Pisa

I PISANI A SIDNEY

di Francesco Paletti

«Sorry, can you wash …» e poi, a seconda del bisogno, aggiungere il capo d’abbigliamento che necessita di un passaggio in lavatrice. Nel taccuino delle frasi pronte per l’uso che reca con sé il pellegrino della Giornata mondiale della Gioventù di Sidney, «sorry, can you wash» non può proprio mancare. Quanto meno se il giovane pellegrino parte dall’Italia e deve fare i conti con la soglia dei venti chili di bagaglio, assolutamente da non superare, e con l’inverno australiano, mite quanto si vuole, ma non certo da bermuda e t-shirt. «Io, almeno me la sono segnata, anche perché confido molto nella gentilezza della famiglia che mi ospiterà, visto che i vestiti che ho portato non credo proprio che mi saranno sufficienti» scherza, ma non troppo, Davide Petri, 22enne studente di scienze naturali e catechista nella parrocchia di Ghezzano.Si ride nella piccola comitiva pisana partita martedì scorso alla volta di Sidney dove, dal 15 al 20 luglio, ci sarà il grande meeting dei giovani con Benedetto XVI. «Il buonumore è importante, non c’è alcuna contrapposizione fra i momenti di divertimento con i compagni di pellegrinaggio e l’offrire ai nostri giovani itinerari ed esperienze gratificanti e capaci di dare risposta alla loro ricerca di senso», spiega don Roberto Buratti, parroco di Ripa e guida della delegazione pisana. Con lui ci sono anche Marco Vanni, 24 anni, idraulico di professione e catechista nella parrocchia di Asciano, Federico Ciavattone, 28enne pisano, ricercatore alla facoltà di storia dell’ateneo pisano e impegnato nella Gifra, e il cascinese Lorenzo Corradini, che, con i suoi sedici anni, è il più piccolo della compagnia. Per lui Sidney ha significato rinunciare al motorino: «A molti miei coetanei sembrerà assurdo, ma io sono contento così -spiega-. Era tanto che cullavo questo desiderio e quando i miei genitori mi hanno chiesto di scegliere, ho optato decisamente per Sidney». Lo scooter può aspettare e certo non gli dà torto Federico, il «nonno» del gruppo: «Sono già stato alle Gmg di Toronto e Colonia, un’esperienza che consiglio di fare a tutti almeno una volta – dice -: sono occasioni che ti aprono la mente, in cui davvero ci si sente fratelli nella fede, al di là delle differenze di cultura e lingua che potrebbero anche dividerci». Esperienze che, una volta a casa, talvolta si traducono in scelte concrete. Come quella di passare dall’altra parte della «barricata»: «Dopo la Gmg di Colonia abbiamo fatto il grande salto, da animati ad animatori -scherzano Marco e Davide-: entrambi, infatti, abbiamo scelto di diventare catechisti nelle nostre parrocchie». Il fatto è che, «ho sentito importante condividere l’eredità di esperienze come la Gmg con i tanti che hanno preferito fare altro o, semplicemente, non sono potuti andare – continua Davide -: ad esempio, ritengo fondamentale, una volta tornato in Italia, poter condividere quest’esperienza con i miei ragazzi della Cresima». E magari anche con la comunità diocesana se è vero che pure l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, venerdì nell’incontro di saluto prima della partenza, ha caldeggiato l’organizzazione di un momento di restituzione. «Una data ancora non c’è -spiega don Buratti-, ma un momento di condivisione ci sarà sicuramente perché è importante che la Gmg non rimanga limitata ai singoli partecipanti, ma diventi esperienza condivisa da parte di tutta la comunità».Già a Sidney da qualche giorno, invece, Chiara Del Corso, pisana di 25 anni, studentessa in Beni Culturali, animatrice parrocchiale a Santa Marta e che, da qualche mese, svolge il servizio civile al Centro d’ascolto di via delle Sette Volte: è lei, infatti, a rappresentare le Caritas della Toscana nella delegazione inviata dal tavolo ecclesiale della Cei con il compito di collaborare all’accoglienza dei pellegrini. «È un’esperienza che spero arricchisca di ulteriore significato questi dodici mesi di servizio civile – dice dall’Australia-: adesso sono un po’ frastornata, ma soltanto perché sono appena arrivata».Già in viaggio anche i venti ragazzi del cammino neocatecumenale della parrocchia di San Nicola, accompagnati da padre Mariano Raspanti: per loro prima della partenza un lungo cammino di preparazione che ha messo al centro lo Spirito Santo.