Pisa

LUCA POMPONI: A PISA VOGLIO UNO SPORT SANO E PULITO

di Andrea Bernardini

L ‘idea suona come una provocazione: proporre ai calciatori del Pisa calcio la sottoscrizione di un «codice etico». Ad Ancona, club militante in serie C1, il Centro sportivo italiano, ente di promozione sportiva di ispirazione cristiana, riuscì a far passare l’idea, entrando addirittura nel Consiglio di amministrazione della società e stampando il proprio logo sulla muta delle maglie della squadra. Poi, passando dalle enunciazioni di principio ai fatti, l’esperienza non è andata così bene.

Col Pisa calcio l’associazione ci riprova. E trova in Luca Pomponi, 35 anni, imprenditore romano, nuovo presidente della società di calcio prelevata da Leonardo Covarelli, un orecchio attento.

Da noi raggiunto telefonicamente mentre è in ritiro con la squadra a Norcia, il presidente del Pisa calcio tiene subito a dirsi «cattolico, apostolico, romano». Ricorda «i primi calci dati nel campetto dell’oratorio della parrocchia di Spinaceto (che a Roma si trova in zona Eur), dove sono cresciuto nella fede». Dice di «non mancare mai all’appuntamento domenicale con l’eucarestia, a Roma, come a Norcia, come, prossimamente, in una parrocchia che mi verrà indicata a Pisa. Insieme alla moglie Emanuela, e, di recente, anche al piccolo Niccolò, dieci mesi, regolarmente battezzato. Moglie con la quale abbiamo deciso, da tempo, di adottare a distanza un bambino egiziano». Dice di conoscere bene «l’esperienza di suor Paola, la religiosa tifosa della Lazio, che tanto sta facendo per i giovani del suo quartiere». E ricorda che anche lui, nel suo piccolo, è impegnato in iniziative di solidarietà con una associazione di cui è stato fondatore, la Colibrì onlus.

Già dalle sue prime dichiarazioni ha affermato di voler fare omaggio di biglietti alle parrocchie del territorio…

«Sì, li pagherò io personalmente».

Per avvicinare i giovani delle parrocchie al Pisa calcio sarebbe utile soprattutto la garanzia di incontrare atleti che possano essere di esempio in campo e fuori dal campo…

«Sono d’accordo. È mia intenzione redigere un regolamento interno, per cui, ad esempio, se un calciatore sarà espulso, riceverà una multa. Una multa che faremo confluire in uno speciale fondo, che a fine anno destineremo in beneficenza».

Il Csi ha avanzato la proposta di un codice etico che i calciatori dovrebbero adottare con l’inizio della stagione sportiva…

«Valuterò volentieri con il mio staff la proposta. Parliamoci chiaro: i calciatori sono giovani privilegiati; dovrebbero esserne coscienti e, per questo, farsi vicini a quanti privilegiati non lo sono».

Parole accolte con favore da don Baldo Batini, che da anni segue il Pisa calcio: «Pomponi mi ha invitato a benedire e portare un crocifisso nella nuova sede del club in via Montanelli. Io ho dato la disponibilità a mettermi al servizio dei calciatori. Quest’anno, prima dei play – off, fui invitato a raggiungere la squadra Durante una celebrazione eucaristica pasquale, incoraggiai gli atleti ad amare fino in fondo il loro mestiere, così tanto stimato dall’immaginario collettivo. Le giovani generazioni, in particolare, imitano, nel bene o nel male, il comportamento dei loro beniamini: una responsabilità di cui i calciatori devono prendere pienamente coscienza e di cui devono farsi carico». Per don Baldo Batini il calciatore di club professionistico «specie se particolarmente giovane, rischia di farsi vincere dal denaro e dalla notorietà e, di perdere, così, la sua dignità. Ed invece la coscienza, la spiritualità, o, almeno, l’intelligenza (per dirla con i filosofi greci) devono prevalere sulle ragioni della carne». Questo ragionamento piacque, in particolare, al coatch del Pisa, Giampiero Ventura «che mi invitò a trattenermi ancora un po’ con i ragazzi» e agli stessi calciatori «che uscirono da quell’incontro entusiasti». Per dei «gitani» come sono i calciatori, la presenza di un assistente spirituale può servire anche alla preparazione ai sacramenti: è stato il caso di Buzzegoli, «che ho preparato al matrimonio, lo sarà per gli altri calciatori che vorranno essere cresimati, sposarsi o battezzare il loro figlio».

Intanto, incassiamo volentieri la promessa di Pomponi: «Voglio che il mio Pisa proponga a tutti uno sport sano e pulito.