Pisa

«AC, FUORI DALLE SAGRESTIE!»

di Graziella TetaUna Azione Cattolica diocesana sempre più missionaria: è quanto ha auspicato l’arcivescovo Alessandro Plotti che ha aperto la densa giornata della XIII assemblea elettiva dell’Ac di Pisa, che si è data il titolo-guida «Andate, io sono con voi». Ecco: dove e, soprattutto, come andare? «L’Ac troverà sempre più spazio nelle nostre parrocchie nella misura in cui riuscirà ad essere sempre più missionaria, non ripiegata su se stessa, aprendosi ad un mondo che non gravita o non graviterà più all’interno della parrocchia». Un compito arduo: avvicinare e aggregare le tante persone, da integrare poi nella comunità, che non hanno più radici, magari a causa di cambiamenti di lavoro, di casa; dove possono sentire e vivere la chiesa coloro che hanno perso i riferimenti? «Serve un cammino di evangelizzazione e di missionarietà che Ac ha maturato negli ultimi anni, tematiche peraltro fortemente presenti nell’ambito della pastorale della Chiesa, e rilanciate in tutti i suoi documenti». Evangelizzazione, quindi, a favore di chi, spesso per necessità e non per sua volontà, è privato dell’annuncio del Vangelo.L’Ac, ha ribadito Plotti, deve essere in prima linea nell’affrontare questo percorso, aprendosi ad una società sempre più pluralista, multiculturale, facendosi chiesa che accoglie, attraverso il dialogo e la condivisione. Soprattutto rivolgendosi a coloro che sono fuori dalla tradizione cattolica, o che se ne sono staccati per mancanza di stimoli: l’Ac deve dunque formare persone in grado di favorire il loro coinvolgimento dentro un cammino. Insomma, occorre «uscire fuori» (altrimenti le nostre comunità rischiano di diventare asfittiche), e andare incontro ad una realtà complessa, sempre più estranea al Vangelo. «Fuori dalle sagrestie!», ha esortato con forza monsignor Plotti, sottolineando la tradizione di Ac nella formazione di laici; ma è una tradizione da reinventare e da proporre soprattutto ai giovani in modo più «affascinante»: nella scuola, nella sanità, nel lavoro, nei luoghi dove la gente vive e soffre. Avere il coraggio di andare per le strade del mondo ad incontrare le persone: «Questa è la pedagogia di Gesù, che non si è ritirato nel tempio con la casta sacerdotale, ma è andato incontro alla Samaritana, all’adultera, a Zaccheo e a tanti altri che vivevano “ai margini”. Serve dunque una nuova generazione che porti linfa vitale alle comunità parrocchiali: da luoghi dispensatori di servizi religiosi a luoghi dove si matura il coraggio di portare il Vangelo nel mondo». Formazione, dunque, che è sempre stata nel cuore dell’Ac, nella sua storia ultracentenaria, capace quindi di preparare i testimoni che vadano nei luoghi dove la gente vive, ribadendo inoltre la sua «diocesaneità», altro elemento portante di Ac che non può prescindere dalla chiesa locale: «Il consiglio diocesano è importante per fornire le linee guida alle parrocchie, fungendo da cinghia di trasmissione. Ma occorre lavorare di più per la chiesa locale che tiene uniti tutti, pur nelle diverse realtà socio-economico e culturali; la chiesa è unica, non è un arcipelago, e intorno ad essa bisogna fare comunione». «Lavorate su questi aspetti per trovare una fisionomia più autentica»: è il messaggio che Plotti lascia all’Ac.Messaggio accolto da tutta l’assemblea e dal presidente uscente dell’Ac diocesana, Anna Maria Catarsi. A lei il compito di ripercorrere i tre anni di attività dell’associazione, densi di impegno: dalla due giorni di riflessione a Bolgheri del 2005 alla creazione del Laboratorio Diocesano della Formazione, dai momenti di spiritualità associativa agli itinerari formativi in occasione della 45° Settimana Sociale sul tema del Bene comune; e ancora, dalla celebrazione dei 100 anni dell’Ac pisana del 2007 alle iniziative annuali sul Mese della Pace, solo per citare alcune iniziative (la relazione triennale è stata diffusa a tutti i partecipanti). È stata poi data lettura del documento assembleare con il quale Ac traccia gli obiettivi per il prossimo triennio, una sorta di «passaggio di testimone» per il nuovo consiglio diocesano. Documento discusso, arricchito con mozioni presentate da alcuni delegati, e quindi approvato. Questi i punti principali: impegno a far nascere e rinascere la fede, ed a farla crescere e maturare, cura del legame associativo, impegno per la formazione, itinerari formativi. Non senza indicare metodi e strumenti per portare avanti le iniziative, puntando sulla corresponsabilità, il dialogo, il confronto, anche ricercando intese e collaborazioni con altre realtà associative.Dopo la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Plotti, sono stati aperti i seggi per le votazioni. È seguito lo scrutinio dei voti, quindi la proclamazione degli eletti (vedere riquadro in questa pagina). Commosso l’intervento finale di Anna Maria Catarsi, che ha espresso il suo ringraziamento «al consiglio, agli assistenti ed a tutti gli aderenti per la strada percorsa insieme e per ciò che ci siamo scambiati… porterò tutto e tutti nel cuore, senza dimenticare nessun volto. Non è retorica, è dono che ho ricevuto. Un grazie anche all’arcivescovo per la fiducia e la vicinanza che mi ha dato in tutto questo tempo». Ac, tutti gli eletti nel consiglioPISA – La XIIIª assemblea elettiva dell’associazione diocesana di Pisa dell’Azione cattolica italiana, riunita domenica scorsa nell’aula magna del Santa Caterina, ha eletto il nuovo consiglio diocesano per il prossimo triennio. Hanno votato 89 delegati (presidenti Ac parrocchiali e delegati delle parrocchie). Il consiglio è formato da rappresentanti di ciascuna articolazione dell’associazione, che sono: adulti (sono stati eletti Andrea Bonaccorsi, Chiara Breschi, Maggiorana Giannessi, Massimo Signorini); giovani (Michele Bacchereti, Fabrizio Valdrighi, Damiana Filaninno); Acr (Matteo Baldassari, Sara Bonaccorsi); più quattro componenti detti «unitari»: Monica Cantini, Roberta Giannotti, Giacomo Mazzantini (già segretario nello scorso consiglio) e Valentina Ricotta. Del consiglio fanno parte anche due consiglieri, segretari dei due movimenti presenti in diocesi: Clementina Fiori e Maurizio Biasci per il Movimento Lavoratori, Michele Barale e Giovanni Bonaccorsi per il Movimento Studenti. Completano il consiglio i sacerdoti assistenti: don Stefano Serafini con un compito di visione unitaria, don Francesco Barsotti che segue il cammino ACR, don Italo Lucchesi per il settore adulti, don Roberto Buratti per i giovani e don Claudio Masini per il Movimento studenti. Il segretario e l’amministratore, in quanto stretti collaboratori del presidente, sono proposti da quest’ultimo ed entrano a far parte del consiglio dopo che la loro proposta è stata approvata.Applausi agli eletti da parte di tutta l’assemblea, e un augurio di buon lavoro che è stato rivolto dal sacerdote assistente di Ac, don Stefano Serafini, il quale ha anche ringraziato il consiglio uscente per il suo operato: «ha saputo affrontare anche i momenti difficili, considerando le difficoltà come occasioni di crescita».La prima riunione del nuovo consiglio diocesano di Ac è prevista per il 3 marzo: da essa scaturirà la terna dei candidati alla presidenza, che sarà presentata all’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto dopo il suo insediamento in Diocesi. A lui spetterà la scelta del nuovo presidente.