Pisa

VITALISTI. CON ORGOGLIO

di Graziella Teta

Festa di parole e musica, e un’occasione preziosa per riflettere insieme sul tema della vita umana, nei suoi molteplici aspetti: alla Stazione Leopolda di Pisa un pubblico numeroso e variegato ha partecipato sabato scorso alla «Giornata per la vita», edizione 2009. Un evento che si è tradotto in un vero e proprio inno alla vita, testimoniato da laici e religiosi, giovani e anziani e da tante famiglie con bambini.Il denso programma della giornata è stato scandito dagli intermezzi musicali di fra’ Raf (al secolo Raffaele Ruffo, padre guardiano del convento di San Barnaba, Genova), e la sua band (i musicisti Paolo Donnini, Claudio Lisci, Beppi Menozzi e Mario Riggio), che hanno proposto brani dal cd «Cadesse il mondo», i cui proventi sono devoluti alla casa del fanciullo fondata dai frati genovesi a Lima, in Perù.Padroni di casa della giornata, i volontari del Centro per la Vita di Pisa. Ne è presidente il professor Virgilio Facchini, ginecologo molto conosciuto: è stato, infatti, direttore di ginecologia all’ospedale Santa Chiara di Pisa e continua ad offrire la sua vasta esperienza al Centro di via Diotisalvi, che dal 1980 opera a difesa della vita. La struttura comprende, ha spiegato Facchini, il Centro di aiuto alla vita impegnato a difesa della vita nascente, e il Movimento per la vita, che promuove una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli e, prima di tutti, del bambino concepito e non ancora nato. Con il Progetto Gemma, inoltre, il Centro sostiene le donne in difficoltà economiche che devono affrontare una gravidanza, grazie ad erogazioni mensili per un periodo di un anno e mezzo.Tra i momenti «clou» della giornata, l’incontro del giornalista Umberto Folena (fiorentino di origine, editorialista di Avvenire, collaboratore di diverse testate, tra cui anche Toscana Oggi, autore di numerosi saggi e biografie di successo) con i ragazzi dell’Istituto Santa Caterina di Pisa (Francesco Albagini e Jessica Lombardi della terza liceo scientifico, e quelli della quarta Giulia Alberti, Rachele Barbuti, Alice Ferrisi, Filippo Rossi, Lorenzo Russo, Silvia Cecchella, Luca Bellomo e Federico Canonico), accompagnati dall’insegnante di religione Nicola Pistolesi. Prima la proiezione del bel filmato «La vita umana prima meraviglia», poi gli studenti hanno incalzato Folena – che si è ritrovato dall’altra parte della barricata, da cronista ad intervistato – con una raffica di domande a tutto campo, con un occhio all’attualità. Dai medici che rifiutano di prescrivere la cosiddetta «pillola del giorno dopo» («mi sono andato a cercare sul vocabolario il termine farmaco;  e mi chiedo: cosa cura il Norlevo?» ha detto Folena) al rischio che corrono le donne che assumono la RU 486 per ottenere chimicamente l’aborto («uguali o superiori a quelli di un aborto chirurgico»), dai casi di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro (è corretto che le due vicende siano state presentate all’opinione pubblica come se fossero la stessa cosa? si sono chiesti i ragazzi), alle tematiche aperte quali la legge sul testamento biologico e i confini del concetto di «accanimento terapeutico», dalla possibilità che cambi la legge 194 del 1978 («è una sorta di dogma, ha detto Folena, intoccabile, quasi non se ne potesse più parlare; più che di cambiamento, bisognerebbe parlare della sua effettiva applicazione…), o le diagnosi prenatali (raccomandate a tutte le donne, non tanto per individuare difetti congeniti su cui intervenire nell’utero materno o subito dopo il parto, ma per decidere se tenere o no quella vita che sta maturando) agli sviluppi scientifici in tema di ricerca sulle cellule staminali, che accendono speranze nella cura di alcune malattie. Serrato lo scambio di domande e risposte, serie ma non seriose, che Folena ha condito con la lettura di alcuni passi di «Le lettere di Berlicche», libro dello scrittore inglese Clive Staples Lewis (anche autore del ciclo le Cronache di Narnia), con protagonista un funzionario di Satana che istruisce un giovane spiritello apprendista, Malacoda, suo nipote, spiegandogli tutti i trucchi per dannare gli uomini. Il diavolaccio Berlicche infine dovrà suo malgrado riconoscere che il Nemico (ossia Dio)… «ama veramente quei bipedi spelati che ha creato». Una lettura straordinaria, che consigliamo.Folena ha preso in mano articoli e titoli di giornale, de «la Repubblica», in particolare, per denunciare come ci sia una campagna mediatica per far passare nell’opinione pubblica la validità dell’assioma: «il corpo è mio e lo gestisco io». Chi la pensa diversamente è stato etichettato – con un neologismo inventato per l’occasione – «vitalista».La kermesse per la vita si è conclusa a tardo pomeriggio, con la bella immagine di Fra’ Raf e la sua band sul palco, circondati da bambini saltellanti a ritmo di musica, che stringevano nelle manine i fili dei palloncini colorati donati dal Centro per la Vita.