Pisa

LA FESTA DEL PERDONO

di Andrea Zanotto

«Vi voglio mandare tutti in paradiso». Secondo la tradizione, furono queste le parole con cui san Francesco d’Assisi annunciò quello che aveva appena ottenuto da papa Onorio III: un’indulgenza plenaria data a coloro che, a determinate condizioni, si recassero alla Porziuncola.

Il significato del perdonoNella teologia della chiesa – dice monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino – l’indulgenza plenaria «è una grazia che aiuta la purificazione piena che si può ottenere dopo che abbiamo già ricevuto il perdono delle nostre colpe anche attraverso la remissione della cosiddetta pena temporale». In altri termini, continua l’arcivescovo, «il peccato non solo ha bisogno di essere perdonato per ciò che esso comporta nel rapporto con Dio, ma ha bisogno che i suoi effetti nella nostra vita intima, personale, relazionale siano sanati: ogni peccato ci devasta, quando uno è perdonato ha bisogno che la ferita apportata sia cicatrizzata, che ci sia un risanamento pieno. Siamo impegnati sulle orme di Francesco a riscoprire Gesù Cristo come senso della nostra vita, a farlo diventare la ragion d’essere, a far diventare la logica del Vangelo la nostra logica. L’indulgenza della Porziuncola ribadisce questo concetto: dobbiamo restituire Cristo alla nostra vita. Questo non lo potremo fare con le nostre sole forze; abbiamo bisogno di una grazia che ci viene dallo Spirito di Dio. L’indulgenza ci aiuta ad aprirci pienamente allo Spirito di Dio. Naturalmente dipende da ciascuno, dalle sue disponibilità, dalla sua accoglienza la possibilità di riceverla con pienezza. Quello che l’indulgenza e il Perdono di Assisi mettono in evidenza – conclude monsignor Sorrentino – è un’esigenza di radicalità, di conversione piena, portata fin nelle intime fibre dell’essere. Si potrebbe dire che è una dimensione di quella che Giovanni Paolo II chiamò la pastorale della santità».A Pisa e in diocesi – dove sono presenti le tre comunità religiose che compongono l’ordine francescano: frati minori, frati minori conventuali e frati cappuccini – in occasione del «Perdono di Assisi» sono state organizzate varie iniziative. Da Firenze alla PorziuncolaI frati minori della Toscana hanno organizzato un pellegrinaggio che, partito sabato scorso dal convento di S. Salvatore al monte alle Croci, nei pressi di piazzale Michelangelo, a Firenze, arriva sabato 2 agosto ad Assisi. Tappe a San Casciano, Tavarnelle Val di Pesa, Figline Val d’Arno, Ganghereto, Talla, La Verna e da qui trasferimento a Bastia per l’ultimo tratto del pellegrinaggio, fino alla chiesa della Porziuncola ad Assisi. La marcia francescana ha coinvolto – per tutto il percorso – oltre cento giovani, di età tra i 17 ed i 30 anni – e, negli ultimi km, anche alcune giovani famiglie: papà e mamma che avevano già vissuto l’esperienza del pellegrinaggio e che in questi giorni hanno voluto farlo «provare» anche ai loro figli. La marcia è guidata da alcuni religiosi in servizio nel convento di Santa Croce in Pisa (fra Federico Russo e il guardiano del convento fra Andrea Maria Corrado) e da frati minori di altri conventi della Toscana. «Ogni giorno – spiegano – percorriamo dai 20 ai 37 km. Sveglia all’alba, colazione e poi subito in marcia, tra preghiera, silenzio, soste per la catechesi, la celebrazione eucaristica e la condivisione. Meravigliosa l’accoglienza riservata dalle comunità che incontriamo». A Talla i marciatori hanno incontrato il vescovo Gualtiero Bassetti, che ha celebrato con loro l’eucarestia. Tema scelto per la marcia di quest’anno: «il cammino si fa incontro», percorso intorno alla figura di San Pietro.A«presidiare» il convento di Santa Croce, intanto, sono arrivati da Firenze fra Guido Fineschi e padre Silvano Remaggi.Con la comitiva è partita anche Mariana Bartolomucci, delle suore francescane missionarie di Gesù bambino: ad Assisi lei e tutti gli altri troveranno suor Simona Paolini, che con un gruppo di volontari si occuperà dell’accoglienza dei pellegrini nella città umbra; dove il 2 agosto arrivano anche suor Cinzia Vori, suor Teresina Abbate e altri ragazzi dell’unità pastorale della Sacra Famiglia e di San Michele degli Scalzi, dove le missionarie di Gesù bambino prestano servizio. San Francesco, nuovo amministratore parrocchialeChi rimane a Pisa, può recarsi, ad esempio, nella chiesa di san Francesco, dove nel giorno del «Perdono di Assisi» fa il suo ingresso come nuovo  amministratore parrocchiale padre Tomasz Rylko. Il programma della giornata: alle ore 17 il Terz’ordine francescano inizia una veglia di preghiera, un’ora più tardi la celebrazione presieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, che «immette» in San Francesco il nuovo amministratore parrocchiale. Segue una festa comunitaria nel chiostro del convento francescano. Confessioni no-stop nei luoghi francescaniA  Tirrenia, con padre Luciano Gosman, i conventuali si mettono a disposizione degli abitanti e dei turisti per le confessioni. A Pisa dai cappuccini di San Giusto, chiesa aperta tutto il giorno per le confessioni e celebrazione eucaristica alle ore 18.Anche i frati minori cappuccini di Vittoria Apuana – ci dice padre Domenico Remaggi – si rendono disponibili per tutto il giorno per le confessioni. Sabato 2 agosto celebrazioni eucaristiche alle ore 8, 9, 10, 19 e 21.30.A Barga, nella chiesa dedicata a San Francesco, monsignor Stefano Serafini ha invitato per il giorno del Perdono i frati di monte San Quirico, che si mettono a disposizione per le confessioni. La sera di sabato 2 agosto si tiene nelle vie di quel rione la tradizionale processione con l’immagine di San Francesco, che richiama fedeli da tutta la Media Valle.