Pisa

NON DISPERDIAMO LA CARICA DELLA GMG

di Andrea Bernardini

Sognano un mondo migliore, più equo e più solidale, cercano di difendersi dalle tentazioni della pubblicità, che mostra loro attenzione solo perché li vorrebbe consumatori di beni materiali; credono nella provvidenza e nella misericordia di Dio, promettono di coltivare ragione e spirito, chiedono più formazione per divenire buoni e credibili educatori, e per questo anelano nuove esperienze di Chiesa. Sono i giovani di ritorno dalla Gmg di Sidney e da quella diocesana, vissuta in contemporanea, a Marina di Pisa.

Don Roberto Buratti, appena tornato dall’Australia, si è messo di nuovo in viaggio per Rio Lunato (Modena), dove lo attendevano i giovanissimi dell’Azione cattolica. A loro, per primi, ha raccontato le suggestioni ricevute nell’incontro con Benedetto XVI, il suo invito a non mettere Dio in panchina: «solo così – osserva don Roberto – potremo costruire la civiltà dell’amore». I giovanissimi dell’Ac hanno anche ricevuto, lunedì scorso, la visita dell’arcivescovo, che li ha invitati a far uso sempre di due strumenti, per navigazione bene nella vita: della bussola (rappresentata dalla nostra coscienza, che va riformata e aiutata a crescere) e della carta nautica necessaria a seguire la rotta (la Parola di Dio).

Giovanni Cartoni, ventenne, al secondo anno di studi in Seminario, da noi intervistato durante la Gmg diocesana, riconosce che probabilmente la sfida più grande per un giovane in formazione è quella di non cedere alle tentazioni della cultura del consumismo, coltivando, semmai, il desiderio di infinito.

Antonio Mastropietro, 16 anni, promosso al terzo anno al liceo Ulisse Dini e impegnato nel Movimento studenti di Ac, dice di avere adesso le idee più chiare e di esser più fiducioso nella grazia di Dio. Nella sua grazia e nel suo perdono: lo Spirito di Dio – osserva – concede all’uomo la libertà di scegliere, e anche di peccare. «Sa bene che può riprenderci in ogni momento: se solo noi lo vogliamo la sua mano è sempre tesa».

Ilaria Mari, 22 anni, studentessa in architettura a Firenze e Matteo Moranti, 28 anni, ingegnere chimico, sono fidanzati. Dicono di uscire dalla Gmg diocesana più coscienti della presenza dello Spirito Santo, l’elemento della Trinità «meno indagato, ascoltato, invocato». E di essere rimasti colpiti soprattutto dalla testimonianza portata a Sidney da chi «incarna quei doni».

Chiara Lapi, 30 anni, tirocinante in uno studio legale, delegata allo scorso convegno ecclesiale di Verona, i doni dello Spirito li vorrebbe anche per se (ma forse li ha già): «il problema di fondo – dice – è la difficoltà di essere buoni testimoni del Vangelo nell’ordinario, in famiglia, nello studio, o nei luoghi di lavoro».

Maria Cielo Rondoni, 28 anni, studentessa nel corso di laurea in logopedia all’ateneo locale, vive un cammino di spiritualità tra i focolarini: «la cosa più bella di questa esperienza? Il ritrovarsi tra giovani provenienti da parrocchie e movimenti diversi… questa, del resto, è la Chiesa. E queste sono occasioni fondamentali per dare un’anima ai giovani della diocesi di Pisa. Spero che si ripetino».

Si ripeteranno, senza dubbio. Suor Angela Giammaria, delle Figlie di Maria ausiliatrice, sottolinea la bella occasione di approfondimento offerta dal week-end di Marina di Pisa. E l’esigenza, avvertita da più parti, di percorsi formativi per educatori… perché l’educazione, anche quella cristiana, non si improvvisa.

Per rivedere le immagini della Gmg diocesana a Marina di Pisa, è possibile consultare il sito della diocesi di Pisa, che proprio in questi giorni sta sperimentando la sua apertura.

Intanto, sono ancora carichi di entusiasmo i ragazzi tornati nei giorni scorsi da Sidney… «È nata anche una bella amicizia con i coetanei di Massa – dice don Roberto – con cui avevamo condiviso tutta l’esperienza della Gmg. Bene così, non dobbiamo disperdere la carica emotiva con cui siamo tornati dall’incontro con Benedetto XVI».

Alcuni giovani di Sidney sono stati chiamati, per i prossimi giorni, a portare la loro testimonianza nelle comunità parrocchiali: l’invito è arrivato, ad esempio, dai parroci di San Casciano e di Asciano. Tutti insieme sono già da ora invitati alla apertura del prossimo anno pastorale. Un anno pastorale con cui si concluderà il percorso triennale dell’«Agorà giovani» e per il quale molte sono già le iniziative in cantiere.