Provvedimenti contro il caro vita, per migliorare la sicurezza, per andare incontro alla richiesta di occupazione: sotto questi segni potrebbe iniziare a Pisa inizia l’era di Marco Filippeschi che ha superato la prova del ballottaggio. «Ovviamente – ha precisato il nuovo sindaco – non prima di aver spedito una lettera all’azienda che gestisce i lavori del parcheggio sotterraneo in Piazza Vittorio Emanuele». Il candidato del Partito Democratico ha sconfitto Patrizia Paoletti Tangheroni, che si presentava agli elettori per il Popolo delle Libertà, superandola di sei punti percentuale. La disfida dei deputati, dopo una lunghissima ed intensa campagna elettorale, finisce così: quarantasette a cinquantatre. A niente è valso il recupero, che pure c’è stato, dell’onorevole uscente di Forza Italia. Al primo turno, dopo gli apparentamenti, i due contendenti erano divisi da circa 8000 preferenze a favore di Filippeschi. Dopo il ballottaggio invece la differenza si è ridotta a 2500 preferenze. «Se fossimo riusciti ad erodere – ha commentato Paoletti – anche soltanto 1251 preferenze a Marco Filippeschi, oggi il sindaco sarebbe del Popolo delle Libertà. Ma siamo soddisfatti della prova elettorale e da domani in consiglio comunale ci sarà un’opposizione compatta, sorretta da un grande consenso e che non farà sconti». Ma sempre a proposito di numeri vale la pena di segnalare anche che ben 18000 pisani hanno disertato le urne rispetto al giorno dell’election day. D’altra parte anche rispetto all’ultimo ballottaggio, quello di dieci anni fa, si è registrato un certo astensionismo. Tant’è che lo stesso Filippeschi ha riconosciuto: «È una vittoria nettissima, il centro sinistra a Pisa continua a superare il cinquanta per cento degli elettori, anche se personalemente ho pagato molto sia l’astensione che l’ondata di destra che ha avvolto il paese». A votare, per il secondo turno, sono andati i 21847 pisani che hanno fatto una croce sul simbolo del Partito Democratico ed i 19304 che invece hanno preferito dare fiducia al Popolo delle Libertà. Le schede nulle sono state 449, mentre le bianche 235. Solo una scheda è stata oggetto di contestazione. Al centro sinistra ora il compito di governare la città della Torre Pendente. I ventiquattro consiglieri sui quaranta complessivi dovrebbero consentire al sindaco ampi margini di manovra anche se Filippeschi non avrà alleati. Non, ovviamente, all’interno del centro destra ma neanche all’interno della sinistra l’arcobaleno i cui portavoce Carlo Scaramuzzino e Dario Danti hanno già promesso una lotta dura su temi strategici come quello dell’integrazione.