «L’Opera della Primaziale pisana a ricordo del centenario delle Settimane Sociali dei cattolici italiani Pistoia 1907 – Pisa 2007». La Settimana Sociale in tv e alla radioNotevole l’impegno dei media cattolici per coprire l’evento della Settimana Sociale di Pistoia e Pisa. Sat 2000 (che si riceve sul canale 801 di Sky e sul digitale terrestre e, in chiaro, su Telelibera Pistoia) ha previsto uno speciale per venerdì e sabato dalle ore 21 alle ore 22 e domenica pomeriggio in differita dalle ore 17.15 alle ore 20. Impegnati 6 giornalisti e una ventina di tecnici. La trasmissione «Mosaico» ha dedicato nei giorni scorsi tre puntate speciali in preparazione alla Settimana Sociale (nella foto la troupe a Pisa). Giovedì, da Pistoia, diretta della sessione inaugurale.Dal Palazzo dei Congressi, il pomeriggio del sabato (ore 17.30) andrà in onda la trasmissione «A sua Immagine» su Rai Uno.Ampia copertura sarà garantita anche da Radio Blu Sat (ascoltabile, a Pisa, anche dalle frequenze di Radio Incontro Fm 107,8 e da quelle di Radio Toscana Fm 88).Mobilitata da tempo la redazione del quotidiano cattolico «Avvenire».Sat 2000, In Blu e Avvenire dispongono di uno stand all’interno del Centro congressi. La sala stampa allestita al Palazzo dei Congressi conta ottanta postazioni. La Settimana Sociale «vista» da PisaIn occasione della Settimana sociale, la diocesi di Pisa offre ai convegnisti e a tutti i pisani due opportunità per «respirare» i temi della sfida educativa e della solidarietà, leit-motiv dell’assise toscana. Nella chiesa di San Francesco, l’Azione cattolica ha allestito una mostra dedicata a don Lorenzo Milani. Nella stessa chiesa, venerdì 19 alle ore 21.15 il Teatro di Sant’Andrea presenterà «Il sindaco dei poveri», lavoro dedicato alla figura e all’opera di Giorgio La Pira, a cui seguiranno gli interventi di alcuni relatori della Settimana sociale. Una mostra fotografica per ricordare don Lorenzo MilaniI ragazzi di Barbiana chiedevano una scuola che non preparasse al diploma, ma alla vita. Che non insegnasse saperi vuoti, ma che attribuisse a tutto un «fine grande». Il fine grande di Barbiana era il prossimo. «E come vuol amare il prossimo se non con la scuola, la politica e il sindacato?». Barbiana ci insegna che il «sapere non è prestigio, ma serve solo per darlo». È per ricordare questa scuola, l’esempio del maestro che fu don Lorenzo, l’esperienza vissuta da questi ragazzi che oggi, a quarant’anni di distanza, l’Azione cattolica pisana propone una riflessione sulla figura così controversa di questo prete fiorentino e sull’esempio educativo della scuola di Barbiana. Si tratta di una mostra itinerante, curata dal Movimento studenti di Azione cattolica nazionale e che adesso fa tappa, appunto, nella chiesa di San Francesco, visitabile dalle ore 8 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19. Una produzione teatrale dedicata a Giorgio La PiraGiorgio La Pira: il sindaco dei poveri» è una produzione teatrale nata all’interno di un percorso di studio sulla figura e l’opera del primo cittadino fiorentino. Percorso promosso, nel centenario della nascita, da arcidiocesi di Pisa e associazione teatro Sant’Andrea con il sostegno della Fondazione La Pira di Firenze. Lo spettacolo presenta alcuni frammenti paradigmatici dell’immensa produzione epistolare di La Pira, mostrandone tutta la ricchezza e la carica profetica, che lo rendono una stimolante e puntuale traccia di lavoro per il nostro tempo. Intuizioni geopolitiche e analisi storico-teologiche, «gusto» della speranza contro ogni speranza, profondità filosofiche e vette spirituali e mistiche, ampio respiro interreligioso e interculturale, solida formazione giuridica e ludicità politica trovano nell’uomo La Pira, nella sua spontaneità talora sconcertante, nella sua disarmante e santa ostinazione, nella sua evangelica fanciullezza, nel suo sguardo capace di scrutare il presente e di sognare il futuro, un terreno straordinariamente fecondo; e si traducono in una singolare operatività che dai palazzi del potere alle case della povera gente, dai conventi di clausura alle città.